da Alessandro Ceratti
A dire il vero Gino Strada mi piace moltissimo, trovo che la sua opera come medico sia encomiabile ed è evidente che se al mondo le persone come lui fossero più numerose tutto andrebbe decisamente meglio. Però, quando smette di fare il medico e (del tutto legittimamente, poiché ognuno ha diritto ad avere opinioni) incomincia ad esprimere le sue posizioni politiche non mi piace più, perché per elaborare le sue opinioni in realtà non smette di fare il medico. Capisco che, come medico, il cui scopo è di far star bene la gente, lui ne abbia piene le tasche di ricucire insieme pezzi di uomo spappolati per i più vari motivi e, senza ma e senza se, voglia ridurre al minimo il suo operato di questo tipo. E’ ovvio per esempio che Strada si prodigherebbe con lo stesso enorme impegno a curare il kamikaze che non è stato disintegrato, per un difetto, dalle bombe che portava addosso e la vittima innocente che quel kamikaze voleva ammazzare. Ci mancherebbe altro! Quello è il suo mestiere, non ha senso che si ponga troppe domande e, soprattutto, è giusto così. Per lo stesso motivo però dobbiamo approvare il soldato che, vedendo un kamikaze arrivare, imbraccia il suo mitra e lo crivella di colpi, senza se e senza ma. Ecco, quando si fa politica, quando si esprimono delle opinioni, non si ha diritto di prendere delle posizioni parziali, di trascurare volontariamente degli aspetti della realtà. Bisogna tenere conto di tutto. Forse non sempre è facile, poiché la realtà è complessa. Però non è che, siccome la realtà è complessa, allora la semplifichiamo arbitrariamente noi.P.S. Forse Trono in realtà voleva dire che è meglio che Strada taccia perché è controproducente.
Caro George,com’è nel mio costume faccio una precisa scelta di campo e mi schiero al tuofianco. Hai un nuovo, grande alleato nella difficile guerra contro iterroristi dell’Ira. Fammi sapere quando si comincia e cosa devo portare.Ciao.Silvio B.
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Caro Silvio,grazie per la tua offerta. Purtroppo l’Ira non è tra gli obiettivi:l’Irlanda del Nord è troppo piccola e più di duemila bombe non riusciamoproprio a farcele stare. Ne ho settantacinquemila da smaltire! Sarà per laprossima volta.George
La nostra cara lobbista Barbara Melotti è venuta in possesso di un carteggio riservato fra Berlusconi e Bush mentre soffianoi venti di guerra contro l’Iraq. Lo mettiamo a disposizione di tutti in documenti.
da Mariarosaria Di Domenico
Siamo gia all’esagerata esasperazione dei media nei confronti del Festival di Sanremo. In questo momento se ne parla da Socci e se pensavo che questo paese fosse combinato male in questo senso, ora avverto un fastidio forte a tutto ciò. Ascoltare Sgarbi blaterare cose senza senso,che mischia Schifani con Baudo mi fa pensare che quando Urbani gli ha dato il benservito tutta sta veeemenza l’aveva un po’ persa. […] Questa settimana faccio parte dei quasi 4 milioni che sono a casa con l’influenza e per foza di cose mi sono resa un po conto di quello che trasmette la tv italiana pubblica e commerciale per tutta la giornata. […] Ma cosa vorresti vedere ? ti chiederai. Ora che mi sto abituando nulla o quasi; vuoi mettere le serate ad ascoltare Gegè Telesforo a radio Capital o qualche filmettino con queste fetenzie? La RAI avrà altri programmi come ripete lo spottino pubblicitario , noi pure.
da Luca Serpieri
Signora Bruguier, cambi commercialista, oppure, se i conti li ha fatti lei ricominci da capo. Ciò che lei dice sull’aliquote IRPEF (quella massima è diminuita ma quella media IRPEF è aumentata) è vero. Però nelle nuove disposizioni per calcolare le tasse c’è un codicillo che afferma che, se per qualche motivo, con il nuovo sistema risultasse che si debbono pagare più tasse che col vecchio, allora è possibile scegliere il vecchio. Alla faccia della semplicità, potra dire lei, ma comunque è così. Ed è sufficiente per non dover pagare più tasse.
