da Piero Lint
Leggo il contributo del signor Pinna Pippol (Bestemmia) e allibisco: costui osa pubblicamente inveire contro qualificati amministratori pubblici impegnati in fondamentali campagne moralizzatrici. Vuole essere lasciato libero di fornicare e bestemmiare, lui, magari per il solo gusto di violare due dei fondamentali Comandamenti impressi da Dio stesso sulle tavole di Mosè. Non capisce, lui, che quei due comandamenti sono cardini sui quali dovrebbe ruotare tutta la morale di una società che ama definirsi civile. Ovviamente, di pari passo con il rispetto della proprietà. O il signor Pinna pretenderebbe di inveire anche contro quell’altro comandamento e per farlo attende che qualche assessore di Forza Italia si pronunci in merito? Bene fa la signora assessora a proporre multe salatissime per chi bestemmia, in quanto è certo dupplice il suo scopo – noto come le sarà l’altissimo livello di bestemmiatori fra, per esempio, gli artigiani e gli operai affiliati alla Lega Nord: rimpinguare le esauste casse della Regione Lombardia e porsi come moderno pigmalione per quelle anime, sì candide e primitive, ma rozze ed incolte. Loro, infatti, sono – in materia di bestemmie – i principali maestri dei cani infedeli islamici. Si taccia, ordunque, il signor Pinna, di fronte a chi ha a cuore, prima ancora che gli interessi materiali, quelli morali della parte più selvaggia delle nostre popolazioni. Perché è a tutti noto che la bestemmia è del tutto assente nelle classi superiori, così come il turpiloquio. Un uomo come il senatore Pera non ardirebbe mai andare oltre la pronuncia del modesto ‘mutande’. E lei, signor Pinna, ho l’impressione che più che tenersi stretta la sua nutella, brami stringere la sua nuDella.
da avv. Lina Arena
Sono per l’indipendenza del popolo ceceno. La globalizzazione si fonda sulla libertà dei popoli. La russia di puntin distrugge le libertà con i gas nervini. Sono terrificanti e Putin è un massacratore anche del suo popolo.
da Carlo VIgnato, Nanto (VI)
Conosco quello che dice la Costituzione sulla libertà di stampa (l’art. 21), ma non conosco le altre leggi che disciplinano questa materia perciò ti chiedo, se li hai, di pubblicare i testi di tali disposizioni. Mi sembra giusto affermare, tuttavia, che quando si esercita la libertà di stampa, si debba quantomeno rispettare il limite imposto dal rispetto della dignità altrui: la Costituzione garantisce la libertà di espressione del pensiero, ma assicura anche il diritto di “agire in giudizio per la tutela dei propri diritti ed interessi legittimi” (art. 24, Costituz.). Se qualcuno ti querela perché si sente diffamato da un tuo articolo e il giudice gli dà ragione, significa che hai scritto qualcosa di offensivo nei riguardi di un altro cittadino. Se, invece, ti prendi una querela e il giudice dà ragione a te, come nel caso che ti riguarda e che hai citato come esempio, significa semplicemente che non hai offeso nessuno e la giustizia te lo ha riconosciuto. Qual è il problema?
Il problema è l’abuso che si fa delle querele a scopo intimidatorio. Abuso che ha la sua efficacia perché di fatto rende più timidi i giornali italiani (che già sono timidi abbastanza). Per non parlare delle querele fatte da magistrati che vengono giudicate da loro colleghi. Per non parlare della cause civili che avvengono di fatto nel segreto di un ufficio e nella maggior parte accertano se tu hai avuto effettivamente un danno non se la notizia pubblicata è giusta. Io sono dell’opinione che ogni notizia falsa vada riparata con la notizia giusta data con lo stesso rilievo. Cosa che estingue il reato. Solo in caso di rifiuto scatta il reato. (csf)
da Giorgio Lagomarsino
Brasile: 170.000.000 di abitanti. Decima economia mondiale. Oggi è il “Lula-day”. Ne parlerai ?PS 1. Useranno il gas nervino anche lì ?
da Giorgio Goldoni
Sig Lanaro, non si possono mettere nello stesso sacco dei terroristi prezzolati e i normali cittadini ceceni.Questo è un vecchio errore di valutazione, creato anche dalla disinformazione dei media.Popolo basco non vuol dire terroristi baschi.Palestinesi non significa Arafat.ecc ecc
Sempre su Documenti i raccontini di Martino Pinna pubblicati su Pippol.it.
pubblicate sul sito www.corriere.it
Un documento agghiacciante sulla conclusione dell’azione dei terroristi ceceni. Riporto qui sotto la cronaca dei fatti raccontata sul sito del Corriere della Sera e rimando a Documenti per le foto
Da corriere.it
Ecco la cronologia degli eventi che hanno portato alla liberazione dei 750 ostaggi e all’eliminazione di 34 terroristi ceceni.Gli orari indicati più sotto sono quelli moscoviti, due ore in avanti rispetto all’ora italiana.
– Le trattative erano proseguite per tutta la giornata di ieri, ma senza risultati. I terroristi hanno permesso soltanto il rifornimento di acqua potabile e succhi di frutta. I ceceni avevano annunciato che avrebbero cominciato a uccidere gli ostaggi a partire da questa mattina.
– Poco dopo la mezzanotte (ora di Mosca, le ventidue in Italia) le autorità di Mosca dispiegano altri uomini intorno al teatro dove si trovano asserragliati i terroristi con centinaia di ostaggi. Mezz’ora dopo arrivano tre mezzi blindati che bloccano la via Dubrovskaya.
