da Gianluca Freda
Sig. Seminara, le do il mio benvenuto nel club dei cultori del dubbio. La prego, però, eviti se le è possibile di andare a spiegare al fornaio quanto è utile la farina. Dovrebbe aver notato che i dubbi e le critiche più feroci al governo di centrosinistra sono venute proprio dagli elettori di centrosinistra, compresi Eco, Tabucchi e, più modestamente, il sottoscritto. Il successo di Berlusconi e dei movimenti si deve anche a questo. E se i sondaggi più recenti danno l’Ulivo nuovamente in vantaggio sulla CdL , sono il primo a pensare che ciò non si debba ai suoi meriti politici, ma al confronto con la catastrofe attuale che fa apparire perfino gli anni di Prodi e D’Alema, piuttosto mediocri e squallidi a mio avviso, come un’età dell’oro perduta. Se non Le viene il dubbio che un elettorato costretto a scegliere i suoi rappresentanti sempre e soltanto per disperazione e col criterio del male minore sia il sintomo di una malattia grave della politica, vuol dire che sta cercando di vendermi una partita di farina che non possiede. Buon anno.
da Mario Pellini
Il sig. Natalino Russo compie il solito errore; considerare ottusi e schiavi dell’oligarchia comunista tutti quelli che contrastano l’attuale governo. Questa miopia preconcetta arreca danno all’intelligenza di chi la pratica. Io non sono mai stato comunista,tuttavia non voglio essere condizionato da un personaggio che qualcuno ha descritto come il più grande piazzista del mondo, che ha della verità un concetto del tutto personale per cui la verità è quella che dice lui. E a questa sicumera forse a furia di dire bugie ci crede,forse diventa un bugiardo in buona fede perchè questo lo faceva anche prima. Questa è la descrizione fatta da un grande giornalista di destra,che condivido. Lei continui pure la sua missione, forse un giorno riuscirà anche a chiarirmi un dubbio. Un’esempio: come classificare la conversione di Bossi prima grande accusatore, in tutte le salse, di Berlusconi ed ora suo grande alleato?
da Graziella Casula
Penso al 2002 e a ciò che mi porterò dentro; senz’altro pure qualcosa di nuovo. Dopo anni di silenzio mi sono resa conto, con sorpresa , che si è parlato non solo di diritto al lavoro ma del diritto alla dignità e alla soddisfazione dei bisogni della persona che sono pure quelli della fiducia nell’avvenire. La mia dignità e le mie rivendicazioni come lavoratrice e come donna hanno assunto nuovi connotati: sono stati nuovamente definiti e rinvigoriti. MI capita spesso di sentir parlare di risorse umane, ma io non sono una risorsa umana sono una persona che pensa, lavora e vive. Altra cosa che mi ha coinvolta, risiede nel sentir parlare per le donne e dei diritti che il “genere” ancora non possiede. Tutto ciò mi dà soddisfazione e la Comunità europea e le sue numerose iniziative al riguardo ne alimentano la fiducia. L’Italia ha bisogno di questo e di altri confronti che l’Unione può offrire. Le sapremmo cogliere? Certo dipende da noi e le donne possono fare tanto, si sa; ma i posti nei gradini della parità vanno conquistati a gran fatica. Alcune immagini, invece, le vorrei veramente cancellare: sono le navi piene di disperati che affondano prima di avvicinarsi alla nostra terra. La paura di guardarli in faccia ci rovina l’immaginario di cartapesta. Come pure vorrei che sparisse la Tv che trasmette ,giudica e seziona i vari fatti di cronaca. Non tutti, abbiamo la voglia morbosa di conoscere i particolari scabrosi di questo o quell’altro omicidio.
da Primo Casalini, Monza
“Il capo dello Stato e Berlusconi si confermano due guide politiche e morali del Paese”: così Sandro Bondi, con quella sua bella aria da Uovo di Pasqua. La mossetta è chiara, innaffiare il premier di un po’ del consenso di cui gode Ciampi, ma non è questo il punto. E’ il concetto di “autorità morale” che va messo in discussione. Se parlassimo solo di “Autorità” sarebbe meglio, come fanno alle feste dei carabinieri. Vabbè, i presidenti sono stati regolarmente eletti, hanno dei compiti e dei limiti ai compiti. Basta. Il resto è solo enfiagione delle varie Lingue della Real Casa. Ci si rifugia nell’autorità per non parlare di autorevolezza, che non è un timbro, ma si merita e si mette in gioco tutti i giorni. Anche a me, in questo fine d’anno, è mancato il messaggio di Beppe Grillo, certamente autorevole. Anche quello più metafisico di Quèlo. Per fortuna c’è stato l’oroscopo del 2003 di Michele Serra, ed ho gradito anche Aldo Grasso, con la sua sorridente invettiva contro la “triste euforia” della TV. Ma l’articolo di Adriano Sofri, titolato “La vita nuova” e pubblicato il 31 su la Repubblica è hors categorie, come certi colli del Tour. Parte dal suo alluce sinistro che si affaccia da un grosso buco nella calza. In poche righe ricorda l’uovo di legno scheggiato che la mamma usava per rammendare, una pagina dei Buddenbrook e le calze che esibivano i loro buchi nelle moschee di Sarajevo assediata. Per tornare al suo qui ed ora in carcere. E la calza la lava, non la butta: “Aspetterò”, dice.
