da avv.Lina Arena
non Le dà fastidio inserire nel suo sito lettere di adulatori?
Sul sito l’intervista a Pasquale Chessa.
Emanuele Bissattini sul Barbiere della Sera intrevusta Filippo Facci che ha intervistato Previti e che poi ha scritto quel pezzo che è al centro delle discussioni su questo sito. Su Documenti . (csf)
da Vincent, il gelataio di Corfù
Scusate, forse sono inopportuno, vorrei pero’ segnalarvi un fatto strano, anzi stranissimo. Credo conosciate tutti l’Editore Scipioni, quel fuori dalle righe, fuori dagli schemi,fuori di testa che insiste a pubblicare libri di successo che vende in Italia, senza distribuzione, senza costose campagne pubblicitarie, senza marketing… Ebbene, a questo esimio sognatore l’anno scorso capito’ che gli rubarono 4.000 libri pronti alla consegna con un danno per lui ingente. “Avete visto?” gridava lui per farsi coraggio “ vuol dire che i miei libri vanno a ruba!” e via, a rimboccarsi le maniche, a ristampare e poi a vendere i libri alle tabaccherie, ai bar, nei mini market del litorale. Finche’…E adesso viene il bello perche’ di solito nei film americani questo e’ il momento che il protagonista pesca un jolly e va a vivere felice in California. Invece no. Gli hanno di nuovo scassinato il deposito e rubato ancora i libri. Ora, dico io, in una nazione dove non legge nessuno, chi mai sara’ quel fine intellettuale che organizza un furto di libri presso un piccolo editore? Mah. Io non posso fare nulla, solo segnalarvi il sito di Scipioni, dove tra l’altro c’e’ un Forum di finissimo umorismo che dovreste assaporare.Ad maiora
Sono andato.Il sito è simpatico, il catalogo anche, ho ordinato 50 mila lire di libri. E’ facile. Si paga alla consegna. Ma non contrassegno. L’editore si fida e vi manda un bollettino postale. Forza. Rimborsiamo Scipioni del furto subito.ps: vincent, per favore, basta con l’anonimato, puoi firmare la prossima volta?(csf)
da Aniello Greco
Egregio Sabelli Fioretti, ho molto apprezzato la sua intervista ad Achille Occhetto (che peraltro considero uno tra i più simpatici a sinistra) sul n. 40 di Sette, tranne che in un passaggio. Quando parlando di Berlusconi, Occhetto ha rivelato che questi si recava spesso a trovarlo per perorare la sua causa. Come mai non ha chiesto ad Occhetto se altri imprenditori di un certo livello, o di una certa fama che dir si voglia, fossero mai andati da lui a perorare le loro cause? Se non ricordo male a Botteghe Oscure si era recato anche un “certo” Raul Gardini, con una valigetta che non si sa che fine poi abbia fatto. Mi è proprio difficile immaginare che Silvio Berlusconi sia stato l’unico imprenditore a “perorare” la sua causa. Peccatto, magari avrebbe potuto tirar fuori qualche altro scheletruccio dagli armadi di via delle Botteghe Oscure (prima del trasloco s’intende).
da Primo Casalini, Monza
Sono i bromuristi quelli che hanno innescato il tormentone regime sì / regime no. Quelli che vorrebbero che ce ne stessimo tutti zitti e boni. Nessun paese è del tutto un regime: la Corea del Nord lo è solo al 98,57%, mentre la Svezia, all’estremo opposto, non scende sotto il 12,72%. Le prove ce le ho, ma sono top secret. In mezzo ci sono tutti gli altri paesi, distribuiti secondo una curva gaussiana. Ecchisenefrega! Prima di tutto mi sembra che l’attuale premier sia andato avanti per anni blaterando di regime ogni giorno. I bromuristi, categoria di cui fanno parte molti distinti scrittori di editoriali, con desso premier il tormentone non l’hanno mai innescato. Se ne stavano lì, cinguettando di riforme indispensabili benchè impopolari. Adesso ci dimostrano dottamente che in Italia il regime non c’è, e che quindi abbiamo fatto male ad affollare Piazza S.Giovanni. E se putacaso invece il regime ci fosse, faremmo male ugualmente, perchè in quel modo spaventeremmo i moderati (cioè noi stessi). Insomma: “Va in convento, va! e medita nel silenzio”. Usano le parole come posate, questi vestaloni che ne hanno viste tante. Ogni tanto vengono presi da un fremito tardosessantottesco, ed osano l’inosabile: dicono che il premier forse a volte esagera, ma queste parolette ardite le incastonano fra Moretti “cinematografaro e qualunquista”, Cofferati “che una volta era un sincero riformista”, Biagi, “l’anziano giornalista” e via andare. Aveva ragione Giacomo Leopardi: “Fanno propriamente stomaco”. Intanto il paese tutto sta andando a sbattere contro “le mirabili sorti e progressive” auspicate dal premier. I vestaloni se ne stanno lì, accudendo giorno e notte il focherello che non si dee spengere. Moderato pure esso.