– All’1.15 riecheggiano tre esplosioni all’interno dell’edificio. Dopodiché giungono altri rinforzi che rimuovono le transenne intorno al teatro per allargare l’area sotto il controllo delle autorità. Contemporaneamente si sentono altri spari nel teatro.
– Alle 2.00 arrivano due ambulanze che portano via due persone rilasciate dai terroristi.
– Alle 3.00 un’altra esplosione.
– Alle 4.00 circa dieci persone improvvisano una manifestazione chiedendo la liberazione degli ostaggi. La polizia interviene per disperderle.
– Verso le 5.40 tre potenti esplosioni rompono il silenzio seguite dall’arrivo di altre unità speciali. Un portavoce del centro di comando comunica che i terroristi hanno ucciso due ostaggi nel corso delle ultime due ore, ferendo anche un uomo alla testa ed una donna all’addome. Il portavoce aggiunge che le autorità sono in contatto con il capo del commando terroristico, senza essere però riuscite a capire cosa avesse provocato le esplosioni. Il centro di comando comincia un serrato negoziato per la liberazione degli ostaggi. Secondo il portavoce le unità della polizia a quel punto non hanno preso ancora l’iniziativa. La tensione cresce, anche se non si nota alcun movimento intorno al teatro.
– Alle 6.23 si sente un’altra esplosione seguita da spari e altre dieci deflagrazioni consecutive. A questo punto i terroristi cominciano a uccidere gli ostaggi all’interno del teatro. Secondo le autorità ci sono due uomini morti e diversi feriti. Gli ostaggi presi dal panico tentano la fuga. Imemdiatamente cominciano a sentirsi numerose esplosioni. Le unità speciali intervengono subito per salvare le vite delle persone all’interno del teatro. Il Viceministro degli Interni Vladimir Vasilyev dichiarerà che l’operazione di salvataggio non è andata secondo i piani, ma che nonostante la situazione, è riuscita a far fronte al corso degli eventi. Dopo un prolungato silenzio inizia un’intensa sparatoria.
– Alle 6.47 due donne fuggono dall’ingresso principale.
– Alle 6.50 cinquanta uomini delle unità speciali si allineano nella Via Melnikov. Cominciano ad arrivare ambulanze e autobus vuoti per il trasporto dei feriti.
– Alle 7.11 le teste di cuoio assaltano l’edificio. Comincia un frenetico andirivieni di mezzi di soccorso che prelevano gli ostaggi e li portano via. Un bambino è trasportato in barella.
– Alle 7.14 un portavoce comunica che il teatro è ormai sotto controllo. La maggior parte degli ostaggi è stata liberata. Mosvar Barayev e quasi tutti i suoi seguaci sono stati uccisi. Alcuni terroristi sono stati fatti prigionieri. Gli artificieri sono impegnati a disinnescare le bombe con cui i ceceni hanno minato l’intero teatro.
– Alle 7.29 il Presidente russo Vladimir Putin è messo al corrente della conclusione dell’operazione di liberazione degli ostaggi. Putin visita uno degli ospedali moscoviti in cui sono stati portati in pullman e in ambulanza centinaia degli ostaggi liberati dall’assalto. Numerosi ostaggi sarebbero rimasti intossicati dal gas usato dalle teste di cuoio per entrare nel teatro. Il vice ministro dell’Interno Vladimir Vasiljev ha dichiarato che nel corso del raid «è stato utilizzato un gas speciale». E Vladimir Rjabinin, medico del miglior pronto soccorso di Mosca, quello dell’ospedale Skifosovskij, ha affermato: «Abbiamo ricoverato 42 persone in pessime condizioni di salute. Tutte loro erano state avvelenate da uno sconosciuto gas velenoso».
da Cesare Bardaro
Evidentemente i recenti insuccessi del suo governo hanno indotto il Berluska ad un atto d’umiltà:adesso non si crede più Dio. Ieri a Bruxelles ha infatti dichiarato: “…motivi di tenuta fisica e di mancanza di ubiquità mi porteranno ad individuare un ministro degli Esteri all’altezza…”. Spero non mi quereli…..
da Celestino Ferraro, New York
Devo dirle che il suo ragionamento articolato m’ha convinto: viva la libertà di stampa e televisiva. Viva puranche i magistrati che fra rinvio a giudizio e assoluzione consentono alla classe forense di emergere sulle beghe del mondo. Ad maiora!
da Alessandro Ceratti
E’ sorprendente l’ostinazione che dimostrano certuni (nella fattispecie CSF) nell’aspettarsi da Silvio Berlusconi un comportamento onesto e corretto (nella fattispecie per la vicenda della denuncia a Baldini e Castoldi & Co.). Invece va sottolineata la sapiente condotta di Berlusconi che attivamente agisce nel modo più efficace possibile, non mettendosi nella condizione di rischiare un qualsivoglia insuccesso e cominciando da subito, prima ancora di qualsiasi sentenza, a condizionare la libera espressione di un certo numero di giornalisti scomodi. Sarà per questo che Berlusconi vince e “la sinistra” perde? Perché “la sinistra” quando si ritrova una mazza in mano la posa per affrontare l’avversario lealmente e ad armi pari. Quando ce l’ha in mano Berlusconi si affretta a fracassarla sulla testa del suo nemico.