Sergio Pilu, periferia di Milano
Caro Casalini, non è bello dileggiare gli “Arcadi da weekend”, e la generalizzazione non fa onore alla sua intelligenza. Si vive in un posto per tanti motivi: perchè ci si è nati e si sente un legame con il luogo, perchè non si è troppo lontani dal posto di lavoro, perchè si è figli unici e non ci si vuole allontanare molto dai genitori che – ahinoi ed ahiloro – invecchiano, perchè ci si è fatti degli amici nel condominio, perchè si apprezza il poter arrivare nel centro di una grande metropoli con venti minuti di metropolitana, e così via. La vita, beh, un po’ ce la costruiamo noi, ed un po’ si costruisce da sola. Sono nato e cresciuto e vivo a Milano, e ne sono contento. Al tempo stesso, amo la natura quel tanto che basta a farmi apprezzare le colline della Brianza, le montagne del Trentino, i campi coltivati del Parmense, i boschi della Barbagia; apprezzo persino l’acquario di Milano, pensi lei. Con la natura e le sue diversissime espressioni ho un rapporto paragonabile a quello che ho con i libri, od il cinema: non potrei vivere senza, ma non potrei nemmeno vivere leggendo Marquez o guardando Altman per ventiquattro ore al giorno. Tutto lì. Mezza giornata in una cascina, il piacere di vedere un gregge e sorridere della sua incongruenza rispetto all’ambiente urbano che sta attraversando: tento di mantenere un equilibrio, facendo l’Arcadio da weekend, e tutto sommato non mi lamento. Pensi, riesco anche a liberare Milano per fare un po’ di spazio a lei.
da Gianni Guasto
Gentile avvocato Arena, se Lei leggesse veramente i giornali di sinistra, invece di affidarsi al vieto luogo comune che “comunista non mangia comunista” (ammesso che Putin lo sia), probabilmente eviterebbe di parlare in maniera avventata. Se lei avesse letto la stampa di sinistra di questi giorni, avrebbe potuto farsi un’idea meno approssimativa di quella da Lei espressa.Tra gli altri contributi, le suggerisco il bellissimo articolo di fondo “Uomini e topi” di Luigi Pintor, sul Manifesto del 29/10.Ne riporto alcuni passi: “….l’uomo di nome Putin, che ne avrà avuto un altro nei codici della polizia segreta, non doveva chiedere scusa ai suoi sudditi perché non li ha salvati tutti, ma perché non li ha ammazzati tutti. Qualcosa non ha funzionato nella gassazione mortale, concepita e attuata in modo che non poteva e non doveva selezionare le vittime. Meglio tutti morti, colpevoli e innocenti, che un nemico vivo. Nessuno può mettermi in ginocchio, questo è stato il messaggio. Kaputt, in tedesco.” E più oltre: “quello che è accaduto realmente è che un capo di stato ha fatto in anticipo il lavoro dei terroristi, in formato neanche tanto ridotto”. Per concludere: “E’ un capo russo, non un americano, dunque non è l’antiamericanismo che mi fa stravedere. E’ questa stoffa, questa pasta di cui sono fatti gli uomini di governo più importanti del mondo (…..) Il culto della personalità è sempre stato un male, ma il culto della non-personalità del nostro tempo è molto peggio”
da Vittorio Grondona – Bologna
l’accostamento dei due mondi, descritto così bene nelle poche righe che ho ricevuto, secondo il mio parere evidenziano due cose drammaticamente negative. Da una parte la vita di una famiglia di pastori che descritta così sembra splendida, ma, se analizzata dal lato umano, di fatto non lo è. Per forza di cose il pastore è costretto vivere ai margini della società e questo sicuramente non è positivo per la natura dell’uomo. Dall’altra parte un episodio orribilmente doloroso, indegno dell’umanità. 118 morti fra gli ostaggi e 50 fra i terroristi sono un tragico bilancio. Combattere il terrorismo con il terrorismo non credo che sia una strategia vincente. Si potrebbe al limite concepire, anche se non lo condivido affatto, un terrorismo che terrorizza i terroristi, ma non credo che abbia senso terrorizzare due volte chi è vittima del terrorismo. I politici del nostro mondo così evoluto (si fa per dire), ivi compreso il nostro Presidente del Consiglio, hanno elogiato il comportamento del governo russo. Cosa significa questo che in un caso analogo che dovesse per disgrazia accadere in Italia, il nostro governo non ci penserebbe due volte prima di ordinare un massacro? Gli eventuali ostaggi, fra i quali ipoteticamente potrei esserci io o qualcuno della mia famiglia, in quella malaugurata ipotesi, sarebbero comunque condannati? Le speranze di essere “liberati” e “salvati” si ridurebbero infatti a quelle concesse dalla fatalità, in quanto la vita degli ostaggi può essere tranquillamente immolata per “interessi politici”.
