da Primo Casalini, Monza
Non è una classifica, li metto giù man mano che mi vengono in mente.1. Pinocchio e Cuore di Comencini.2. Il mulino del Po di Bolchi.3. L’Idiota, quello con Albertazzi, Volontè, Proclemer, Guarnieri.4. Mastro Don Gesualdo di Vaccari.5. Roberto Benigni in Televacca e nelle critiche ai film che non avevavisto.6. Deaglio e Lerner (insieme).7. Carmelo Bene nei poeti russi.8. Blob: praticamente sempre.9. Ferrini, Frassica e la Marchini.10. Mina.11. Manfredi, Panelli e Valori.12. Corrado, Sabina e Caterina Guzzanti. Anche Marcorè.13. Walter Chiari, qualche volta ho rischiato di slogarmi la mascella.14. Chiambretti, quando faceva il postino. Dopo non più.15. Carlo Lucarelli.16. Luca Zingaretti.17. Isabella Biagini e Gabriella Ferri. Due maledette sprecone, purtroppo!18. Domenico De Masi.19. La squadra di Sciuscià. Santoro no.20. Dario Fo, quando non fa il guru.21. Enzo Jannacci.22. Romano Prodi. Sempre goffo, mai volgare.23. Nancy Brilli. Ma si sta guastando pure lei, mannaggia!24. Riondino e Vacca. Fazio meno.25. Teocoli: Cossutta, Prisco, Confalonieri!!!26. Iacchetti, malgrado Striscia.27. Giuliano Ferrara. Bravissimo, ahimè. E’ l’unico talk show che vale lapena di vedere.28. Paolo Cevoli. Fatti, non pugnette!29. Federico Zeri.30. Gassmann, ma solo nel Mattatore.31. La moretta dei Ricchi e Poveri…32. Sabina Ciuffini.
da Giselda Papitto, Roma
D’accordo. Mi iscrivo per amore. Ubi tu Gaius ego Gaia. Obiettivo: togliere i privilegi ai parlamentari e darli al popolo.
da Piergiorgio Welby
Caro Ceratti, non si angusti e…scacci le ubbie, quei 30-70.000 embrioni sovrannumerari, conservati sotto azoto, non saranno destinati alla ricerca. I 10.000.000 di Luca si faranno curare in quella perfida Albione dove leggi infanticide consentiranno ai tanti Mengele della sanità di intervenire su pazienti incurabili ed inguaribili e di restituirli alle loro madri, spose, sposi e figli guariti. Naturalmente quell’esercito di embrioni verrà distrutto…altri sovrannumerari prenderanno il loro posto. Io non obbligherei mai un cattolico a sottoporsi ad una terapia da lui ritenuta immorale…ma i cattolici vogliono costringere tutti nell’ortus conclusus, della loro “moralità”. Chi sono i gradassi?
da Valeria Garabello
Ormai l’ho capito. E’ l’uomo-sinonimo. Intrapresa invece di impresa è uno dei suoi cavalli di battaglia. Fa senz’altro più fino. Senz’altro. Stamattina poi, al Gr delle 8, ha superato se stesso. “Putin mi ha detto che – non appena assaltato il teatro – alcune sorgenti arabe…” sì vabbè le sorgenti del clitunno…buonanotte. Le cose col loro nome no?? Troppo plebeo, mi rendo conto. Da veri ignoranti. E Lui con gli ignoranti non si mischia. Al massimo si fonde con il popolo delle telenovele, che è lì e lo adora. Quel popolo cui può parlare in dialetto senza che si arrabbi o di calcio invece che di politica senza che se ne accorga. Il tutto detto con parole senza senso; senza che nessuno – tra il popolo – abbia il coraggio di fargli mai una pernacchia. Una domanda: ma “il popolo non può aspettare”, claudio, è questo stesso popolo?
