da Carlo D’arpe, Bologna
Non credevo, alle soglie del 2003, molti anni dopo il XX° congresso del Partito Comunista Sovietico, dopo tutto quello che è uscito dagli archivi del KGB, di sentire ancora lodare Stalin, anche se in paragone con Hitler. Nessuno mi convincerà che per “la costruzione di una nazione” sia necessario sterminare milioni dei propri concittadini. Quanto alla “conquista del mondo”: che il Comunismo non avesse intenzione di trasformare tutto il mondo in un “paradiso sovietico” è meglio andarlo a raccontare a chi ha vissuto in uno di questi “paradisi”. Il fatto che mi consola è che se queste sono la comprensione, l’analisi, e le conclusioni tratte dagli eventi storici della sinistra intellettuale, possiamo stare tranquilli, passeranno molti anni prima che vada al potere.
da Giorgio Goldoni
Hanno rispolverato di recente la sua mummia togliendola dal sarcofago dove meritava di restare, per ingaggiarla sul “band-waggon” del Come-sono-buoni-i-palestinesi-come sono-cattivi-gli-israeliani.La donzella non è nuova ad imprese del genere. Quando visitava il Vietnam del Nord in piena guerra americano-vietnamita una delle sue specialità era quella di denunciare ai vietnamiti le azioni di prigionieri di guerra americani , che molto ingenuamente si fidavano di una illustre connazionale, come per esempio affidarle dei messaggi per i propri familiari (è tutto documentato). Questo è il triste ritornello che echeggiò allora: “Hanoi Jane-Hanoi Jane- traditrice del tuo paese- quanti americani sono morti a causa tua?”
da Alessandro Ceratti
Ma insomma Facci, i suoi intrugli, funzionano o no? Se mi vieni a spiegare che funzionano purché ci si metta nella condizione psicologica adatta allora io ti dico che io sono capace di fare tutto da solo, senza additivi chimici. Mi faccio certi sogni che neanche Lovercraft (ma meno spaventosi) e anche in stato di veglia posso indurmi delle quasi-allucinazioni (sento musica vagamente new age, rumori assordanti, come di jet che passano, vedo in semplici oggetti volti mostruosi). Mi piacerebbe capire se sono tutte storie. Dal suo articolo non si capisce.
da Natalino Russo Seminara
Approfitto per fare gli auguri a tutti : a Natale Destra Centro o Sinistra non vale. Approfitto per chiedere a Filippo Facci : non ha mai ricevuto le mie innumerevoli lettere o non mi risponde mai perché non ritiene di farlo ? Io continuerò a leggerla e stimarla. A tutti quelli che posso aver offeso, chiedo scusa; a quelli ( pochi) cui vado a genio , grazie. Su Stalin e Hitler ha ragione CSF niente paragoni: Stalin era di gran lunga peggio: perché la maggior parte dei crimini li ha commessi in tempo di pace e perché almeno Hitler non ebbe la faccia di tolla di promettere il paradiso ai proletari. Oltretutto, come disse Montanelli, Stalin è il Comunista che ha ucciso più comunisti di tutti. Il fatto è che noi si litiga e gli On. pur di fare Natale a casa hanno approvato la finanziaria in 24 ore. Facessero così per tutte le altre occasioni ! Di nuovo: Sereno Natale a tutti da Natalino. Alle prossime.
da Piergiuseppe Caporale
Ho tentato, e l’ho fatto invano, di seguire fino alla fine il monologo di Benigni tanto atteso e strombazzato. Ho votato su Audioblog fra i pochissimi “non piaciuto”. Per il resto sembra un plebiscito. Non ci capisco più niente. Per quanto riguarda la prima parte lo sfottò berlusconiano ormai non può più far ridere nessuno: purtroppo è una realtà divenuta addirittura dolorosa. Per quanto riguarda la seconda, quella sui bambini, mi è sembrata uno spot pubblicitario a “Pinocchio”. Dante, poi, superfluo sfoggio di cultura monotematica. Il dramma, in ogni caso, è stato costituito dalla noia. Se si pensa, poi, che nei salti di programma, si finiva sulla eterna, immarcescibile, becera finta goliardia di Arbore (un velo pietoso sulla musica)… ma, con ogni probabilità, sono dalla parte sbagliata, anzi da tutte e due le parti. Aggiungo che, per quanto riguarda Benigni, mi sento come quello che si vergogna di una cosa che sta facendo un altro: non so se mi spiego.
da Avv. Lina Arena
I miei auguri sono per il nuovo anno e che tutto continui come prima. Solo così l’italiano potrà capire che bisogna buttare a mare la sinistra.