da Valeria Garabello
Io Costanzo non lo vedo mai per cui non ho idea degli errori di D’Alema. Di quelli di sintassi, ça va sans dire. Per quanto riguarda tutti gli altri, ce li ho ben presenti e ne ho sempre parlato con franchezza, caro Natalino. Io non sono la maestrina dalla penna nera, proprio non mi piace il ruolo. Sono solo una che è governata da una persona in cui non si riconosce, a partire dal primo dito del piede e fino all’ultimo capello che ha in testa, comprese le orrende parole che dice. Questa persona mi è stata regalata da un’altra persona con cui, insieme e separatamente, han fatto prima gli interessi loro e poi, solo eventualmente e di facciata, quelli del paese (e quindi anche i miei). Per cui, se Berlusconi mi dice “sorgenti” e “intrapresa” e “comunisti” (altro bel sinonimo..) io ho il mio bel diritto di farlo notare perché mi sa di parvenu, di presa in giro. E io sono stanca di farmi prendere in giro e sentirmi male ogni volta che sento parlare chi, invece di lavorare come predica sempre, sta lì e razzola malissimo.Poi se tu vuoi e ti piace, imita il pure il tuo capo che, vedrai, un giorno te ne sarà riconoscente. E’ o non è lui il proprietario, in fondo e manco tanto, di una casa editrice tra le tante?
da Giorgio Goldoni
L’ho letto spesso nei nostri media negli ultimi giorni: e Getulio Vargas e Joao Goulart dove li mettiamo?Tra un samba e un colpo militare hanno governato il Brasile “a sinistra”.
da Vincenzo Rocchino, Genova
Mi meraviglio che ci sia ancora chi si meraviglia, che ai nostri parlamentari sia consentito di comportarsi in modo disonesto. Abbiamo dimenticato quanti di loro hanno problemi con la giustizia? e ciononostante li abbiamo votati e continuiamo a dare loro piena fiducia, nonostante che, giunti in parlamento, lungi dal dedicarsi ai problemi del Paese, si sono dedicati quasi esclusivamente a studiare leggi che consentano loro di sottrarsi ai processi che li riguardano, o che potrebbero prima o poi, riguardare.Uno per tutti dovremmo ricordarlo tutti: Dell’Utri, in piena campagna elettorale, affermò che si era candidato con FI per sottrarsi alla giustizia. Sfido chiunque a smentirmi. Ciononostante so che questo spot non apparirà mai nel Suo sito. E allora? è evidente. Non siamo americani.
