da Barbara Melotti
Claudio parte, tocca a noi!! Sgomento. Responsabilità. Niente panico. OK, PANICO.Taglio, non taglio, pubblico, non pubblico. Aspetto, magari pubblico più tardi.Quanto ci metteranno a ribellarsi? Qui manca l’autorità (e la capacità?). Oddio: l’Avv. Arena non scrive più: colpa mia!! No, magari è partita con Claudio? Depressione, è colpa mai: appena tornato Luca, ha scritto. Sollievo: ha scritto anche adesso che tocca di nuovo a me.Le barzellette “di qualità”: che ne so io? Nulla. E Luca non c’è, dunque non pubblico.Dopo una settimana: si lamentano tutti (salvo pochi “intimi” del 14, li bacerei). Hanno ragione. Se riguardo i tagli, sono stati “giusti”? Efficaci? Sono moralista? Sono “di parte”? Risposte: forse, no, ni, sì.Allora pubblico tutto. No, troppa roba, no, troppa polemica personale. Come si smonta? A Claudio basta non pubblicare, ma io? Spiego. E poi cestino. Capiranno? Qualcuno (insospettabile) sì, qualcuno (insospettabile) no.Nera ingratitudine: nessuno ha detto nulla del brindisi di buon compleanno. Li odio tutti.Arriva una mail che dopo 4 ripensamenti comunque non pubblico: titolo “Torna CSF”.Vorrei pubblicare solo quello: un grido dal “nero cuore” di una sub-sub-sub redattrice sentimentale.
Voi forse sapete che, contrariamente a molti che la pensano come me, io stimo Filippo Facci, giornalista del Giornale. Io credo che lui sia una persona onesta, bravo giornalista, ottimo scrittore. E’ capace insomma di scrivere cose, pur essendo di destra, che non piacciono alla destra. In questo lo trovo molto simile a me che, se ho nemici, ce li ho a sinistra, in questa sinistra stupida e cieca che si divide sugli alpini e che sta a discutere sull’orlo del baratro su chi ha diritto a morire per ultimo. Molti mi contestano questa mia passione per Facci e allora a loro dedico questo articolo (lo trovate su documenti) che Facci ha scritto su Previti. Uno di sinistra non avrebbe saputo scrivere meglio.
Ps: la settimana scorsa, mentre ero in Marocco, Filippo Facci ha dedicato ben sei delle sue rubriche quotidiane del Giornale alla mia lettera aperta a Chiara Moroni, la figlia di Sergio Moroni, il politico socialista che si suicidò mentre era indagato da Mani Pulite, pubblicata su Sette. Contrariamente al solito non si trattava di interventi brillanti (ve bene, nessuno è mai contento di leggere articoli contro di sé, ma voi lo sapete, io sono un esibizionista, godo anche quando qualcuno mi critica, ne sono la prova le lettere pubblicate sul sito). Filippo si è anche adontato perché io tacevo ai suoi attacchi. Ma poi dovrebbe aver capito che avevo qualche difficoltà fra le dune. Adesso sto scrivendo un pezzo che comparirà su Sette. Dicevo comunque: interventi non brillanti quelli di Filippo sulla mia lettera a Chiara Moroni. E anche un po’ maligni. E anche un po’ troppo personali. Dite quello che vi pare: io lo considero un passo falso. E continuo a considerare Facci uno con il quale è gradevole passare una sera a cena a discutere di politica. La stessa cosa non posso dire di molti che la pensano come me.
Claudio Sabelli Fioretti
da Elisa Messina
Caro Sauro, ti chiedi giustamente se la giustizia virtual/reale di Minority report possa un giorno non troppo lontano esistere davvero dalle nostre parti…beh, qualcosa di simile (meno inquetante e un po’ più cialtronesco) è successo: potremmo definirla legislazione virtual/reale. Ovvero, far valere le leggi prima ancora che esistano davvero. Mi spiego meglio con un esempio: il sindaco di Agrigento Calogero Sodano, sotto processo per abusivismo edilizio (si era fatto una casetta giusto a pochi metri dai templi…) e corruzione, ha fatto appello alla legge sul legittimo sospetto per sospendere il procedimento penale che lo riguarda. Peccato che non era stata ancora approvata alla Camera… Paradosso tutto italiano. E a proposito di paradossi sostengo la proposta dell’intervista solo via web, aD’Alema. Chissà, magari in questi giorni di ulivi avvelenati e sfrondati accetta pure… Dai Claudio, telefonagli.
da Alessandro Ceratti
Signor Urso, lei che è un estimatore, mi sa spiegare che cosa ci faceva D’Alema alla cerimonia di santificazione di Escrivà de Balaguer? Non ha cariche istituzionali, non risulta neppure essere cristiano, che cosa diavolo ci faceva? Si metteva in mostra?
da Giselda Papitto, Roma
E’ utile incominciare per tempo; così quando si voterà saremo belli cotti. Berlusconi ha detto, anzi tuonato, che per realizzare il programma ci vogliono cinque-dieci anni. L’opposizione intanto…Finale aperto.