E infatti ha ragione Claudio. In effetti, per ragioni anagrafiche, non ho potuto godermi appieno l’epoca in cui Montanelli era al minimo della popolarità e da tanti era considerato rozzo, becero, fascista. Me la sono persa, la “gloriosa” stagione, e pertanto non ho mai, nella mia vita, pensato di Montanelli qualcosa di peggio di questo: “non sono d’accordo”. Però mi è accaduto, nell’ultima decina di anni, di essere d’accordo con lui molto, molto spesso.
da Filippo Facci
Uno dice: buon natale. Lo dice come sostitutivo del saluto consueto, come rafforzativo, lo dice perché è educato, perché è conformista, lo dice perché neanche ci pensa, perché ha un lavoro e una famiglia, lo dice perché il non dirlo sarebbe complicato: resta che lo dice. Resta tuttavia l’intoccabile diritto di poter segretamente seguitare, il natale, a disprezzarlo: un diritto sacrosanto quanto inutile. Se il natale è retorica, infatti, l¹odio per il natale appartiene alla retorica dell¹antiretorica: è un fulgore adolescenziale, un rifugio per asociali, un¹originalismo da vecchi capelloni, discorsi da tram. Più banale del natale c¹è solo il detestarlo. E¹ anche per questo che anno dopo anno ci siamo arresi: di colpo è natale (a novembre, ormai) è vabbè, ci risiamo, venghino i parenti e le smancerie, i cenoni interminabili che sei ingrassato prima di sederti, bambini ovunque, telecamerine sparate in faccia, regali obbligati e non sentiti, la fiera del riciclo, le strade intasate, le luminarie, il pino da supermercato, anzi no, meglio il presepe, il panettone da nove chili, anzi no, meglio il pandoro, oddio: non abbiamo preso niente per quel cretino di Piergiorgio. La somma di questi doveri militari è così narcotizzante da farti dimenticare quanto il natale sia oggettivamente assurdo: non esiste un¹altra ricorrenza così abnorme e al tempo stesso così sganciata dalla tradizione che l¹ha originata. Forse, con il capodanno, è solamente la prima vera festa globalizzata, la festa per la festa: e va benissimo. Se anche un solo essere umano fosse davvero più sereno perché esiste il natale – se anche un solo essere umano riuscisse a essere realmente più buono ben venga: evviva. Ma allora tanto vale. Ma allora hanno ragione quei bambini che ti chiedono perché non è sempre natale. Ma allora e ci rendiamo perfettamente conto delle banalità che stiamo scrivendo, ma chi se ne frega, è natale – una festa vale davvero come un¹altra. La colomba, per esempio, è un dolce buonissimo.
da Andrea Bottaro
Caro csf, ho sempre apprezzato il tuo equilibrio, ma affermare che Stalin volesse creare una Nazione e Hitler dominare il mondo,al di là dell’unanime condanna degli orrendi crimini di entrambi, mi sembra quantomeno riduttivo. Anche perchè è forse più giusto parlare di Stato anzichè Nazione, vista la congerie di popoli dell’ex-URSS.Inoltre la cosidetta Dittatura del Proletariato non aveva come scopo ultimo il trionfo mondiale del Socialismo e con esso il dominio del mondo?
Hai ragione per quanto riguarda la Nazione. (csf)
da Elmo Velardo
E da qualche tempo che volevo scriverle per sentire il suo parere in relazione alla morte di Carlo Giuliani. Premetto che di fronte a simili eventi dobbiamo tutti fare un minuto di raccoglimento ma non le sembra un poco eccessiva la sua “beatificazione”? In fondo era andato alla manifestazione munito di passamontagna. Con gli ultimi avvenimenti abbiamo dimostrato che non siamo proprio violenti come vorrebbero che lo fossimo vedi Firenze e come è stata gestita la pretesta dopo l’arresto di Caruso e compagni.Forse a Genova c’è stata qualche infiltrazione poco No Global? Viste le riprese televisive quando c’erano le peggiori devastazioni generalmente non c’era la polizia e poche decine di persone tenevano in scacco intere zone (vedi Carcere di Marassi o zona di Corso Torino) Cosa ci faceva in vice primo ministro Fini in Questura a Genova?Sono assolutamente d’accordo con quello che lei ha scritto. A cominciare dalla beatificazione di Carlo Giuliani. Carlo è un ragazzo che tutti dovrebbero piangere. Facendolo diventare un eroe o un martire gli si fa un torto enorme (csf)