da Barbara Melotti
L’amica di LiberiLibri ha raccontato sul suo blog un’episodio illuminante e vero: è successo a casa mia e, serve dirlo?, ne sono uno dei personaggi. Eccolo.“Dieci giorni fa, casa di un’amica, 5 persone delle quali quattro piu’ o meno dichiaratamente di sinistra (con tutte le sfumature del caso, figuriamoci) e una se non proprio filogovernativa senz’altro non di sinistra.La conversazione comincia quasi amichevolmente, in apparenza sbilanciata, sulle ragioni delle scelte della maggioranza ma trascende inesorabilmente non gia’ per la difesa che del governo il quinto spurio non faceva, quanto per i contrasti tra i quattro, tutti impegnati a difendere la legittimita’ della propria specifica posizione sinistra, con opposizione di distinguo nei modi e nei tempi dell’impegno, pci pdup lc berlinguer lama l’universita’ la piazza la strada parlamentare o extra (n.b.: tutte riesumazioni).Per dire come la tentazione all’automartellamento non si estingua mai, che si sia intorno a un tavolo a bere vino o che -a quanto pare- si sieda sugli scranni di montecitorio”.
E’ uscita su Sette.Abbiamo parlato un po’ di tutto e anche, naturalemente, degli attacchi di Sgarbi a lei e al ministro Urbani. E’ nel sito Interviste.Qui una piccola anticipazione
Lei ha una storia con Urbani?“La risposta è: assolutamente no”.Dagospia ha pubblicato la lettera di un signore che sostiene vi vede ad Acqualoreto, lei e Urbani.“Sicuramente ha visto me. Lì abbiamo una casa di famiglia, c’è mia sorella, c’è spesso mia madre, ci vanno spesso le mie figlie. E io ci andrei con il mio amante? Questa è fantasia a briglia sciolta”.————–Però Urbani lo conosce.“Lo conosco da circa nove anni. È una delle pochissime persone dell’ambiente politico che stimo. Non ci vediamo molto spesso. Possono passare pure sei mesi senza che ci incontriamo”.—————-Sgarbi dice che la sua società ha avuto due film finanziati in pochi mesi grazie al ministro Urbani.“E pensi che la mia società ha fatto un solo film, Rosa Funzeca. L’altro film, vecchio di cinque anni, è di un altro produttore”.Perché questi attacchi?“Per una vendetta personale. Ha usato me come strumento”.—————Sgarbi le piace?“Ma sono domande da farsi?”Si, sono domande da farsi.“Peccato che è pazzo. Peccato, perché è un talento. E’ come una mela marcia. Ha una malattia che forse andava curata da piccolo. Forse è la madre la causa di tutto, la madre iperprotettiva”.
Diana Guarnieri, Brescia
A questo punto mi iscrivo anch’io al PA.PO.PO.Obiettivi : 1)un meter per tutti (perchè TUTTO il popolo ha diritto di dire la sua), e 2) Previti a Brescia: venga, venga che lo aspettiamo noi !!
da Piergiorgio Welby
….perché non parlo?…sa doc. ho un po’ di algia del nous, l’intervento del Ceratti mi ha buttato giù…poi ho pensato a Orazio, Lucano…-l’Amaro Lucano?- doc. che picchio c’entra?…ma come mai non tiene la laurea esposta?..è andata distrutta nell’incendio del Petruzzelli? No, no…non voglio sapere perché era lì! …–a quale età ho avuto il mio primo rapporto?-…beh doc. una storia finita male, avevo dieci-dodici anni…una storia tutta passione e sesso, ma un giorno tornando da scuola trovai il suo cadavere in cucina…nuda!..una scena surreale, alla Delvaux, mia madre l’aveva strangolata…-se hanno condannato mia madre?- doc. mica è un reato tirare il collo ad una gallina!..-cosa c’entra la gallina?-…porc..è stato lei a chiedermi del mio primo rapporto!…ahh ho capito..lei intendeva con un essere umano. Non saprei dirle…dopo il mio periodo “Ligabue”…-il cantante?- doc. lei non ama l’arte, vero?…ho avuto una fase ready made…alla “Duchamp”…no, non è una marca di champagne…una liaison amoureuse con un termosifone a sei elementi..-quanto è durata?-..poco doc. d’inverno era tutto un bollore…ma l’estate di una freddezza…sa in amore bisogna essere in due…poi incontrai una B.S.A. 500, serbatoio rosso a goccia, guanciole in gomma nera, alzovalvole, ed una voce! Tumfp-tumpf-tumpf.…persi la testa per la sua marmitta cromata…aveva il silenziatore amovibile…ci sono rimasto scottato…-il primo bacio?-…bah doc. che le debbo dire…uno schifo! Si chiamava Patrizia…aveva problemi di ortodonzia…mi rimase la “macchinetta” in bocca…-la cinquecento?-…doc. che c’entra la FIAT?…ma lei ha studiato sul manuale di psichiatria del Roversi?…doc. non spinga, non ci stiamo in due sul lettino!…vabbè, la lascio fare…ma non credo che Musatti sarebbe d’accordo…-chi è Musatti?- ma vaff….doc. si sbrighi, il suo tempo sta per finire!
