da Vittorio Grondona
Sembrerà banale, ma quando apprendo della morte di qualcuno, chiunque sia, mi commuovo. Ogni eventuale rancore nei confronti del morto mi passa subito. Così è stato anche per Giovanni Agnelli, personaggio lontano anni luce dalle mie idee politico-sociali. Ecco, anch’io avrei fatto un titolo come quello del Corriere della sera limitato però alla sola prima parte: Addio Giovanni Agnelli. C’è gente, purtroppo, che non si commuove mai, forse è per questo che le azioni della Fiat sono cresciute!
da Alessandro Ceratti
Bravo, è così che si fa. E non sentirti in colpa neppure un po’, anche se ti sembra di aver imitato Berlusconi. Il tuo interesse è legittimo, fai bene a promuoverlo. Ed è ora di piantarla con l’idea che ad assumersi il carico del buon andamento dell’economia italiana siano i poveri diavoli con i loro sacrifici e facendo appello al loro senso di responsabilità. E lo dico io che sono un liberista e un capitalista!!
Quando muore uno come Agnelli è istruttivo guardare come si comportano i giornali. La prima cosa che mi è venuta in mente è stata di andare a controllare lo spazio che gli hanno dedicato. Perché stranamente i quotidiani italiani hanno preso l’abitudine di dilagare di fronte a certi avvenimenti importanti che pensano colpiscano l’opinione pubblica. Ora certamente la morte dell’Avvocato ha colpito tutti noi. Simpatia o antipatia a parte, sicuramente il senatore Giovanni Agnelli era una presenza forte nell’immaginario di ognuno di noi. Ma che senso ha inondare i giornali di articoli la maggioranza dei quali del tutto inutili? Ecco la classifica dell’Agnelli-dipendenza della stampa italiana:1) Stampa, 24 pagine su 44 (54% del giornale dedicato ad Agnelli)2) Corriere della Sera, 23 pagine su 48 (48%)3) Il Manifesto, 8 pagine su 20 (40 %)4) La Repubblica, 23 pagine su 60 (38%)5) Il Giornale, 15 pagine sui 44 (34%)6) Unità, 10 pagine su 36 (27%)
Poi sono andato a vedere i titoli di prima pagina.ADDIO AL SIGNOR FIAT (Giornale)ADDIO A GIOVANNI AGNELLI: L’ITALIA PERDE IL SUO AVVOCATO (Corriere della Sera)ADDIO ALL’AVVOCATO (Repubblica)ITALIA IN LUTTO PER LA MORTE DI AGNELLI (Stampa)MUORE AGNELLI. LASCIA UNA PICCOLA ITALIA (Unità)UN SECOLO FA’ (Manifesto)
A me il migliore sembra quello del Corriere. Banali gli altri. Non banale ma brutto quello dell’Unità. Non banale ma criptico quello del Manifesto. A voi quale è piaciuto?
Claudio Sabelli Fioretti
PS: Perché se muore Agnelli le azioni della Fiat salgono?
da Luciano Caldirola
Se ne é andato l’ultimo re d’Italia, l’ultimo esemplare di quei capitani d’industria che hanno costruito, nel bene e nel male, il miracolo economico italiano. Verrà sepolto a Villar Perosa, nel cimitero del paese. Quale differenza con i plurimiliardari delle ultime generazioni (…) imprenditori-politici a 32 denti, sempre festosi e sorridenti, pifferai incantatori di folle i quali, come loro ultima dimora, nel giardino della villa si sono fatti costruire dallo scultore di fama un mausoleo dove riposeranno circondati da familiari ed amici. E trovano naturalmente il ministro obbediente per cambiare addirittura il codice napoleonico che stabiliva le distanze minime delle sepolture dalle abitazioni civili, per rendere possibile a questo satrapo di farsi seppellire là, dopo la piscina.
Luciano che dici stai forse parlando di Berlusconi e di Lunardi?(csf)
da Giorgio Trono
Certo che oggi la sinistra è più colta della destra (per ciò che concerne il passato ci sarebbe un pò più da discutere). Però chi ha accusato nel suo ultimo libro gli ebrei di deicidio e chi ha definito gli ebrei una “razza” è stato un fine intellettuale che risponde al nome di Asor Rosa, mica quel rozzone e ignorante di Storace. Anche questa è cultura?