da Gianluca Freda
Dopo l’offensiva pacifista di sabato scorso le reazioni erano prevedibili, ma me le aspettavo un pò meno scomposte. Ha cominciato il solito Silvio, riducendo d’ufficio il numero globale dei manifestanti a meno di dieci milioni. Ha continuato Davide Paris, secondo il quale in cambio dei mirabili benefici garantitimi dalla società occidentale (cioè un tetto sulla testa e la possibilità di non morire di fame almeno finchè non verrà attuata la delega sul lavoro) sarei obbligato a sdebitarmi dando il mio assenso all’esecuzione sommaria di qualche migliaia di civili all’anno, ogni anno in un paese diverso. Spiacente, non è un prezzo equo. L’idea della bandiera con le torri in fiamme e la scritta “GUERRA PREVENTIVA” però mi sembra buona. Io stesso non avrei saputo trovare una definizione migliore dell’ 11 Settembre.
da Cesare Bardaro
Se anche i francesi reagiranno col boicottaggio dei prodotti alimentari americani (Mc Donalds, cibi transgenici e altre schifezze varie) sicuramente guadagneranno in salute assai più degli statunitensi privati dei vini e dei formaggi transalpini.
da Lucia Bruguier
[…] una cosa che vorrei dire e che mi tocca direttamente, e che forse non interessa a tutti, è l’ennesima grossa balla che il governo ci ha fatto digerire, e cioè che ha diminuito l’Irpef sui redditi medio /bassi. Non è vero e se ne sono accorti i pensionati medio/bassi, (più bassi che medi), che hanno visto diminuire l’aliquota massima dell’Irpef, ma aumentare l’aliquota media, cosa che ha quindi lasciato la pensione ai livelli dell’anno scorso e ciò nonostante che a gennaio, come tutti gli anni, venga concessa una perquazione che arriva fino al 2.4 %, e che, fino ad ora, dava una certa soddisfazione ai pensionati che vedevano adeguarsi i loro magri introiti all’inflazione. La perequazione è stata annullata dall’ aumento dell’ Irpef ! Questa situazione ha causato poi, a febbraio, un conguaglio fiscale, che a molta gente ha dimezzato la pensione! E nessuno dice nulla; i vari Schifani, Vito ed ora anche Bondi,con quella sua aria da “Tartuffe”, non fanno altro che blaterare sui nostri, mai abbastanza lodati schermi televisivi, che questo è l’unico governo che ha diminuito l’Irpef, specialmente alla “povera gente”. Ma che razza di governo è questo che non sa nemmeno fare i conti…E a chi ci si può rivolgere perchè venga detto chiaramente come stanno realmente le cose?
da Dagospia
La mossa di ieri, del Cda della Rai, di spostare Marano a Milano ha fatto infuriare tutti, a partire da Antonio Marano. Il mezzo banano di Rai2 sta bene a Roma ed è convinto – come tutti – che la mossa di Bossi sia solo fuffa propagandistica: nelle casse della Rai non c’è un euro per trasferire il baraccone a Milano.
inviata da Mitì Vigliero Lami
Una squadra italiana ed una giapponese decisero di sfidarsi annualmente in una gara di canoa, con un equipaggio di otto uomini. Entrambe le squadre si allenarono e quando arrivò il giorno della gara ciascuna squadra era al meglio della forma, ma i giapponesi vinsero con un vantaggio di oltre un chilometro. Dopo la sconfitta il morale della squadra italiana era a terra. Il top management decise che si sarebbe dovuto vincere l’anno successivo e mise in piedi un gruppo di progetto per analizzare il problema. Il gruppo di progetto scoprì dopo molte analisi che i giapponesi avevano sette uomini ai remi e uno che comandava, mentre la squadra italiana aveva un uomo che remava e sette che comandavano. In questa situazione di crisi il management dette chiara prova di capacità gestionale: ingaggiò immediatamente una società di consulenza per investigare la struttura della squadra italiana. Dopo molti mesi di duro lavoro, gli esperti giunsero alla conclusione che nella squadra c’erano troppe persone a comandare e poche a remare. Con il supporto del rapporto degli esperti si decise di cambiare immediatamente la struttura della squadra. Ora ci sarebbero stati quattro comandanti, due supervisori ai comandanti, un capo dei supervisori e uno ai remi. Inoltre si introdussero una serie di meccanismi operativi per motivare il rematore: ”Dobbiamo ampliare il suo ambito operativo e dargli più responsabilità”. L’anno dopo i giapponesi vinsero con un vantaggio di due chilometri. La società italiana licenziò immediatamente il rematore a causa degli scarsi risultati ottenuti sul lavoro, ma ciò nonostante pagò un bonus al gruppo di comando come ricompensa per il grande impegno che la squadra aveva dimostrato. La società di consulenza preparò una nuova analisi, dove si dimostrò che era stata scelta la giusta tattica, che anche la motivazione era buona, ma che il materiale usato doveva essere migliorato. Al momento la società italiana è impegnata nel progetto di una nuova canoa.