da Teresa Genova
Vorrei rispondere a Gianluca Freda alla sua affermazione, in riferimento alla lettera di Pietro De Leo: Se preferisco la satira “di sinistra” è solo perchè è l’unica in grado di essere feroce anche con la sua parte politica di riferimento, quando è necessario…(omissis) che ammiro molto la sua scarsa, anzi “nulla” obiettività e che mi piacerebbe facesse riferimento a quando ed in quale occasione (dati oggettivi per favore!) la satira “di sinistra” sa essere feroce con la sua parte di riferimento. Purtroppo caro Gianluca la verità è una sola: questa satira è ossessionata da un solo uomo: il Presidente del Consiglio! Questa obiettività che tu decanti non esiste affatto, ma il lato peggiore della situazione è che esistono persone come te che hanno i paraocchi!
da Michele Ainzara
Quando muore uno come Agnelli, muore un uomo che, per dritto o per traverso, è stato nel nostro paese e nel mondo una delle persone più importanti del secolo scorso, e di parte di questo. Le percentuali che i giornali gli hanno dedicato sono sacrosante: se fosse morto Andreotti, le cose sarebbero andate più o meno alla stessa maniera, rappresentando i due forse il vertice massimo mai raggiunto, ciascuno nel proprio settore. La qualità dei titoli e la quantità di pagine dedicategli non avrebbero nulla di straordinario, se i giornali, facendo onestamente il loro mestiere, si limitassero a fornire informazione educata e professionale. Siccome però si usano le nove colonne e i titoli di scatola per il pretzel che ha rischiato di strangolare Bush, allora mi stupisco che non siano usciti coi supplementi per onorare la morte di Agnelli. Il mio parere? Stavolta la sua ironia è fuori luogo, così come è inutile il conto delle pagine e la classificazione per percentuali. Suona come quello che va a vedere la finale dei campionati del mondo di calcio e, siccome non è capace di giocare, si metta a criticare il colore dell’erba del campo.
da Filippo Facci
La signora Anna Paola Merone invoca una campagna per eliminare le orrende suonerie dei telefonini: bene, il suo idolo dovrebbe essere Michael Bloomberg, il sindaco di New York. E¹ un americano, e noi gli americani li abbiamo sempre sfottuti per il loro complesso d¹inferiorita¹ culturale con l¹Europa, li abbiamo sempre segretamente derisi perchè in genere a teatro pagano il biglietto e vogliono semplicemente divertirsi perchè altrimenti rivogliono indietro i soldi, altro che elevato valore artistico, altro che sovvenzioni pubbliche. Da loro gli spettacoli sono un supermercato come un altro, non come in Europa dove sono bottegucce del centro senza mai uno straccio di parcheggio. Insomma: abbiamo sempre pensato e scritto queste cose e però, ecco, una vera e propria legge contro quei cafoni cui squilla il cellulare a teatro come altrove, alla fine, l¹hanno fatta loro, gli americani. L¹ha fatta Michael Bloomberg. E presto, così pare, un drin intempestivo potrà costare una vera e propria denuncia penale nonché una multa salatissima. Ovviamente non basterà, ma fa niente: se davvero non c¹è più altra strada, per quanto possibile, tanto vale insegnare l¹educazione sanzionando la maleducazione. Due o tre settimane fa, a Reggio Emilia, per ben due volte un cellulare ha interrotto la Traviata interpretata da Lella Costa. Sempre lo stesso cellulare, peraltro. La Costa ha interrotto la recita e ha fatto una piazzata: ha fatto bene.
da Nicola Arcozzi
Nel giorno della memoria ho brevemente raccontato ai miei studenti (corso di analisi a ingegneria) la vicenda di Emmi Noether, che ebbe il raro privilegio di essere discriminata sotto regimi diversi, per diversi motivi. Nata nel 1885, figlia di un matematico tedesco, Emmi Noether dimostrò presto di essere una matematica di razza. Fu chiamata a Gottinga da Hilbert, il più celebre matematico dell’epoca. Lì, nonostante le insistenze dello stesso Hilbert, dovette attendere svariati anni prima di essere ammessa a tenere ufficialmente dei corsi: era una donna, e non era previsto che facesse parte del corpo docente, anche se veniva invitata alle conferenze più prestigiose. Un suo famoso teorema dice che, in un sistema fisico, sotto ogni legge di conservazione (dell’energia, per esempio) si cela una simmetria, e che, viceversa ogni simmetria del sistema produce una legge di conservazione. Nel 1933 i nazisti epurarono i docenti ebrei dalle università tedesche: la Noether, ebrea, perse il posto e emigrò negli USA, dove morì due anni più tardi.