da Nicola Arcozzi
Sabelli Fioretti, hai ragione. Saddam Hussein ha ridotto con le sue guerre l’Iraq a un paese disastrato e pieno di vedove, per non dire delle vedove fabbricate in casa d’altri. Che sia un dittatore crudele, non c’è dubbio. Il suo approccio ai problemi dell’Iraq multietnico è stato all’insegna dei bombardamenti e del gas. Se ne deve andare, prima che un’altra guerra peggiori ulteriormente le condizioni del suo povero popolo: difficilmente, senza di lui, le cose potranno andare peggio.Trovo poi massimamente orwelliano che queste cose vengano agitate a mò di propaganda dagli USA, lo stesso paese che sostenne Saddam nella sua guerra d’aggressione contro l’Iran (dal nostro punto di vista, una guerra “di contenimento” dell’integralismo sciita), anche quando le armi dell’esercito iracheno si rivolsero contro i propri cittadini curdi. Che dire poi della scelta di lasciare a Saddam abbastanza armi da bombardare gli sciiti iracheni dopo la guerra del Golfo?
“NEL 1997, A PROPOSITO DEI 21 MILIARDI DI ROVELLI, DECISI DI NON PARLARE DI PARCELLA PER NON SCATENARE IL FISCO NEI MIEI CONFRONTI, CON EFFETTI EVIDENTEMENTE ROVINOSI…LE TELEFONATE FRA ME E SQUILLANTE DURANTE LA CAUSA IMI-SIR? ERANO PER LE PARTITE DI CALCETTO ALLA CANOTTIERI LAZIO” (Cesare Previti)
Il pericolo è dimenticare. Ma ci pensa Marco Travaglio a farci ricordare. Esce il nuovo libro (“Bravi ragazzi”, Editori Riuniti, 14 euro) scritto insieme a Peter Gomez, ed io vorrei che lo comprassimo tutti, ma proprio tutti. Dice la scheda di presentazione: “In un paese normale, un libro come questo non avrebbe ragione di esistere perché i cittadini, dei processi al presidente del Consiglio e ai suoi amici, saprebbero già tutto dalla televisione”. Ma non siamo in un Paese normale e quindi dobbiamo affidarci a Travaglio e Gomez per leggere la storia dei tre processi (Sme Ariosto, Lodo Mondadori, Imi-Sir) e delle infinite manovre per farlo saltare.(csf)
da Mirko Morini, Maiero
Caro CSF, su Krancic non c’è stato uno che si è divertito a votare più volte ma ci sono stati molti che si sono divertiti a votare una volta sola. C’è stato uno che si è mosso e ha segnalato nei nostri gruppi di discussione (La_Lista@yahoogroups.com, destrasinistra@yahoogroups.com, IlVelierodiCapitanUncino@yahoogroups.com, ecc.) la presenza di quel sondaggio. Ci mobilitiamo anche noi di destra, almeno virtualmente, in difesa dei nostri “tribuni”.
Bravi. E che cosa ottenete? Entrate in un gruppo rispetto al quale siete degli estranei, nel senso che non lo conoscete, non partecipate a nessun dibattito interno, non sapete nemmeno da chi è composto, e disturbate un sereno e normale sondaggio con la vostra partecipazione non richiesta nè gradita. A me non verrebbe mai in mente di piombare in uno dei vostri siti indesiderato ospite per falsare un vostro sondaggio. Ma toglimi una curiosità: riesci a rispondere con sincerità a questa domanda: veramente Krancic secondo te è meglio di Altan. A me non verrebbe mai in mente di dire che Guareschi era un pirla. (csf)
Perchè si verifica come per incanto un restringimento del campo degli interventi sull’intervista a Maria Laura Rodotà o sulla cultura di destra o di sinistra, quando potrebbe essere interessante conoscere anche i vari pareri in merito al cimitero privato del Cavaliere, al rilascio obbligatorio delle impronte digitali, all’istituzione di una “banca del DNA”, alla guerra preventiva all’Iraq, al prossimo referendum sull’estensione dell’art.18, ai quotidiani attacchi al sistema pensionistico, alla precaria assistenza sanitaria, all’ignobile condono fiscale inserito in finanziaria, all’amnistia, all’indulto, all’indultino o, al limite, alla ridicola proposta di pretendere l’allestimento di giardini in cambio del condono edilizio, ….?
da Cesare Bardaro
Sono di sinistra, ma nel decidere la mia posizione riguardo al referendum di Bertinotti ho deciso di ispirarmi una tantum a Berlusconi e alla sua linea di governo: curare innanzitutto i propri interessi. Ebbene, io lavoro in una piccola azienda (sono l’unico dipendente), di conseguenza non posso che essere favorevole al referendum e votare per l’estensione dell’ articolo 18 a tutti i lavoratori, me compreso.