da Fausto Cerulli
C’era una volta un attore che prese in braccio Berlinguer, contribuendo ad arrecargli morte intempestiva per tutti. c’era una volta un attore che prese un premio dagli americani per aver fatto finta di parlar male dei tedeschi, scherzando, secondo lui amaramente, sull’olocausto. c’era una volta un attore-regista che decisedi essere il più bravo, il più intelligente, il più di più. c’era una volta un attore che non gliene frega nientedi chi comanda, della serie viva franza viva spagna basta che si magna. c’era una volta benigni, ed ora restiamo noi, MALIGNI.
da Luca Di Ciaccio
L’inserto Alfa del Sole24ore di oggi, venerdì 11, dedica la prima pagina e due ampi articoli all’espansione dei weblogs, “Cordata sulla Rete”. Affrontato anche il tema dei possibili cambiamenti nel giornalismo.Tra i giornalisti-bloggers citato anche Claudio Sabelli-Fioretti (scritto col trattino nel cognome).Errata corrige: il libro “WDE, agli antipodi del webdesign” non è mio bensì di Franco lanfredi aka Lanfree; io ho solo contribuito con un mio scritto sui blog, citato nel pezzo.
La prima pagina dell’inserto Alfa in formato pdf:http://www.neteconomy24.ilsole24ore.com/alfa/input/2002/10/11/1.pdf?cmd=art&codid=22.0.854905389L’altro articolo, in terza pagina, pubblicato sul sito del giornale:http://www.neteconomy24.ilsole24ore.com/ne_art.jhtml?artid=151633&dnr=true
ROBERTO BENIGNI. Si giustifica per il fatto che il suo film è distribuito dalla Medusa, società della galassia Berlusconi. “Ma allora se viviamo così, uno se ne va via, oppure esce fuori e spara. Si va al manicomio proprio su questa cosa. Allora uno non può andare al cinema, non può andare a vedere il Milan, non deve andare a comprare un panino alla Standa”. Benigni faccia quello che vuole ma sappia che alla Standa può comprare tutti i panini che vuole, ammesso che glieli vendano, tanto non è di Berlusconi.
ERIBERTO. Il calciatore del Chievo è stato squalificato per sette mesi per aver falsificato i suoi dati anagrafici. Il suo avvocato Marco Bisagno ha dichiarato: “Un affronto al calcio”. Ma va? Ecco dove ci porta il previtismo. Un borseggiatore viene beccato sul fatto e insulta i carabinieri: “Vergognatevi!” Un assassino viene condannato e indice una conferenza stampa: “Non se ne può più di questa giustizia” Vien quasi da rimpiangere quei simpatici campi di rieducazione delle guardie rosse.
ANTONIONE. Il coordinatore di Forza Italia ha raccontato una volta: “Quando Berlusconi mi chiamò, un sabato pomeriggio, risposi di sì prima ancora di sapere che cosa volesse. Se Berlusconi mi chiama io rispondo sì”.
ROBERTO CALDEROLI. Il vicepresidente del Senato contro chi commette reati come l’assassinio di Desirée istituirebbe la castrazione. Chimica o fisica non importa. Nel caso suo ci vorrebbe la decapitazione.
MARIA DE FILIPPI. Alla trasmissione del marito, quando Maurizio Costanzo chiede ad un discreto parterre de roi: “Chi di voi è stato raccomandato?”, alza prontamente la mano. L’unica. Quanto mi piace quella donna!
AMEDEO DI SAVOIA. Non si capisce bene se vuole fare il Re, il premier, il presidente della Repubblica. L’unica cosa certa è che vuole scendere in campo. Cinquantanove anni e undici tatuaggi sparsi sul corpo, Amedeo di Savoia ha lanciato anche il Patto dei patrioti. In un crescendo inarrestabile ai confini del delirio ha dichiarato: “Se il popolo italiano dovesse chiedermelo sarei pronto anche ad assumere le mie responsabilità dinastiche. Mi piacerebbe dare il mio nome a questo movimento.Perché se diventassi capo dello Stato preferirei essere eletto direttamente dal popolo”.
Claudio Sabelli Fioretti