Aldo Vincent, Il Gelataio di Corfu’
Devo confessare che in tutta questa faccenda ho le idee confuse.Sembra che Putin abbia reagito alle minacce dei ceceni che avevano promesso di uccidere due ostaggi ogni ora, facendo una strage in venti minuti, cosi’ non gli ha dato nemmeno la soddisfazione.Sembra abbia usato un gas proibito, come quello della metropolitana di Tokio, a fronte del quale il terrorista e’ stato condannato a morte. Ma anche gli americani avevano usato gli stessi gas in Vietnam ma nessuno ha detto bah.La stessa sorte ( morire ammazzati) verra’ riservata ad innocenti civili iracheni, solo perche’ Saddam MINACCIA , ma a lui e’ proibito detenere lo stesso gas.Esilarante.La situazione, intendo, non il gas.Quindi per riassumere, abbiamo un gas proibito da tutti i trattati internazionali fin dalla fine della prima Guerra Mondiale, che pero’ possono usare i corpi speciali, le forze dell’ordine, Israele, la Russia e gli USA. Tutti gli altri che tentassero di detenerlo verrebbero accusati di terrorismo, con le note conseguenze.E cos’e’ il terrorismo?E’ un’azione militare contro civili innocenti che vengono soppressi come cani.Quali le conseguenze?Un’azione militare contro civili innocenti che vengono ammazzati come cani ma da bombe intelligenti, che se mi permetti fa la sua bella differenza!Ed eccoci qui riuniti a continuare questa tragica catena di Santantonio col terrorismo combattuto con la guerra dei potenti contro i poveri che non avranno altra risorsa, visto che non posseggono armamenti adeguati, di incrementare il terrorismo con azioni suicide.Ma questo generera’ altri bombardamenti che abbiamo chiamato eufemisticamente “Guerra Preventiva”.E’ un po’ come andare a stuprare dodicenni in nome della Verginita’ o bombardare Bagdad o Belgrado in nome della Pace.Possibile che nessuno si accorga di questo ossimoro?Ma davvero noi del mondo occidentale, senza che nessuno eccepisca, dovremo definirci tutti quanti figli di Putin?
da Paolo Farneti
Purtroppo i cattivi stanno ovunque. Forse anche in quel greggio di pecore c’era la famosa “pecora nera”, ma non sempre ce ne accorgiamo. Quando, invece, si versa sangue innocente, allora il problema risalta fuori: Cecenia, politica russa, lotta al terrorismo. Ma tu, sinceramente, ti ricordavi dei problemi ceceni prima dell’assalto al teatro? Si, c’era qualcosa, lo sappiamo tutti (tutti si fa per dire…) ma era stato “archiviato” nel dimenticatoio di comodo, presi da altre cose importanti: il derby Lazio-Roma, il traffico, dove passare il week end dei morti. Caro Claudio, purtroppo il mondo va così: e non sempre, passami la provocazione, i cattivi sono peggio dei cosiddetti “buoni”.
da Mauro Aurigi
La sua disquisizione su cittadini e parlamentari onesti e disonesti e sul fatto che siano i primi a scegliere i secondi è superficiale. Anche sui motivi per cui la Costituzione è ormai carta straccia e perché Berlusconi e D’Alema (ed anche la destra e la sinistra in Italia) siano così cialtroni da rinfacciarsi reciprocamente le stesse cialtronerie che ambedue commetto, lei ha elegantemente glissato.
La sua disquisizione sulla mia disquisizione superficiale è superficiale (csf)
da Piergiorgio Welby
…è di oggi un articolo dell’Avvenire che, ingenuamente e spudoratamente, spiega l’avversione delle gerarchie ecclesiastiche per la RU 486. Il concetto è questo: ” Se l’aborto è cruento e doloroso quelle bestioline immorali che sono le donne ci penseranno due volte prima di ricorrervi…invece se l’aborto è indolore e incruento …” riecco che torna a galla il vecchio sistema: bastone e carota!…il dramma dell’aborto svuotato di ogni problematicità, di ogni sofferenza interiore, di ogni soppesata riflessione e dolorosa decisione. Il dolore fisico diventa la giusta punizione per la colpa commessa.Ma dietro questa concezione buia e arcaica del peccato si nasconde una ipocrisia di fondo, il rifiuto per una informazione capillare e mirata sulla contraccezione , e la contrarietà anche verso la pillola del giorno dopo. Nel Lazio i consultori non prescrivono la pillola del giorno dopo e, su richiesta del Vaticano, moltissimi ginecologi non la prescrivono dichiarandosi obiettori…ed allora quale è il vero bersaglio di queste proibizioni? Sorge un dubbio: non è l’aborto che si vuole colpire ma è la vita sessuale, le scelte personali, insomma…è il solito spauracchio di una sessualità pienamente vissuta che indigna e spaventa gli Sgreccia ed i suoi epigoni.