La Repubblica ieri ha organizzato un forum sull’Auditel. Partecipavano Maurizio Costanzo, Gianni Morandi, Piero Chiambretti, Corrado Augias, Walter Pancini (presidente dell’Auditel), Roberta Risotti (autrice del libro “Lo scandalo dell’Auditel”), Angelo Amoroso (direttore della società che fornisce i dati all’Auditel), Felice Lioy (presidente dell’Upa, l’associazione dei pubblicitari), Emanuele Pirella (pubblicitario), Alberto Zuliani (ex presidente dell’Istat), Flavio Manieri (rappresentante del Consiglio Nazionale degli Utenti), Giulio Gargia (dell’0associazione Megachip). La Repubblica ne ha pubblicata una sintesi. Ecco qui una sintesi della sintesi.COSTANZO: In genere attaccano l’Auditel quelli che fanno programmi che vanno così così”.GISOTTI: “L’Auditel è un sistema inaffidabile come tecnica di rilevamento”. “Servirebbe verificare come viene scelto il campione”.MANIERI: “L’Auditel ha rilevanza pubblica. Occorre che i suoi dati siano verificati e vigilati”. “La Rai, con la scusa di Auditel, sta falcidiando una serie di programmi che non sono interessanti per l’attuale gestione politica”.CHIAMBRETTI: “Cinquemila persone hanno in pugno la politica culturale di questo Paese”.PIRELLA: “Esistono sistemi migliori dell’Auditel? Se esistono non vedo perché non debbano essere usati”.LIOY: “Le aziende che investono in pubblicità hanno voluto dar luogo all’Auditel solo per sapere come spendevano i loro soldi”.AUGIAS: “Voi avete imposto un modello di consumo come unico modello di valutazione dei programmi, voi siete i corresponsabili del livello deficiente della televisione”.PANCINI: “Le famiglie dell’Auditel vengono tenute segrete anche per non essere corrotte”.AMOROSO: “Se non si fosse messo in mutande Morandi avrebbe ottenuto più o meno gli stessi ascolti”.ZULIANI: “Non tutti sono disponibili ad ospitare il meter dell’Auditel, il che produce una distorsione. E’ probabile che le famiglie più disponibili siano più tele dipendenti”.GARGIA: “Vogliamo più rilevazioni, più ricche e soprattutto articolate più a favore dei cittadini”.
Claudio Sabelli Fioretti
da Matteo Campana
Come ha precisato Giorgio Trono questo atto simbolico vuole proprio evidenziare come un significativo bacino di spettatori, significativo non tanto per il numero quanto per il senso critico che mostra di avere, non sia rappresentato dal panel delle famiglie auditel che possiedono i dannati meter.Ecco il pezzo di Grasso ieri sul Corriere che pone l’accento sui limiti della rappresentatività dell’Auditel e su come sia sbagliato farne quindi una vera e propria “ideologia”.
da Giorgio Trono, Bari
Marcello Barisonzi ha ragione nel sottolineare come il salto del canale non viene registrato se chi lo effettua non è in possesso del famigerato meter. Tuttavia, come ha osservato Aldo Grasso, se un determinato numero di utenti sceglie all’ora prestabilita un particolare programma Tv e di tale scelta non compare alcuna traccia nei dati Auditel, significa che il sistema di rilevazione non è affatto attendibile in quanto non tiene conto delle preferenze di un bacino di spettatori dotati di senso critico.
da Primo Casalini, Monza
Mettiamo il caso che sia io ad avere installato il famoso meter: come mi comporterei? Mi sentirei in possesso di un potere, sia pur piccolo. E lo eserciterei. Il mio zapping, a quel punto, non sarebbe più ingenuo. Per tante ragioni diverse, persino politiche, tiè. E ci sarebbe la lotta per il controllo del telecomando con gli altri componenti della famiglia: un potere è un potere è un potere. Se arrivano poi dei regalucci ucci ucci, come si fa a restituirli? Parrebbe scortese. E se ho anche un altro televisore? E’ uno scenario interessante pure questo. D’altra parte, per la privacy, chi ha il meter deve sapere di averlo. Supponiamo che i meter installati siano invece dieci volte in più di quelli attuali, e supponiamo che il campione rimanga invece invariato, nel senso che un algoritmo casuale e ben protetto (ehm..) determini ogni sera il 10% dei meter che fa da campione, naturalmente senza avvertire i detentori di potere di quella sera. Tutto cambia: torno ad esercitare uno zapping ingenuo (al 90%…), ed anche i regalucci, ahimè, non arrivano quasi più. Non lo faranno, e non per ragioni di costo dei meter, figuriamoci…Ma perchè gli va bene un sistema così: sono in tre a doversi mettere d’accordo, e non ci vuole molto. O vogliamo credere che i nomi dei beati meteristi siano protetti come i segreti di Fatima?