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, da quando nel 2001 è tornato a Palazzo Chigi, ha denunciato in sede civile Marco Travaglio ed Elio Veltri, nonchè gli Editori Riuniti e la Baldini &Castoldi. Si tratta degli autori e degli editori di due libri a lui sgraditi: L’odore dei soldi e Le toghe rosse. Per il primo pretende che il Tribunale di Roma gli riconosca un risarcimento danni pari a 10 milioni di euro (20 miliardi di vecchie lire), per il secondo chiede 5 milioni di euro (10 miliardi). Una cifra non epressa, perché «inaudita» sarebbe «la gravità del fatto», è stata richiesta anche al settimanale «Diario», diretto da Enrico Deaglio, per il numero speciale Berlusconeide. Ulteriori 35 milioni di euro (68 miliardi di lire) sono stati poi richiesti nelle dieci cause intentate da lui stesso, da suoi amici e sue aziende contro gli autori dell’Odore dei soldi, contro chi, come Carlo Freccero e Daniele Luttazzi, aveva osato presentarlo in televisione, contro Gianni Barbacetto di «Diario» e contro l’autore di Le toghe rosse.Silvio Berlusconi, oltre che il capo del governo italiano, è l’uomo più ricco e più potente d’Italia. Se davvero avesse a cuore la verità e la sua onorabilità, sporgerebbe querela in sede penale, anche contro i numerosi organi d’informazione internazionali, che hanno commentato le vicende contenute nei libri e contro le case editrici che li hanno tradotti all’estero, chiedendo una sentenza di merito a lui favorevole: incaricando cioè un pubblico ministero di indagare sull’attendibilità dei libri contestati e affidando a un giudice terzo la sentenza definitiva. Invece, prescindendo dal merito, chiede subito i danni. Vuole i soldi, tanti soldi, da privati cittadini che mai hanno visto e mai vedranno la somma richiesta e che rischiano, perciò, la rovina per tutta la vita. E da tre piccole case editrici che, se dovessero perdere una sola di queste cause, sarebbero costrette a chiudere i battenti.Quando in politica il galateo contava qualcosa, chi assumeva incarichi istituzionali si affrettava a chiudere le sue liti private, rimetteva le querele, rinunciava alle cause in corso per poter svolgere un ruolo super partes e dedicarsi soltanto agli interessi generali. Non è più così. Ma questa non è una lite privata. È una questione di libertà e di democrazia, che riguarda tutti. Senza un forte intervento di chiunque possa interrompere questa spirale perversa, nessuno in Italia oserà più disturbare il manovratore scrivendo e pubblicando libri e articoli scomodi per il potere. E noi cittadini saremmo (ancor) meno informati e meno liberi.
lunedì 28 ottobre ore 11.30 – Federazione Nazionale della Stampa Italiana – Roma – c.so Vittorio Emanuele, 349
Conferenza stampa
Presentazione dell’appello congiunto Baldini&Castoldi, Diario, Editori Riuniti e degli autori Marco Travaglio, Elio Veltri, Gianni Barbacetto e Mario Portanova relativa ai risarcimenti di oltre 50 milioni di euro complessivi richiesti dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e da alcuni esponenti di Mediaset per aver pubblicato Le toghe rosse, Berlusconeide e L’odore dei soldi. All’appello hanno aderito numerosi esponenti del mondo della cultura italiana e migliaia di cittadini.
InterverrannoAlessandro Dalai, Luca Formenton, Bruno Ricca, Paolo Serventi Longhi, Marco Travaglio, Elio Veltri
AdesioniAltan, Corrado Augias, Giovanni Bachelet, Giovanni Berlinguer, Carlo Bernardini , Enzo Biagi, Gloria Buffo, Giulietto Chiesa, Antonio Caponnetto, Marco Cassini, Sergio Cofferati, Vincenzo Consolo, Ferdinando Cordova, Giovanni De Mauro, Tullio De Mauro, Carmine Donzelli, Edoardo Erba, Sandro Ferri, Paolo Flores d’Arcais, Dario Fo, Iaia Forte, Carlo Ginzburg, Carlo Lucarelli, Giuseppe Lumia, Curzio Maltese, Enzo Marzo, Ettore Masina, Nanni Moretti, Moni Ovadia, Sandra Ozzola , Nicola Piovani, Francesco Pardi, Valentino Parlato, Marcelle Padovani, Domenico Procacci, Franca Rame, Paolo Rumiz, Sandro Ruotolo, Michele Santoro, Paolo Serventi Longhi , Paolo Sylos Labini, Corrado Stajano, Nicola Tranfaglia, Gianni Vattimo, Guido Vergani
Carla Buzza (relazioni esterne Editori Riuniti)tel. 06/68899548-68899546cell. 333/3921900
da Marco Limido, Legnano
Visto il tragico ritorno sulla ribalta internazionale delle fino a tre giorni fa dimenticate vicende cecene, segnalo a tutti il sito www. warnews.it dove potersi informare sullo stato dei conflitti – ignoti e no ma sempre esistenti – che continuano a imperversare nel mondo intero
da Giorgio Lauro
I ds si devono sciogliere perchè non vivono più nella nostra realtà, altrimenti nel caso lo speaker unico lo deve fare Linus (non il fumetto).
