da Lùcia Paganini
E’ regime ed è tanto tempo che lo vado dicendo,ma quello che mi da veramente l’angoscia è vedere come si comporta l’opposizione. Se andiamo avanti così tra 4 anni questi signori vinceranno un’altra volta! Grazie e buon lavoro.
da Luca Di Ciaccio
Verissimo che riprendere qualcuno senza il suo consenso e mandarlo in onda lo stesso sia poco lecito. Ma bisogna specificare che “Report” è un programma di Informazione e non un candid camera o una rubrica di gossip. In quel caso, preannunciare la ripresa televisiva sarebbe equivalso a falsare l’informazione e l’autenticità del problema. E comunque il bulletto non era in strada come privato cittadino bensì come vigile urbano e dunque funzionario del Comune.
da Aldo Vincent, il Gelataio di Corfu’
E’ in via d’estinzione a causa del bracconaggio. In Zaire la vita del gorilla e’ talmente pericolosa che alcuni esemplari non escono dalla foresta se non sono scortati da almeno due politici armati.
da avv. Lino Arena
Peraltro con questo tipo di opposizione, votata solo alla denigrazione del leader della destra, otterranno un governo a vita di Silvio
da Piergiorgio Welby
“E’ sbagliato non utilizzare il primo stadio embrionale per la ricerca biomedica. A 16-18 giorni di vita è difficile distinguere un embrione umano da qualunque altro, in particolare non vi si nota l’esistenza di un sistema nervoso”. Lo ha detto il neurofisiologo Michael Gazzaniga, chiamato di recente dal Presidente Bush a fare parte della Commissione Bioetica USA. Per un altro scienziato americano, Walter Freeman, direttore del laboratorio di neurofisiologia dell’Università della California: “Bloccare la ricerca sugli embrioni è un disservizio all’umanità”. In Italia il senatore Riccardo Pedrizzi ha risposto: “Vorremmo sapere chi ha consigliato a Bush questi consiglieri: se ne scelga altri.” Per l’esponente di AN, il genoma umano è la prova che “l’embrione è uno di noi e non si può uccidere un essere umano per curarne un altro”. A Gazzaniga, membro dell’Accademia americana delle arti e delle scienze, viene riconosciuto il ruolo di “pioniere delle neuroscienze cognitive”. Pedrizzi invece è solo un funzionario di banca, un po’ arrogante. Senza mancare di rispetto ad una professione che però di genoma e cellule poco ne sa, verrebbe da dire: a ciascuno il suo! (Massimo Lensi)
Grazie alla cortesia di Miti Vigliero Lami, trovate su documenti il testo dell’articolo di Giuliano Ferrara sul Foglio. Da leggere assolutamente. E poi ne parliamo. (csf)
da Vincenzo Rocchino, Genova
Sono indignato per quanto è successo ieri in Parlamento: non è assolutamente ammissibile che il segretario del maggiore partito di opposizione, dopo tanto bailamme, si sbagli nel votare un emendamento di una legge tanto, a dir poco, discussa, nè che diversi parlamentari della sinistra disertino l’aula di Montecitorio durante il voto. (…) Si, siamo al regime. Basta accendere la radio o la televisione (di Stato), per capirlo. Se questo non bastasse ricordo che la legge in questione è stata scritta e pensata nello studio Previti: non si potrebbe spiegare altrimenti come la bozza della Cirami ricevuta via fax dalla segreteria DS, era PROVENIENTE DALLO STUDIO PREVITI.
da Alessandro Ceratti
Non riesco a trovare le note a piè di pagina di GIROTONDI PER LA DEMOCRAZIA di Barbara Melotti. Rilevo inoltre che la bibliografia è del tutto insufficiente.
da Vittorio Grondona
Sì, è regime. Non un regime qualunque, ma un regime prepotente. Quando l’informazione è in mano solo ai giornalisti e la maggioranza dei giornalisti tira l’acqua ad un solo mulino è corretto affermare di trovarsi in un regime molto pericoloso. Quando poi nel lavoro di quei pochi giornalisti non inquadrati, degni pertanto di appellarsi tali, s’intromettono personaggi che non esitano a censurarli, vuol significare che purtroppo sono iniziati gli effetti maligni del più brutto dei regimi. Quando infine un capo di governo non riesce a prendere atto che alcuni suoi atteggiamenti sono comici, nonostante qualcuno cerchi di farglielo capire (Blob), allora significa che non solo siamo in un brutto regime, ma siamo anche in balia dell’insipienza più assoluta.
da Carlo Cosmelli, Roma
Vorrei ricordare una frase detta da Jung(mi pare):” Il fatto che non si possa definire esattamente quando si passa dalla giovinezza alla vecchiaia, non vuol dire che non si possa affermare che una persona si trova nella vecchiaia”. Quindi non ha senso vedere ed analizzare singoli fatti, va fatta una valutazione globale. Oggi penso si possa dire con sufficiente attendibilità che siamo in un regime.