da Bruno Nacci
Non più tardi di un paio di ore fa ho sentito con le mie orecchie un presidente del Consiglio che tuonava contro la magistratura dello Stato che egli governa. E un giorno sì e uno no, da sinistra e da destra, vedo e leggo turbe di ex e di neo qualcosa che vilipendono l’ordinamento giudiziario tirandolo di qua e di là. Non ultimo l’indecente abbraccio di tutti quanti a favore del detenuto Sofri. Sembra che più nessuno ricordi i principi del diritto, quelli che, fino a prova contraria costituiscono il fondamento della società. Come cittadino sono esterefatto. Ovvio che non so e non sono tenuto a sapere se Sofri abbia o non abbia ucciso il commissario Calabresi. Ovvio che non so e non sono tenuto a sapere se Andreotti sia il mandante dell’omicidio Pecorelli. Ma mi affido alla sentenza dei tribunali come all’unico criterio possibile di equità. E so bene che il verdetto di un tribunale non esprime necessariamente la verità. Allo stesso identico modo in cui una maggioranza qualsiasi in parlamento non detiene per ciò stesso il monopolio di quello che è giusto. Sono o erano considerazioni banali. La loro dimenticanza rischia di essere tragica.
da Susanna Pozzoni
Non tutti i giudici sono buoni, specie quelli che condannano il senatore Andreotti a 24 anni di reclusione:per la cronaca questa è una giustizia “folle, capovolta, massimalista, accanita, ovviamente di sinistra, che persegue il sovvertimento dello stato”. Ma vi arrangiamo noi, promette convinto Berlusconi. Meno male che lui farà qualcosa contro la giustizia forcaiola.
da Alessandro Ceratti
Apprezzo il suo atteggiamento un po’ bipartisan della sua PROCESSO ALLE OPINIONI. E’ lodevole che un giornalista di un quotidiano che rivela ogni giorno una faziosità incommensurabile riesca ad assumere una posizione così aperta e pluralista. Le dico di più, forse non troverei nulla da rimproverare alla sua lettera se non sapessi che proviene da un redattore del “Giornale”. Viceversa, proveniendo da quella direzione, mi sembra opportuno rimarcare che non tutte le opinioni sono uguali. Il fatto di considerare la libertà di pensiero un diritto fondamentale non significa che siamo autorizzati a sostenere e credere in qualsiasi minchiata. Spaccare la testa a una persona perché è dell’Inter (sembrerà strano) è meno grave che spaccare la testa a una persona perché è ebreo o negro. Entrambe le azioni meritano la galera, ma la seconda -lo ammetterà- ha un’aggravante.
da Piero Lint
Come in una tragedia greca, Natalino e il coro delle prefiche traggono alti lai sulla eliminazione aut castrazione dei loro pezzi controcorrente (che tali sono solo sul blog, mentre sono piena alluvionale su stampa e TV – nazionali e locali). Orbene, sappino lor signori che Claudio il Censore esercita le sue arti macellatorie anche nei miei confronti. Dico ciò, in quanto enumerato dal Russo (che iddio gli conservi salda la tastiera!) tra i beniamini del Sabelli Fioretti. Dirò di più (sia pur non richiesto): mi ha cassato interi pezzi! E sa il cielo se non li avevo formattati come il divo Claudio comanda! Li trovò, forse, mordaci quell’attimo di troppo; ma – sia detto a sua maggior gloria – me ne cestinò tanto a destra che a sinistra. Un dittatore illuminato, che dire?P.S. Tengo per certo che questa mia verrà pubblicata, in quanto atto di stupida e sperticata adulazione. Impara, Natalino!P.P.S. Natalino, me ne ha cestinata anche una polemica nei tuoi confronti!
Piero, mi fai morire con le tue impaginazioni (csf)
di Piero Gamela, per Bds
Durante una trasmissione per raccogliere fondi per la ricerca contro il cancro, il noto storico Pippo Baudo ha assolto con formula piena da tutte le imputazioni l’ex esule (ex in quanto attualmente defunto) Bettino Craxi
Sincretismo sinergico.E’ la nuova filosofia televisiva avente per fondatori i vari Pippi Baudi e Maurizi Costanzi.
Trattasi di sapiente, calibrato mix di: spettacolo, filantropia, pseudo-politica, pseudo-divulgazione storica, luoghi comuni e strisciante consonanza con i potenti.
Martedì 12 c.m. la RAI ci ha regalato un superbo esemplare di questa collana editoriale: ‘Novecento’, condotto da Pippo Baudo.Si raccoglievano fondi per la ricerca sul cancro; il palcoscenico offriva un variegato pacchetto di ospiti: Feltri, il prof. Mirabella, Marina Ripa di Meana ecc. ecc., tal Stefania Craxi (per puro accidente figlia del più famoso Bettino), Martina Colombari ed una a me ignota giornalista.
Ti aspetti che parlino del cancro, della ricerca scientifica in Italia, magari con un taglio storiografico.
No no, il tema della prima parte della serata è Bettino Craxi. Fosse almeno morto di cancro!
Come per tutti i morti, specie se vittime dei marxmagistrati, se ne parla solo che bene.Ne esce un quadretto da s.Maria Goretti al maschile, vittima degli stupratori cattocomuisti.
