da Piergiorgio Welby
Ceratti: “L’uomo ragionevole si adatta al mondo, quello irragionevole insiste e cerca di adattare il mondo a se stesso. Ne consegue che il progresso dipende totalmente da persone irragionevoli”. (Shaw)
da Alessandro Ceratti
Caro Claudio, la tua proposta su come riparare a notizie false (pubblicando sollecite rettifiche) non mi convince affatto. Faccio un buco, ci metto una toppa, ma il risultato finale non è un abito nuovo come prima. Io credo che la verità sia un bene così importante che i giornalisti che diffondono notizie false dovrebbero essere perseguiti d’ufficio, anche se i loro articoli non diffamano nessuno. In fin dei conti diffondere menzogne può essere a pieno titolo considerato un danno per la collettività. Per risolvere poi il problema delle querele facili io proporrei che, visto che nel mondo di oggi tutto gira intorno ai soldi e che in fin dei conti la minaccia che le querele dirigono contro la libertà di stampa è una minaccia di tipo economico, chi sporge querela, nel caso in cui perde la causa, debba essere obbligato a risarcire il giornalista ingiustamente querelato un indennizzo proporzionale a quello richiesto. Pensa che soddisfazione! Ti fanno causa e poi ti devono pagare! Basta stare attenti a quello che si dice. E poi potresti andare in giro con una Mercedes classe C nuova dicendo: “me l’ha pagata tizio!”.
da Bianca Baldan
Non ti mollerò più finchè non ci fai sapere cosa pensava il cammello del libro della Fallaci.
Mi dispiace, mi sonoimpegnato ad un rigoroso riserbo (csf)
da Giorgio Goldoni
Ma che significa l’ esternazione di Claudia Garabello? A lei piace il popolo bue quando tifa per chi? Quando tifa per il Berlusca è più “bue” che quando tifa per i suoi oppositori? E perchè Moretti non scrive e dirige telenovelas? Sarebbe molto interessante.Problemino di marketing politico: indovinate dove sta il “popolo” nell’affare Berlusconi-querele a editori ed autori. I firmatari dell’appello sono in gran parte persone chereagirebbero esattamente come Berlusconi in caso di libelli pubblicati contro di loro.La critica e l’accusa documentata paga.La faziosità non paga.
da Matteo Campana
Leggo dal forum Televisioni del Corriere (www.corriere.it/grasso) che si è deciso per stasera. Ecco i dettagli spiegati da Grasso:“Ecco il segnale, se siete d’accordo. Mercoledì sera, io, gli amici del forum e chi vorrà unirsi guarderemo 8 e 1/2, alle 20.35 su La 7, i cui dati d’ascolto sono: media d’ascolto 481mila spettatori, con media di share dell’1,76% (il massimo degli ascolti è stato registrato il 30 settembre, col 3%). Ricordatevi di fermarvi almeno 5 minuti sulprogramma. Il forum raccoglierà messaggi d’adesione e soprattutto i racconti di questa prima esperienza di Salto del Canale. Si tratta di un gioco, come ho ribadito più volte. Proviamoci… “
Propongo che ci vedrà stasera La 7 me lo comunichi, così io lo comunicherò a Grasso (csf)
Procede a rilento il sito Barzellette che avevo aperto per depositarvi le storielle che mi mandavate incontinuazione. Da quando l’ho aperto,non me ne mandate più. Chiuderlo? Boh.Nel frattempo comincio a metterci quelle che hanno preso parte al più grande esperimento mondiale di psicologia dell’umorismo organizzato da Laugh Lab. 40 mila barzellette viste online da 100 mila persone di 70 diversi Paesi hanno espresso il loro giudizio e scelto la barzelletta più bella, quella proposta da Gurpal Gosall, uno psichiatra di Manchester. E’ sul sito, naturalmente. (csf)
Che lobby sarebbe se non pubblicizzassimo i libri dei lobbisti?
—————-Saporitissimo giglio, di Mitì Vigliero Lami – Ed. Marsilio
Un piccolo saggio tutto dedicato all’aglio, Phoetidissimum Lylium, uno dei più antichi ingredienti della cucina di tutto il mondo (Marsilio)
Dalla favola alla storia, dalla medicina alla superstizione, dalla linguistica alla letteratura, per arrivare ovviamente alla gastronomia vera e propria: aglio non solo in Italia, ma in tutto il resto del mondo; aglio inteso come panacea di tutti i mali, come antibiotico naturale, come compagno di viaggio, simbolo di antichi ma sempre attuali modi di dire e saggi proverbi. Aglio usato persino come “musa” ispiratrice da poeti e scrittori, o come ingrediente magico scaccia-iella. Aglio, umilissimo e fetidissimo bulbo, saporitissimo giglio, piccolo grande protagonista della storia della civiltà umana.