da Walter Lanaro
Cari lettori, il Papa ha proclamato un nuovo santo. L’ennesimo della lista. Troppo lunga da citare tutta, troppo poco chiari i criteri di scelta. Escrivà l’ultimo beato appena proclamato santo, certo poi troppo santo non era. Vorrei chiedere ai suoi fedelissimi, se non è forse vero che l’Opus Dei è dietro i più gravi scandali di questa nostra Italia! Basta ricordare la vergogna del Banco Ambrosiano tra tutti. E poi come non ricordare il fatto che Escrivà, appoggiò il dittatore spagnolo Franco, fascista tanto quanto Mussolini. Verità che è meglio non dire al popolo; che la chiesa nasconde per quieto vivere e per ipocrisia. Colpe quelle di Escrivà che non possono essere cancellate, ma solo urlate! E’ stato “disgustoso” vedere alla “santificazione” personaggi politici di grande importanza, come Casini, Fini, d’Alema, Marzano. Senza dimenticare il figlio della chiesa: Giulio Andreotti. L’onnipresente, forse un giorno santo anche lui!!! Giovanni Paolo II è il Papa che ha fatto più santi di tutti i suoi predecessori. A cosa servono in così gran numero? A salvare le vite di noi peccatori? O forse a salvare le loro dal Giudizio di Dio?
da Sauro Legramandi – Bar Sauro
Mi son visto l’ultimo film di Spielberg. Trovo che riesca a tenere lo spettatore inchiodato alla poltrona fino all’ultimo senza la solita bellona di turno da guardare mentre trepida per le gesta di Tom Cruise fino all’happy ending finale. Mi è piaciuto e mi ha fatto riflettere su che fine faranno i nostri eredi nel 2054 quando la realtà virtuale sarà purtroppo reale. Pensate alla squadra PRE-CRIMINE che opererà in Italia. Al posto dei veggenti di Spielberg, potremmo mettere un carabiniere, un poliziotto e un finanziere. M’inquieta pensare che in un futuro una persona possa finire in carcere per un fatto che non ha ancora commesso. Non si tratta nemmeno di un processo alle intenzioni, bensì qualcosa di più violento, se possibile. Senza giustizia e senza appello. Atroce. Finiremo così?
da Sergio Pilu, Milano
Sub, non voglio prendere il blog per un surrogato della posta del cuore, o scriverti come ad un Paolo Mieli (con tutto il rispetto, come si suol dire…). E’ che ieri sono andato in un ospedale dell’Emilia, a trovare un ragazzo che aveva otto anni quando ci siamo incontrati l’ultima volta, e che ho ritrovato nel corpo di un diciottenne e con il cervello che un incidente stradale ha reso purtroppo molto simile a quello di mia figlia, che ha diciannove mesi. Non mi soffermo sullo strazio di vedere lui, e peggio ancora quello di provare ad immedesimarsi nei suoi genitori, ai quali una vita non facile ha voluto dare quest’ultimo osceno schiaffo. Non so perchè ti scrivo, Claudio, sarà che oggi faccio fatica ad interessarmi a Previti, alle borse, alla Juve.
da Antonio Bozzo
Oggi Giuliano Ferrara dà meravigliose lezioni di comunismo a D’Alema. Che peccato, per la sinistra, aver perso Ferrara mente lucida (e diabolica)! Ma non è con queste considerazioni che voglio tediarvi, dalla mia postazione mediatica. Da lobbista, voglio solo dare una mano al lobbista sodale Santi Urso, che aspetta un’intervistona epocale del gran capo Sabelli al barcarolo Baffino. Non so che potrà mai dire di nuovo D’Alema, ma l’idea di riversare su questo sito un’intervista che si trova solo e soltanto qui mi pare unabuona idea (Urso, ogni tanto, ne ha). Me li vedo, i giornali, a smanettare sul sito sabellico per pescare notizie da scippare. E poi sarebbe bello davvero, scoprire che un vip (della politica, dello spettacolo) preferisce il web all’inchiostro. Certo, Sabelli entrerebbe in conflitto con se stesso, ma pazienza. Che ne dici, caro csf marocchinizzato? Che ne dite bloggisti?
da Aldo Vincent, il Gelataio di Corfu’
STOP BUSH – Non valere un’acca, voleva dire, fino a ieri, non valere niente. Mi sono ricreduto: i ragazzi del liceo qui accanto hanno invaso la fermata dell’autobus dove in giallo per terra c’e’ scritto: STOP BUS e ci hanno scritto un’acca che vale molto.PAROLE PAROLE – Giornali pieni della crisi dei sinistri, delle loro frammentazioni, i loro distinguo ed i capetti che vogliono apparire senza essere. Sembra una crisi senza soluzione e invece c’e’ ed e’ sotto gli occhi di tutti: chi perde le elezioni se ne va e gli altri tentano di riorganizzare il partito o la coalizione con un nuovo candidato. Da noi invece, dopo le elezioni si fanno un sacco di discorsi ma non se ne va mai nessuno. D’Alema ha perso? Si faccia da parte, ma seriamente. Rutelli ha perso? Vada via. Fassino ha perso? Lasci il posto a giovani con idee ( e ce ne sono). Bertinotti ha fatto cadere un governo e non ha aiutato il nuovo schieramento? Lo si metta da parte. Buttate le scarpe vecchie e fatevene un paio nuove per camminare verso la meta. Ma sbrigatevi, altrimenti le scarpe ve le fa Berlusconi!PARADISI – Il mago di San Remo e’ stato arrestato perche’ vendeva appartamenti in Paradiso. Via, coniglietti miei, ma un Paese che compra 270.000 Cascella autentici ed arricchisce Wanna Marchi armata di un po’ di sale, perche’ non dovrebbe comprare appartamenti in Paradiso? Sento gia’ la vostra maggiore obiezione: “Con tanto di contratto!”. Via, ma un Paese che firma un contratto con quel venditore di perline di Berlusconi, perche’ non dovrebbe essere pronto a firmare col Mago di San Remo?