da Giorgio Goldoni
Volete assaporare una boccata di aria fresca? Procuratevi una parabola e collegatevi a qualche canale satellitare culturale europeo. Vi dimenticherete di Rai e Mediaset:non crederete ai vostri occhi! Film, reportages, discussioni di carattere politico -economico, dibattiti sulla musica, eccben fatti e non interrotti dalla pubblicità. E inoltre perfezionerete la vs conoscenza delle principali lingue europee.Qualcuno mi dica perchè Rai non è mai stata in grado di organizzare qualcosa di simile, a lla portata di tutti (e GRATIS).
di Martino Pinna, Pippol
Non mi ero ancora ripreso dalla proposta di quel furbacchione di Falsitta Forza Italia), cioè la porno-tax, quando è arrivata un’altra proposta, orse addirittura più interessante.
Stavolta viene da Silvia Ferretto Clementi, presidente della Commissione ultura della Regione Lombardia, in quota An.
La presidente con questo nome così faticoso, propone di far pagare una multa bella salata, addirittura si parla di 5.000 euro, per chi bestemmia contro Dio.
“Ritengo doveroso”, ha spiegato la Ferretto, “che lo Stato tuteli i sentimenti religiosi oggi troppo spesso fortemente e ripetutamente oltraggiati, non solo da messaggi pubblicitari volgari e di pessimo gusto ma anche e soprattutto da quegli esponenti islamici che non dimostrano alcun rispetto nei confronti delle altre religioni e pretendono di imporre il loro credo con la violenza anche verbale”.
Di questa proposta ci sarebbe tanto da dire – dalla libertà di parola, alla ridicola crociata religiosa – ma la preoccupazione prevale sulla voglia di discutere.
Ci vogliono togliere il porno e le bestemmie, ed è chiaro che questo non è che l’inizio.
Io nascondo la nutella.
da Cesare Bardaro
PUNTO 1. Che Auditel sia inaffidabile lo sappiamo dal luglio 2001, quando 8 minuti di segnale orario su Rai1 non fecero riscontrare sensibili cali d’ascolto. Ricordo anche che un paio d’ anni fa Rispoli ricevette il Tapiro d’oro da Striscia la notizia perché la replica notturna del Tappeto Volante aveva avuto, secondo l’Auditel, meno spettatori del telescopio RaiPUNTO 2. L’ Auditel nacque per determinare le tariffe pubblicitarie, non per decidere la sorte dei programmi. In una televisione commerciale può essere normale che un programma venga tagliato per i bassi ascolti. Più grave è quando ciò accade in quello che dovrebbe essere il servizio pubblico, che già riscuote il canone. Si potrebbe obbiettare che se la RAI non perseguisse anch’essa il massimo ascolto lascerebbe campo libero – e l’intero mercato pubblicitario – a Mediaset. Ciò non accadrebbe se in Italia non si fosse fatto di tutto (con gravi responsabilità della sinistra) per impedire la nascita di un terzo polo televisivo. Avremmo avuto così una leale concorrenza – con relativa spartizione del mercato pubblicitario – tra almeno due poli televisivi privati e un servizio pubblico dedito invece alla ricerca della qualità, senza condizionamenti legati al mercatoPUNTO 3. Non è giusto che le scelte di qualche migliaio di famiglie rappresentino il gusto di milioni di italiani. La proposta di Aldo Grasso ha però, come è stato osservato, il grave handicap che le scelte dei telespettatori non dotati di meter per Auditel non esistono, perché non rilevabili. Il problema può essere però risolto creando un Auditel alternativa e veramente democratica. Mi spiego. Ognuno di noi – ma dovremmo essere migliaia – dovrebbe cominciare a stilare ogni giorno l’elenco – con relativi orari – dei programmi visti nel corso della giornata e quindi inviarlo – via e-mail – a RAI, Mediaset e Auditel. Queste si troverebbero così ad avere una doppia rilevazione: quella delle famiglie Auditel e quella di migliaia di liberi cittadini che le informano su quello che hanno veramente visto e anche – eventualmente -se li è piaciuto o no. Starà poi a loro decidere come utilizzare questi dati.. Io penso di cominciare a farlo da domani. Ovviamente se la sera sono uscito comunicherò ugualmente che non ho visto niente. Questi gli indirizzi a cui possono essere inviate le e-mail:
mediasetonline@mediaset.itauditel@tin.itrai-tv@rai.it