da Antonio Augusto Rizzoli
E’ noto, dal numero dedicato a Berlusconi su “The Economist” ,che vi sono in Inghilterra delle correnti antiberlusconiane. Dicono anche delle cose che posso prendere in considerazione ed accettare.Ma le dicono troppo spesso e sempre. Ma, essendo abbonato a “The Economist” da una vita, dov’erano prima questi critici quando v’era la DC ? e poi il PSI ? e poi i DS? La TV è diventata improvvisamente spazzatura, così da un giorno all’altro, senza alcuna ragione, anzi solo perché ora le gestiscono quelli al governo. No!! lo era in gran parte anche prima ! e prima era di uno squallidissimo regime.A me personalmente la faziosità ,anche se è inglese fa , vomitare, e ritengo che le opinioni di Tobia Jones siano assai faziose e non meritino più di tanto attenzione.
Sia che gli inglesi siano antiberlusconiani sia che non lo siano, forse sarebbe meglio discutere se la nostra tv è effettivamente brutta o no. A lei piace Fede? Piace Mengacci? Piace Mosca? Piace Domenica In? Piace Buona Domenica? Piace l’invasione del calcio? Piace l’assenza di musica e di cultura?Piace il Bagaglino?(csf)
da Ivan Plivelic
Trovo scandalosa la mancanza di musica su RAI Radio tre, ormai quasi tutte chiachiere, salvo un programmino o due. La Filodiffusione è un disastro, fischia, la Telecom lo vuole eliminare: di fatto, se uno aderisce alle proposte di navigare più veloce e/o doppia linea, lo perde. Opere alla TV ormai del passato remoto, i lieder meno che mai. L’archivio della Rai è pieno di cose interessanti del passato, per es. “I concerti Martini Rossi” ma evidentemente i tecnici li ignorano. La Rai gareggia con la Mediaset per abbassare il livello. Schifo.
Sergio Pilu
Dalle news di repubblica.it: “Un presunto tentativo di evasione fiscale è costato il posto alla leader del partito della Sinistra che sostiene in Svezia il governo socialdemocratico di Goran Persson. Gudrun Schyman, dopo aver invano chiesto scusa per quella che ha definito una “svista”, ha dovuto cedere alle proteste dei suoi elettori. L’annuncio delle dimissioni, giunto dopo giorni di polemiche, è stato accolto con rammarico da tutti i dirigenti politici svedesi, che hanno tuttavia concordemente definito “inevitabile” la decisione.” In Italia: nessuna protesta degli elettori di Previti, reo confesso di evasione fiscale; di annunci di dimissioni da parte del Previti medesimo… stop laughing, please.
da Gianluca Freda
Vorrei dire a Pietro De Leo che da lettore di sinistra riesco a leggere Marx e Tabucchi e, allo stesso tempo, ad amare Smith, Mill e Pirandello; a stravedere per Tolkien e per i kolossal americani a lui ispirati; ad apprezzare Moretti e perfino Leni Riefenstahl; addirittura riesco ad andare a lavorare senza dover necessariamente rinunciare ad annoiarmi in qualche cineforum. Se preferisco la satira “di sinistra” è solo perchè è l’unica in grado di essere feroce anche con la sua parte politica di riferimento, quandoè necessario. Credo che la cultura “di sinistra” sia egemone proprio per questo: per la capacità di capire, con sporadiche eccezioni, che la cultura non si identifica con una parte o un pensiero politico, fosse anche il proprio.
da Bianca Maria Baldan
Del fatto che Agnelli era stato un produttore di mine antiuomo non se ne è ricordato nessuno. Strano. Neppure la sinistra che è stata la più frignosa.
da Anna Paola Merone
Si può avviare una campagna per eliminare queste orrende suonerie dei telefonini che ci rincorrono ovunque siamo? Non dico la vibrazione, ma un semplice drin può bastare.E poi, hai notato che chi ha la canzonetta al posto della suoneria ci mette dai sessanta secondi in su per rispondere al maledetto apparecchio?