Il dibattito mi sembra ben avviato.Vorrei solo ricordare che il poetere che ha un singolo possessore di meter è minimo. Rappresenta infatti circa mille telespettatori, L’audience si misura in milioni. (csf)
da Fabio Sartirani
L’opposizione ulivista mi sembra poco propensa ad opporsi al governo Berlusconi. Parlo dei parlamentari, ma anche dei girotondisti e dell’intellighenzia. Ma vi rendete conto che per non far passare la legge Cirami basterebbe che tutti i parlamentari della sinistra cominciassero uno sciopero della fame stile Pannella che attirerebbe tanta di quell’attenzione – soprattutto internazionale – che metterebbe con le spalle al muro Berlusconi e compagnia? Vi rendete conto che se gente come Ricci, Iacchetti e Greggio che si dicono di sinistra una sera, per protesta contro la legge Cirami, annunciassero la loro non andata in onda, il governo quasi quasi cadrebbe? (segue oltre le 500 battute)
da Ortensia Martinez Fucini
Drammatico quello di Adriano, è vero. Meglio perderlo che trovarlo come compagno di strada, uno pensa a questo punto. Che tristezza, in fondo era un amico, o almeno uno dei nostri, ora perduto per la strada. Lui è uno dei pezzi, dei molti pezzi che la sinistra ha perso e va perdendo; però ha acquistato Moretti (sotto certi aspetti, naturalmente, sotto altri esisteva da un bel pezzo). Altri pezzi va acquistando, anche se non è una cosa palese: i pentiti (oltre a quelli che cercano di far dimenticare chesostenevano il Berlusca), c’erano il 14 settembre; poi c’è la destra pensante e la destra onesta: non sono molto meno incazzati di noi. Questo non significa che il papacchione cade, ma però che perde terreno sì. A favore nostro? Ne dubito. Però la sinistra elabora il lutto, e speriamo che piano piano elabori idee e consensi. Andiamo avanti. Gli argomenti di Adriano però sono tristemente interessanti come sintomo: la febbre è molto alta, anche se il paziente reagisce. Spero di non essere stata, perbrevità, troppo sintetica e oscura.
a Aldo Vincent, Il Gelataio di Corfu’
Ogni tanto ho l’impressione che questo Paese di Eroi Santi e Navigatori, di clienti Tucker, di guaritori in tv dove Vanna Marchi si e’ arricchita esibendo un po’ di sale, ebbene si’, questo sia un Paese di buontemponi. Mi chiedo infatti come sia possibile che nessuno sia sia accorto ( ma sara’ vero?) del trucco usato da Rai 1 per far salire l’ascolto a Morandi ( e Ballandi).E’ molto semplice: Guarda le trasmissioni in diretta della Rai e ti accorgerai che ad un certo punto, quando c’e’ la pubblicita’ sull’altro canale, il conduttore chiude”il blocco” in fretta e furia per far uscire la pubblicita’ nello stesso momento.(Cosi’ non perde ascolto nessuno). Verificalo tu stesso, altrimenti quello che ti diro’ in seguito, ti parra’ astruso. Questa volta, quando e’ partita la pubblicita’ su Canale 5, invece che fare altrettanto, Morandi si e’ messo in mutande provocando quel popo’ di flusso mediatico.
In bocca al lupo ad Antonio Polito, neodirettore del Riformista, di cui oggi è in edicola il primo numero. Su documenti ho messo l’editoriale di presentazione. Mi ha divertito una colonna intitolata caro diario. Ve lo ripropongo in documenti. Se volete potete andare direttamente al sito del Riformista. (csf)
da Marcello Barisonzi, Amsterdam
Vorrei rispondere a Matteo Campana: il salto del canale ovviamente non funzionera’, per un semplice motivo: l’Auditel registra solo le televisioni dotate del meter; la famigerata “scatoletta nera”.Di conseguenza, chi non ha il meter puo’ benissimo guardare il canale che vuole, ma non verra’ registrato dall’Auditel.Mi spiego meglio: anche se 50 milioni di italiani si sintonizzano su TeleNatalino, ma le 5000 famiglie in possesso del meter si sintonizzano su Canale5, l’Auditel segnera’ il 100% di share a Canale5 e lo 0% a TeleNatalino.Quale sara’ il risultato del “salto di canale” quindi? Nessuno.
da Barbara Melotti
Chi vuole conoscere un po’ di retroscena sull’articolo di Facci pubblicato in documenti da csf, può farlo sul Barbiere della Sera.