da Valeria Garabello
Pare che Silvio Berlusconi abbia un rifugio antiatomico di 60 metri quadri sotto alla villa di Macherio. E’ da quando lo so che mi arrovello a pensare come faranno mai – se del caso – a starci, anche solo lui e Veronica, lì dentro. Visto quel che le riserva in pubblico, c’è da tremare al solo pensiero di lui a così stretto contatto con lei, nel risicato buco privato. Ma il problema non è questo. Il problema è che ora, a Roma, scoprono il rifugio antiaereo di Benito Mussolini. E’ venuto fuori all’Eur, come una catacomba qualsiasi, per i soliti lavori in corso. Il dramma: è di 470 metri quadri. A lui questo però – vi prego – non lo dite. Se lo sa, impazzisce.
da Carlo Vignato
Io, di solito, mi rifiuto di definire “ignoranti” quelli che dimostrano poca familiarità con l’ortografia; se una persona svolge una professione che non richieda il costante uso del vocabolario o la frequente consultazione di grammatiche aggiornate, molto probabilmente dimostrerà qualche carenza nello scrivere.Per me, gli ignoranti veri sono quelli che si accorgono della pagliuzza nell’occhio degli altri e non vedono la trave che c’è nel loro occhio e che, sventolando i diplomi e le lauree, una volta confondono l’ortografia con la sintassi (vedi e mail: “Tristezza”) e la volta successiva ricordano a chi la grammatica la conosce benissimo che “obiettivi” si scrive con una “b” quando si può benissimo scrivere con due “b”.
Ricominciamo a litigare? (csf)
da Alessandro Ceratti
Caro Claudio, tu dici che il potere di un possessore di meter è minimo perché rappresenta solo mille italiani. Questo significa che ci sono circa 57.000 meter. Mi sembrano un po’ tantini. Dove hai preso la tua informazione?
Errore di sbaglio. Ogni meter rappresenta circa 10 mila italiani. Ma la sostanza non cambia. (csf)
da Massimo Felli
Non si riesce a capire davvero più niente! Significa essere proprio disastrati.