La figlia del secondo più grande statista del secolo (al primo lo ha indelebilmente abbinato Forattini), ha un tipo di humour che io non capisco, ma deve far molta presa sul pubblico, che la applaude ogni volta che apre bocca.Anche quando replica a Di Pietro (assente dalla sala), affermando – più o meno letteralmente: “Non riconosco a quel signore alcun titolo per giudicare mio padre, né politico, né giuridico, né linguistico”. Che deve’essere per l’appunto una gran bella boutade, se scatta l’applauso.
Ripete più volte, la signora dalla trista figura, l’espressione: “quando mio padre era in esilio”. Nessuno si degna di spiegarle che il paparino suo era un latitante, agli occhi della legge italiana, checché ne potessero pensare lui e la sua famiglia.
Nessuno le ricorda il particolare: e chi dovrebbe farlo, vista la composizione del pacchetto degli ospiti? Il conduttore? Già, uno che è sopravvissuto non solo al cancro, ma anche a trent’anni di terremoti politici italiani e di svariatissimi Cda della Rai.‘A brovessionalidà, come dicono a Roma.
La notizia, quindi, è la seguente: durante una trasmissione per raccogliere fondi per la ricerca contro il cancro, il noto storico Pippo Baudo ha assolto con formula piena da tutte le imputazioni l’ex esule (ex in quanto attualmente defunto) Bettino Craxi.L’ha supportato in questa strepitosa performance un pool di scelti ed imparziali consulenti: la figlia del Craxi; un direttore di noto giornale di destra, ex accanito nemico del defunto (ex in quanto, pur attualmente vivo, si è pentito e collabora attivamente alla causa di beatificazione); una suffragetta socialista; una soubrette; una giornalista che ha scritto un libro sull’infedeltà nel quale si parla anche di Craxi; un presentatore- divulgatore scientifico .E il pubblico in sala applaudiva applaudiva.
Eccola, finalmente, la nuova Rai: rigore scientifico al posto dell’ideologia; pluralità di opinioni – e di esperti che le esprimono – al posto di faziosi comizi a senso unico; possibilità di replica per chi viene pesantemente chiamato in causa; massimo rispetto dell’utente, che paga il canone e ha diritto a non sorbirsi gli appiattimenti del Cda della Rai sul potere politico di turno.
Purtroppo, permane la faziosità di Guzzanti, che sfrutta la satira per penosi, noiosi comizi politici. La perfezione non esiste.
E, comunque, si può sempre migliorare.
Da Walter Lanaro
Cari lettori, credo fortemente nell’operato della magistratura. Ma nel caso degli arresti dei no-global, non me la sento di dire lo stesso. La magistratura ha fatto arrestare molti no-global del Sud Italia, e tra questi vari esponenti di spicco della compagine anti-globalizzatrice. Arresti che sanno di eversione, ma da parte di chi li ha fatti compiere.
da Giorgio Goldoni
Alla fine dell’epoca comunista il primo McDonald fu aperto a Budapest: la gente veniva da ogni angolo del grande impero sovietico. Si trovava all’angolo di Vaaci Ut, via elegante di Pest, e la fila (ordinata e tranquilla) era tanto lunga che girava intorno all’intero isolato. Era incredibile: un pasto completo per pochi soldi (decenni di penuria avevano plasmato la gente in modo sobrio e concreto). Poi , e l’operazione continua tuttora, questo modo spiccio di risolvere il problema alimentare si è diffuso a macchia d’olio. Nomi sconosciuti solo nell’Italietta nostrana sono presenti ovunque: Kentucky Fried Chicken, Pizza Hut ecc. A Praga qualche anno fa arrivarono i marziani, i cocchi di mamma occidentali ,pasciuti ed annoiati a sfasciare le vetrine del McDonald locale, tra lo stupore locale: forse protestavano contro la qualità della polpetta?
da Gianni Guasto
Il flop di Excalibur dimostra, se non proprio che la giustizia divina esiste, almeno che esiste la malafede.Solo la malafede infatti, può essere cattiva consigliera al punto da generare tanta rigidità, tanta foga di dire tutto e subito, come se ci fosse da parte di Socci, e dei suoi guardaspalle l’impressione che non durerà, che è un fuoco di paglia, e che prima o poi tornerà Santoro a fargliela vedere. Birboni, hanno le mani nella marmellata, e la marmellata neppure gli appartiene.E anche la famosa scuola cosmetica di Arcore sembra funzionare poco: la faccia del conduttore, oltreché non lavata, è totalmente immobile, pietrificata nel pensiero costante di essere in missione per conto di Padre Pio.
Tanto per cambiare: di solito siamo abituati a chi sorride per contratto, come Emilio Fede nella sua famosa réclame per dentiere.
da Aldo Vincent
Ho dovuto vedere anche la seconda puntata per capire la chiave di lettura della trasmissione, che peraltro e’ molto semplice: occorre rimanere seduti a pazientare e di intervento in intervento si riesce a compilare l’elenco dei libri che ha letto Socci.
da Celestino Ferraro
Cos’è, un augurio di lunga vita?