da Antonio Bozzo
Che sospettosi ti frequentano, caro csf! Gente che non crede neppure non all’esistenza di Dio, ma a Natalino Russo Seminara. Gente che immagina Natalino come Gran Metafora del rompicoglioni destrorso e orso. Che gente, caro csf. E invece io, nel pieno possesso delle mie facoltà mentali (ridotte a lampi, a tracce di intelligenza creativa circondate da un nulla altrettanto creativo), io, dicevo, posso assicurare i sospettosi che Natalino esiste, anche se non lotta con noi (o con voi?). Esiste, e io, sul mio agile e veloce Tv Sette (ne approfitto per sbrodolarmi addosso un po’ di complimenti), ho pubblicato persino la foto di Nat. Ha un faccione così, capelli corti come la Irene Pivetti nel suo nuovo look da sciura Tv. Non so dirvi l’alito, di Natalino, ma saprà di melenzane e aglio, pomodori secchi e salame piccante da spalmare. Ah, scordavo: ha gli occhi azzurri profondo, o mi ha mandato una foto con lenti a contatto, non so. Comunque esiste, esiste. E dalla Calabria si epifanizza sui siti e sui giornali (Natalino: scusa se non ti pubblico da un po’, rimedierò presto).P.S: esiste anche Urso, forforoso e fascinoso. Ho scoperto che, pur essendo inelegante, pur guidando macchine zingaresche alla velocità blanda dei caicchi turchi, epraticando il flusso di coscienza peggio di Joyce, Urso Santi piace alle donne. Nell’animo femminile, misterioso e insondabile, c’è quel tanto di orrore che rende possibile pure questo. Saluti.
da Giselda Papitto, Roma
Primo Casalini da Monza, alcune donne del sito sono pazze di te. Una specialmente. L’ho sparata così, direttamente, senza giri; così imparano a farsi audaci, anziché tormentare me che, come noto, sono pazza solo di Claudio.
da Valeria Garabello
Così si scrive così. Ciao, Valeria.
da Primo Casalini, Monza
Nella multinazionale, onusta di bytes e di ingegneri, un giorno il boss disse: “Un ingegnere raramente è una testa di cazzo; ma se lo è, lo è da ingegnere: al 100%”. Non pensate al governo, e comunque non sto alludendo a Lunardi. Ed alla facoltà di ingegneria di Bologna, appena fuori porta Saragozza, un mattino apparve la scritta: “Gli uomini si dividono in due categorie: quelli che fanno l’amore e quelli che fanno ingegneria”. Poichè ci leggono anche delle signore, tralascio le scritte che alcuni di noi tracciarono sulle mura degli aspiranti architetti, chiari mandanti della mala opera. L’ingegnere è il marito, l’amante è il medico, non c’è remissione. Un marito risparmioso, operoso in casa e fuori: che sant’uomo, ma che tormento! Epperò il rapporto ingegneresco con la sintassi e la grammatica è generalmente buono. Certo, ci sono le venerate icone di Musil, Gadda e Dostoievski (pure lui…), ma gli è che un errore grammaticale o sintattico li disturba come un lampadario montato scorrettamente. Sono infatti assorti nel serio compito di cui si son fatti carico: rallentare la crescita dell’entropia, che è come dire allungare la vita dell’universo. Vi par poco?
da Piero Lint
‘Amica’ raddoppia e ammicca alla zona corticovulvare del cervello delle donne sessualmente emancipate. Guarda qua che roba: Ilaria Fonseca – “Perché si scrive (e si parla) così tanto di sesso orale?”! L’articolo più sfizioso, però – come già tutti sapete – è l’intervista del nostro patron ad Ignazio La Russa sulle sue esperienze erotiche. So chemolti di noi avranno storto il naso di fronte a questa performance patinata del nostro ex-cardiopatico. Perché non ne avete saputo cogliere la genialità: chi tra voi avrebbe mai pensato di poter parlare di sesso con l’Ignazio?! Al vedere le sue mefitiche sembianze, quel che mi viene in mente non è certo il sesso – orale o scritto che sia – ma l’olio di ricino. Niente di politico, per carità; solo ricordi d’infanzia, con qualche sfumatura anche di olio di fegato di merluzzo. Ecco, sì, potrebbe essere altrettanto stimolante una serie di interviste ad uomini di spicco sulle loro esperienze infantili con purganti e depuratori del fegato.
da Natalino Russo Seminara
Caro Lint, grazie dell’attenzione, ma ora legga: non ho protettori, scrivo ( e bene presumo ) quel che penso e non in base a dei “contrordine compagni”. Imperverso anche su Dagospia ( dove faccio battute feroci su anche su Berlusconi, lei è capace o meglio può permettersi sfottò sui suoi leaders ?) e poi sui Forum del Corsera, su un paio di Settimanali ed ovunque sia possibile, con un solo scopo: dimostrare che voi non siete più onesti, più colti, più civili, più intelligenti, più altruisti eccetera. Insomma per smontare tutti i luoghi comuni, figli del 68. Rosichi pure, ma trovi un argomento e se riesce lo contesti. Farà molta fatica, perché io imbastico polemiche e battute su fatti acclarati. Un figlio del 68 era il 18 politico, il voto cioè, che i Prof., terrorizzati dalle spranghe, erano costretti a dare a studenti somari senza nemmeno interrogarli. Di qui la congiuntivite diffusa e l’ignoranza sovrana. Urso io non mi lamento, constato una dispar condicio e l’odio e le menzogne sinistri che soverchiano quelli destri.
da Paola Solo
Caro Sabelli, ma veramente c’era bisogno di un sito di barzellette? Sinceramente penso di no. Non vorrei essere travisata nel pensiero, ma io, preferirei maggiori interventi di Natalino Russo su Blog, una persona acuta e preparata. Inoltre voi due, con un po’ d’impegno, potreste diventare i nuovi Don Camillo e Peppone. Non sarebbe male. Che ne dite?
da Miti Vigliero
Buongiorno miei cari, tempo bello, sole, raffica di sternuti, freddino, scrivania ingombra. Tutto bene insomma. Quelle che seguono sono cose rigorosamente vere, capaci di consolare chi tra noi è convinto di stare facendo un lavoro leggermente inconsulto se non decisamente inutile….V’abbras e bas.
In DOCUMENTI
da Barbara Melotti
Il numero di ottobre di Internet News in edicola, nell’ambito di un’inchiesta sui blog, pubblica la videata di questo sito alla data del 25/06/2002.
Noto, con divertita sorpresa, che anche questo sito offre al proprio stimato pubblico l’epica figura di Natalino Russo da Seminara. Dico: ‘anche’, perché questo donchisciotte dei giorni nostri mulina la sua Durlindana computerizzata pure sulle pagine del Barbiere della Sera. Amorevolmente protetto qui dal patron CSF, là dalla materna Ragazza de Bar. Dal momento che – penso – tutti avrete capito che trattasi di semplice figura retorica, manovrata ad arte per lanciare provocazioni, sarei curioso di sapere chi fra i due succitati giornalisti abbia partorito questa summa-spremuta di Libero-Foglio-Opinione-Borghese-Giornale. Chiunque sia, gli suggerirei di aggiustare un po’ il tiro, perché comincia ad essere un po’ troppo monotonamente ripetitivo, alla Schifani-Vito. Un po’ più di fantasia, voi che avete tanta verve.