Rischio. Direte che sono un imbecille, che non capisco niente di politica. Che dovrei leggere di più Galli della Loggia, Sergio Romano, Angelo Panebianco, Giovanni Sartori. Rischio e lo dico: non sono riuscito a capire che cosa succede nell’Ulivo. I giornali non mi aiutano. I diessini di Aprile spiegano: “Accanto al voto di maggioranza si prevede la deroga di una decisione comune del gruppo. Ma ogni gruppo secondo il regolamento. Cioè, una doppia decisione di maggioranza valida solo per i Ds”. Ma che vuol dire? Di che cosa stanno parlando? Perché sulle decisioni a maggioranza ci si sta scannando? Perché lo speaker unico è un problema così dannatamente importante? Ricordate quella splendida rubrica su “Cuore” che scriveva Piergiorgio Paterlini e si chiamava “Parla come mangi?” Piergiorgio, leggi questa nota, esercitati sul congresso dell’Ulivo. Che cosa vuole Mussi? Che fine farà il correntone? E Rutelli dove mira?Sergio Cofferati ha dato la sua prima intervista da quando è tornato a lavorare alla Pirelli facendo finta di non interessarsi alla politica e al sindacato. L’ha data a Massimo Giannini e io mi sono precipitato a leggerla sperando che almeno da Cofferati, che è chiaro e trasparente, mi venisse la luce. Riporto alcune sue frasi.“Accade una cosa che non avevo mai visto: si decide a maggioranza di decidere a maggioranza su temi fondamentali (…) non capisco a quale modello di organizzazione risponda un sistema in cui, tra forze politiche diverse per storia e cultura, si decida a maggioranza. E’ un inedito, che fa parte della vocazione autolesionista dell’opposizione”.Io non lo so se ha ragione o torto. Non lo so perché non capisco. Potrei essere anche d’accordo se capissi di che cosa si sta parlando. Bisogna prendere delle decisioni. Come le prendiamo? Decido io? Decidi tu? Decide la maggioranza? No. E chi decide? Decide la minoranza? Decidi una volta tu e una volta io? Decide il più forte? Tiriamo a sorte? Ma di che stiamo parlando? Che cosa c’è in ballo? Continuo a leggere l’intervista.“L’operazione politica che va fatta è esattamente opposta a quella che si vuole fare. Per cementare un’alleanza bisogna cominciare sempre dal merito, mai dal metodo. Loro sfuggono al merito perché su questo sono divisi. Ma questo è un rovesciamento logico dannoso e pericoloso: determina le condizioni che renderanno difficilissima la vita della coalizione”. Beh, questo si può anche capire. Però non serve a niente. Certo, ci sono delle divisioni sui contenuti. Mi sembra di capire che bisogna mettersi d’accordo. Ma se non ci mettiamo d’accordo che si fa? Votiamo a maggioranza? No! Per carità! Abbiamo appena detto che fa parte della vocazione autolesionista! E allora? Boh. Massimo Giannini ci prova a stanare Cofferati. Chiede: “Allora, per dire no alle decisioni a maggioranza è preferibile lo spettacolo vergognoso di una opposizione che vota in ordine sparso sugli alpini in Afghanistan?” E Cofferati:“Se non c’è un programma comune è inevitabile che il voto sia distinto”. E qui, se Dio vuole, le cose sono chiare. Meglio votarsi contro che far finta di essere d’accordo. Ma allora mi viene un dubbio: stiamo parlando di una coalizione che vuole governare oppure stiamo parlando di una truppa in ordine sparso che vuole solo fare casino all’opposizione? L’opposizione è facile e la sinistra che l’ha fatta per cinquant’anni lo sa per esperienza. Ma non si parlava di una sinistra di governo? Primo: una sinistra di governo deve comportarsi come se stesse al governo anche quando sta all’opposizione. Secondo: e quando starà al governo come si comporterà? Niente decisioni a maggioranza? Voterà ognuno per cavoli suoi? Andiamo avanti.“Oggi l’Ulivo è di fronte a un bivio: o si dà un progetto visibile e un programma condiviso, per poi scegliere regole e leader, oppure si condanna all’asfissia tattica di queste settimane”. Ho capito. Sta facendo pretattica. Ha deciso che scenderà in campo (ma questo lo sanno tutti) e semina dubbi, distribuisce problemi insolubili, mette sul tavolo questioni epocali. Fate a botte, poi arriverò io con la soluzione che ho già in testa ma non ve la dico altrimenti me la fregate. Ma arriverà?“Avevo promesso che non sarei entrato in politica. Mantengo la mia promessa”, chiude l’intervista. E noi? Noi abbiamo capito che questa intervista conteneva molte cose di difficile comprensione e una cosa chiarissima, alla fine: una bugia. E a questa bugia ci attacchiamo.
Claudio Sabelli Fioretti
PS: Messaggio per Carlo Rognoni, deputato Ds. So che leggi queste righe. Facci un regalo. Riacchiappa le tue vecchie abitudini giornalistiche e spiegaci che cosa sta succedendo nell’Ulivo. Parlando come mangi. Noi siamo qui in trepida attesa.
Su Pippol.it tra le varie cose che ci potete trovare ci sono anche dei racconti.Io ho cominciato a leggere quelli di Martino Pinna che vanno sotto il titolo di “Salverò il mondo”. Mi sono piaciuti.Ve li ripropongo in documenti. (csf)