Mitì Vigliero Lami ha trascorso metà della sua vita a Torino e l’altra a Genova. Come giornalista collabora con riviste italiane e straniere, oltreché con molti quotidiani. Autrice di numerosi testi umoristici, è l’unica donna a essere stata premiata per due volte al Festival Internazionale dell’Umorismo di Bordighera. Ha scritto Lo stupidario della maturità (1991), Maturità poesie in prosa (1992), Il Sale di Adamo (1993), Il Galateo delle scuse (1994), Ricette raccontate: Liguria (1998), il romanzo In campagna non fa freddo (2000) e con Marsilio L’alice delle meraviglie (1998).
da Giulia Poli
Hai mai visto l’Angelus di Millet? L’immagine dei due contadini che si fermano la sera dopo la faticosa giornata sui campi era ed e’ oggi sempre di piu’ il simbolo di una vita, come quella campestre, legata alle stagioni, al levare e al tramonto del sole, al rispetto dei ritmi e dei tempi della natura e dell’uomo, che col tramonto del sole smette di raccogliere dal campo, ma che allo stesso tempo riconosce il tempo a Dio e si ferma a pregare. Millet faceva allora un’implicita denuncia contro la meccanizzazione della fatica umana che la rivoluzione industriale aveva portato, sconvolgendo il ritmo della vita dell’uomo, portandolo ad andare oltre ogni stagione.L’immagine dei suoi pastori mi ha ricordato questo bellissimo dipinto.Immagine bucolica, che anche Tibullo decantava nella Pace della vita campestre: “Divitias alius fulvo sibi congerat auro/et teneat culti jugera multa soli…” ..”Altri accumuli per se’ ricchezze d’oro splendente e distese enormi di terreni….” A lui, Tibullo, bastava la pace del focolare e il pasto frugale, il sonno tranquillo di chi non deve sempre pensare a come generare ulteriori guadagni o proteggere la ricchezza.
Tutto attorno a casa mia, circondata da prati e da boschi, in questi giorni hanno pascolato circa 800 pecore di un pastore di Trento. Uno spettacolo. Ho vissuto per tre giorni la vita di un gregge. Ho visto i due cani, Ferro e Reno, più intelligenti di un Nobel, gestire la vita del gregge obbedendo agli ordini impercettibili degli uomini. Ho parlato con i pastori e adesso so tante cose. So che non guadagnano dalla lana. Tosare ogni pecora, anzi, costa loro quasi due euro. E la lana va ai tosatori. So che l’arrivo dei mussulmani in Italia ha ridato vitalità alla pastorizia, grazie alla vendita degli agnelli. So che il prossimo mese tutti i pastori d’Italia si vedranno a Bergamo per una loro grande riunione “sindacale”.Il gregge si è fermato un paio di giorni qui, poi, stasera, è ripartito, lasciando i prati perfettamente puliti, come ci fosse passato il miglior tagliaerba del mondo. Ogni notte sono nati un paio di agnellini. Mi ha detto il pastore-capo, un giovanottone con una splendida moglie: “Questo gregge dà da vivere a tre famiglie, stipendio da operaio, niente di eccezionale, ma viviamo in libertà, tutto l’anno camminando insieme alle nostre pecore. Che cosa c’è di meglio?”Contemporaneamente da Mosca arrivavano le tragiche notizie dei terroristi e dei massacri. E questi due mondi si sovrapponevano in maniera assurda. Da una parte, accanto a me, la pace, la serenità, l’ordine, il mondo come vorresti che fosse. Dall’altra la violenza, l’ingiustizia, la morte. Il mondo come non vorresti mai che fosse. Eppure è sempre stato così. E allora ti chiedi se quel gregge non sia l’eccezione e il disordine la norma. Gli uomini si sono sempre massacrati e continuano a farlo e continueranno sempre a farlo. La violenza è nel nostro dna?
Claudio Sabelli Fioretti
PS. Capisco poco di politica estera. Ma vagamente ricordo che molti gioirono quando la Russia decise di conquistare la sua autonomia e fece scomparire l’Urss. Perché la Cecenia non ha il diritto di autodeterminare il proprio destino chiedendo alla Russia di poter fare quello che ha fatto la Russia stessa? Quelli del teatro erano terroristi, non c’è alcun dubbio, perché uccidevano gente che non c’entrava nulla, presa a caso. Ma anche quando si bombarda si uccide gente che non c’entra nulla, presa a caso. E le rivendicazioni dei terroristi, ritirare le truppe russe dalla Cecenia, erano proprio così ignobili da non poter essere nemmeno prese in considerazione? Ma poi leggi che anche lì è solo questione di petrolio e ti cascano le braccia. Le immagini del dopo massacro che ho pubblicato in Documenti sono agghiaccianti. Sono quelle dei terroristi morti. Ma serviranno a ricordarci i più di cento ostaggi uccisi, da coloro che volevano salvarli, per liberarne altri 600. Ho voglia di vedere uno di quei bei film western in cui sapevi con precisione da che parte stavano i cattivi.
da Andrea Bottaro
Caro csf,mi sembra di ricordare di aver letto sul Corriere che quando l’on.Fassino in una recente seduta della Camera sbagliò il suo voto astenendosi e permettendo così al Governo di non essere sconfitto, grazie alla parità di voti,la colpa non fosse di Fassino ,ma di un suo collega pianista e perdipiù maldestro.Il Segretario si trovava in quel momento fuori dall’aula e le parole del Presidente Casini ” Ho visto tutto” sottintendessero appunto il pianismo.Non mi sembra inoltre che questa ricostruzione ancorchè senza foto o filmati sia stata contestata in modo netto.Stigmatizzo il malcostume,ma chi è senza peccato…
Hai assolutamente ragione(csf)