da Velia Jacopino
Caro Sergio Pilu, non preoccuparti: Natalino c’è, solo che per il momento si è saldamente (speriamo) insediato nel sito DAGOSPIA, dove a) non ci sono comunisti b) non sono previste risposte alle e-mail c) GLI PUBBLICANO ANCHE LA FOTOGRAFIA!!! Per aiutarti a superare la crisi di astinenza, cito le due ultime battute del mitico (da lui definite due chicche, anzi due checche, così belle che vanno pubblicate entrambe):1) Richard Chamberlain confessa di essere gay. Uccelli di nuovo.2) L’indimenticabile padre Ralph di Uccelli di rovo è gay. Tutti i Chamberlain riescono col buco.No comment.
Comment, comment. Qualla mail la aveva mandata anche a noi e io l’avevo cestinata. Quando lo cestino Natalino urla alla censura. Capite il mio dramma? (csf)
da www.peppiniello.it
1. Il pannolino può essere cambiato per tre ragioni:
a) perché lo dice la mamma; b) perché lo dice la suocera; c) perché il bimbo ha cagato.
Naturalmente il gesto perde, nei primi due casi, gran parte della sua drammaticità. Il vero, autentico, cambio di pannolino prevede la presenza della merda. Di solito accade così. La mamma prende in braccio il bambino, lo annusa un po’ e dice, con voce gaia e piuttosto cretina: ‘E qui cosa abbiamo fatto, eh? Sento un certo odorino? cosa ha fatto l’angioletto?’. Poi la mamma va di la e vomita. A questo punto si riconosce il padre di destra e il padre di sinistra. Il padre di destra dice: ‘Che schifo!’ e chiama la tata. Il padre di sinistra prende il bambino e lo va a cambiare.
Gli altri nove capitoli dell’interessante analisi sul pannolino su documenti
da Pino Granata
In Giappone l’aria pura si vende eccome! Infatti da quasi 40anni in moltissimi bar di Tokyo ci sono dei distributori che vendono aria pura (secondo loro) Cerca di usare quest’idea potresti finalmente arricchirti in poco tempo.
da Fausto Cerulli
Sto preparando un elogio della schifezza.
da Sergio Palazzi
Acqua minerale? non posso che concordare su tutto. Aggiungerei che il traffico sulle autostrade (ma anche sulle provinciali e statali di montagna) è pesantemente condizionato agli autoarticolati che portano alle Piramidi l’acqua delle Alpi e al Manzanarre quella del Reno. Sovraccaricando inutilmente non solo la bolletta petrolifera ma anche l’inquinamento atmosferico. Io non credo di essere – non dico fanatico – ma nemmeno scalmanato, quando parlo di ambiente e salute, ma mi domando: vista la montagna di panzane di cui si occupano abitualmente gli ambientalisti, di un problema veramente importante di salute pubblica e di costume civile, come questo, quando se ne occupano? o che il problema è proprio quello, essendo una cosa seria, ragionevole e concreta gli ambientalisti non se ne occuperanno mai, perché hanno in mente gli elettrodotti e altre elettroiate?
da Francesco Rettura
A me risulta che l’aria sia già stata imbottigliata. Ricordo vagamente che alle prime esprienze di finanziamento agevolato per le nuove imprese realizzate da giovani disoccupati una di successo fu l’imbottigliamento dell’aria di Napoli. Le bottigliette furono poi vendute con enorme successo negli Stati Uniti ad emigrati nostalgici e fu un affare notevole tanto che, sempre se nojn ricordo male, una nota società che teneva corsi sull’avvio di nuovbe attività da parte di giivani ce la portò ad esempio di brillante idea in quanto economica e senza costi rilevanti.
da Cristina Guerra
Ringrazio calorosamente tutti quelli che hanno risposto al mio questionario.
da Carlo Liverani. Monza
Sono state trovate dodici testate di distruzione di massa. Vuote. Adesso finalmente i crociati potranno partire. Con il cannone caricato a salve.
da Cesare Giulio, Milano
Caro Alessandro Ceratti, tu che gioivi a vedere il volto di D’Alema livido, sappi che io che ho sempre votato DS e che sono un lettore di Diario e di Micromega ritengo che la parte radicale e girotondina sia efficacissima per fare denuncia ed informazione ma non per fare politica. Cosi’ io questo centro-sinistra rissoso e polemico non lo voto. Come me tutta la parte di sinistra moderata che vi fara’ perdere le elezioni.
da Graziella Casula, Firenze
Lo stilista Antonio Marras ha organizzato una sfilata in un’area da lavoro dismessa dei primi del novecento a Milano. Sfilano anziani signori in camice bianco col ritratto del leader del PCI mentre un attore legge alcune frasi tratte dalle “Lettere dal carcere”. In un momento di rimozione al limite dell’assurdo storico va bene pure una T-shirt col suo volto e con la scritta “Odio gli Indifferenti”. Anch’io. Metaforicamente, noi coi nostri abiti lussuosi non saremo mai al pari del grande pensatore rappresentato coi suoi vestiti logori e consumati dal tempo. E così lo stilista ce li ripropone.