di Tom Graham
Trovo vergognoso la palese strumentalizzazione che si fa del anti-semitismo per ridurre al silenzio le voci che si alzano contro la politica di Israele nei confronti dei palestinesi. Ho appena fatto un giro del internet cercando “ebrei contro”.
Su documenti i riusltati di questa ricerca
da Roberto Finzi
Va benissimo ma cos’ boicottiamo anche la RAi visto che sia Mediaset che servizio pubblico pubblicizzano i medesimi prodotti
Non è così. Se il boicottaggio funziona le ditte che vedono il loro fatturato diminuire sanno che dipende dal fatto che fanno pubblicità su Mediaset e concentrato gli investimenti sulla rai.(csf)
da Vittorio Grondona
Credo invece che l’abbiamo capito! Anzi l’avevamo capito anche il 13 maggio dell’anno scorso. Il problena è che il momento era delicato, alcune divisioni erano appena avvenute. Diciamo che tutti i partitini avevano la necessità di contarsi fuori da qualsiasi coalizione. In Francia hanno ancora una piccola possibilità di salvarsi con il secondo turno, ma noi? Noi questa possibilità non l’abbiamo avuta. L’assurda legge elettorale del nostro Paese castra inesorabilmente chi perde le elezioni!… Un partitucolo del 3,x % ha fior di rappresentanti al governo ed in parlamento che amministrano legalmente una maggioranza che non li ha votati.
da Vincenzo Liguori
Ma esistono prodotti che vengano pubblicizzati solo su Mediaset ? In fondo se si boicottano dei prodotti che siano pubblicizzati su entrambe i net televisivi non si farebbe un danno principalmente proprio alla rai che è già danneggiata ope legis proprio dalla cosiddetta raccolta pubblicitaria ?
da Maurizio Lupi
Speriamo sia la volta che imparino la lezione, le nostre sinistre lobotomizzate, anche se ormai dispero. In Francia abbiamo visto due partiti (?) dei Verdi che si sono presentati da soli: cosa pensavano di fare, dove volevano andare, che – tanto – al ballottaggio i loro elettori avrebbero comunque votato Jospin? E la nostra storia (il 1921, l’Aventino, Berlusconi…) non insegna proprio niente a questi tromboni e tromboncini presuntuosi, infantili e narcisi: questo non si chiama più “guardarsi l’ombelico”, che è già una pratica insulsa; visto il reiterarsi di tali disastrosi comportamenti è meglio definirlo “contemplazione del vuoto nel cervello”. Basta! Urge una psicoterapia.
da Manuela Fuin
certo claudio,mai più presentarsi sparpagliati alle elezioni…ma lei crede che i nostri leaders abbiano imparato qualcosa? io chiedo sempre di usare un pò di modestia e di umiltà..ma non credo sia una dote dei politici…
da Albino Fedele
Unire la sinistra è un nobile intento. I “mille distinguo” sono stati (e pare lo siano ancora) per la sinistra italiana uno strumento autolesionistico devastante.Tuttavia, unire nell’Ulivo tutti quanti in un modo o nell’altro si sentono a sinistra non può essere un obbiettivo cha si basa sulla volontà di usare bene il maggioritario. Qui si tratta di capire l’Ulivo cosa deve fare.Siamo d’accordo che l’Ulivo debba perseguire un Welfare moderno, inserito nella logica dell’economia di mercato, flessibile ma attento ai diritti delle fasce deboli di popolazione? Siamo consapevoli del fatto che se Bertinotti sente parlare di privatizzazioni butta giù il governo dell’Ulivo dalla sera alla mattina?