da Massimo Balducci
Comincia male l’anno nuovo per il più amato telegiornale della sinistra (anche perchè è l’unico). In una giornata nella quale non è successo praticamente nulla, il Tg3 ha trovato il modo di relegare in coda la scomparsa di un protagonista della canzone italiana. La brevità del servizio dedicatogli è stata pari solo alla superficialità; senza nemmeno accennare al peso avuto da Gaber nella cultura italiana, l’autore del pezzo (mi è sfuggito chi fosse) è invece riuscito a dire che negli ultimi anni il cantautore sconfinava nel qualunquismo. Quasi una purga staliniana, per un personaggio che è già abbastanza sottovalutato. Per una volta, ringrazio gli altri telegiornali che hanno dato il giusto risalto alla notizia (a costo di mettere in secondo piano i botti di capodanno a Kuala Lumpur).
di Michele Serra, da Repubblica del 31 dicembre 2002, in DOCUMENTI
da Giorgio Goldoni
Un anno “non conforme” per tuttiW il 2003
da Natalino Russo Seminara
[…]Ma poi scusi perché legge tutto di un noiosone come me ? Eco e Tabucchi non mi piacciono e li lascio in libreria o nel cellophane. Non è che sotto sotto un sorriso glielo strappo ? Vuole la diagnosi ? Per 30 anni nessuno osava opporsi all’egemonia culturale ( ? ) ed alla Pravda della Sinistra. Non eravate abituati al contradditorio. Di qui l’odio profondissimo per Berlusconi ed i Berluscones. Comunque il mio scopo è uno solo: instillare nei cervelli all’ammasso il dubbio. E’ quasi impossibile per teste che hanno resistito all’impatto con un muro che crollava, ma non dispero. Ah, per finire caro amico, “Facci” un piacere : quando si imbatte nel Natalino, si pigli un caffé. Pellini però, mica Segafredo. Sereno 2003 a tutti, soprattutto a chi non mi apprezza e specialissimamente a CSF se, come regalo di Capodanno, sarà così buono da non tagliarmi.
da Luciano Caldirola – Merate
Stasera Ciampi, rivolgendosi a reti unificate a tutti gli italiani, ci parlerà con aria grave ed inspirata di un’Italia nata dalla Resistenza, una e in-di-vi-si-bi-le, di progresso nella concordia, di riforme a larga maggioranza, di rispetto dell’opposizione, di Aule Parlamentari, di Leggi che rispondano alle aspettative dei Cittadini e altre cose alte, solenni e retoriche. Che fine ha fatto Beppe Grillo, che coi suoi Messaggi all’Umanità trasmessi in chiaro dal canale Telepiù dal 1998 al 2001 ci ha deliziato, indignato, meritato il nostro sdegno e il nostro spasso per le malefatte, le figure barbine, le piccolezze di Lor Signori? Perchè la rete che l’ha trasmesso finora non lo trasmette più? Forse perchè lui parlerebbe di Cirami, di falso in bilancio, di rogatorie, di quell’avvocato con la faccia da colonnello sudamericano in combutta coi narcotrafficanti che il processo vuole farselo fare nel salotto di casa? Telepiù si aspetta forse qualcosa in cambio dal Grande Fratello? Sull’Italia e gli italiani impariamo molto più da Grillo che da Ciampi, con tutto il rispetto per quest’ultimo. Caro Beppe, anche se hai fatto la fine del grillo parlante perchè mettevi in piazza i panni sporchi e continuavi a dire che il Re è nudo, le tue lezioni restano indimenticabili. Tu sei vivo e lotti insieme a noi. Ma, come dice un proverbio indiano: procura un cavallo veloce a colui che dice la verità.
da Antonio Bozzo
Ma porca Eva, non vi seguo da parecchio e vi trovo impaniati nelle solite scemenze: non dico il Berlusca, no di certo, dico la bambina clonata, la nuova Eva della nuova Era, che ha soffiato il posto sulle prime pagine al Topo Parlante (sfido, parla solo inglese, il mio conosce russo e croato!) del buon Urso-Orso. Ma porca Eva, è ovvio che il Subcomandante Claudios non risponda a Urso e a tutti quelli come lui, gli indignati per il successo mediatico della pseudo-clonazione immortalante. Ma non sapete, porca Eva, che il Sub sta trafficando con ampolle e Dna per clonarsi? Si piace, l’uomo, e sa che non ne basta uno solo come lui. Il clone gli permetterebbe poi di votare due volte, uguale, al suo Audiblog (che, per inciso, verrà omaggiato con due-splendide-due pagine sul prossimo Tv Sette, in edicola il 9 gennaio). Comunque, buon anno a tutti, cloni e no.
(Appuntamento in edicola: Tv Sette del 9 gennaio)