da Umberto Brindani
Beh, caro Claudio, allora mi inviti a nozze! E’ un piacere autentico discutere per una volta di giornalismo con un altro vecchio animale di redazione (non te la prenderai per il vecchio, spero…) schizzato per questo mestiere almeno quanto me. Vedi, io credo che in casi come questo il marketing non c’entri nulla. Mi spiego. Senza il marketing, senza gli editori non si va da nessuna parte, così come non basta la patente per guidare: ci vuole l’auto. Ma è sbagliato pensare al marketing come a una Spectre dei poveri, un gruppo di torvi individui che si aggirano per le redazioni armati di frusta: fate questo numero, fate quell’altro, qui uno speciale, qui una copertina, eccetera. Macché. Ti deluderò, ma purtroppo tutto dipende ancora da noi. Errori compresi. Tu parli di vecchi giornalisti, di tempi d’oro, di mitici direttori. Ma scusa, che cosa abbiamo fatto noi, nel nostro piccolo, da sei o sette mesi a questa parte? Ma lo sai quante volte abbiamo «riaperto il sedicesimo», o magari il trentaduesimo? Sai quante volte abbiamo anticipato il numero successivo? Sai quante volte abbiamo buttato mezzo giornale? E in più abbiamo fatto numeri speciali, videocassette sulle Torri, libri, e qualunque cosa ci venisse in mente? (Via, zac, tutto dimenticato, queste cose gloriose si facevano solo 20 o 30 anni fa, quando eravate liberi e belli, quando il «potere decisionale» ce l’avevate voi giornalisti di quell’epoca gloriosa. Ma va là, Claudio…) E sai perché lo facevamo e continuiamo a farlo (fino a quando ce lo faranno fare)? Perché ci piace farlo. Perché pensiamo che non possiamo non farlo. Quando succede qualcosa, dall’Afghanistan a Marco Biagi, ci scatta la molla, come ai cani di Pavlov, ormai non c’è più neanche bisogno di mettersi intorno a un tavolo a decidere: si fa e basta. E sai chi non sempre vorrebbe? Sì, proprio loro, quei terribili mastini del marketing: perché queste sono operazioni giornalistiche ed editoriali che quasi mai hanno un senso dal punto di vista economico. Tu pensi davvero che ci abbiamo guadagnato a mandare in edicola 20 pagine a meno di mille lire senza uno straccio di pubblicità? Tu pensi che lo abbiamo fatto perché costretti? O magari perché affascinati dal dio denaro? Sei fuori strada, caro Claudio, e lo sai, e so che lo sai. Sono d’accordo con te, lo strillo sulla copertina era ambiguo. Ma che vuoi, ci ho pensato dopo. Era meglio: «In edicola ANCHE uno speciale di 20 pagine». Ma lì per lì, tra i computer tricchettracche, l’incertezza tra il terrorismo e l’incidente, e tutto lo speciale da fare, non ho dato peso alla cosa. Lo strillo di avvertimento ce l’ho messo, vai, chiudi che siamo fuori tempo massimo, sono già le otto.Tieniti forte: avrei dovuto dar retta al marketing, che mi suggeriva: non è meglio mettere: chiedi al tuo edicolante…? Chiedi al tuo edicolante? Ma quando mai? Eppure avrei dovuto. Colpa di chi? Mia.Insomma, quasi sempre le cose sono assai semplici, e a pensare male a volte non ci si azzecca. Certo che quella Luisa Corna, mannaggia…Ri-abbracciUmberto
CONTINUA LO SCAMBIO EPISTOLARE CON UMBERTO BRINDANI. IO GLI HO RISPOSTO COSI’:CARO UMBERTO, CERTO CHE MI OFFENDO PER IL VECCHIO. PASSI PER L’ANIMALE! VEDO DI RIBATTERE:DICI: “SAI QUANTE VOLTE ABBIAMO RIAPERTO I SEDICESIMI”. VA BENE, MA NON MI DICI PERCHE’ NON L’AVETE FATTO QUESTA VOLTA.MI FAI DIRE: “queste cose gloriose si facevano solo 20 o 30 anni fa, quando eravamo liberi e belli, quando il «potere decisionale» ce l’avevamo noi giornalisti di quell’epoca gloriosa”. NO, MAI DETTO, IL POTERE DECISIONALE CE L’AVEVA IL DIRETTORE. NOI NON CONTAVAMO NULLA, COME VOI. (A PROPOSITO: QUANDO HO LETTO CHE IL TUO CRIPTOPADRONE VOLEVA LICENZIARE I VARI SANTORO E BIAGI, INSIEME ALLO SGOMENTO PER IL LIVELLO DI IMBARBARIMENTO DELLO SCONTRO, NON HO POTUTO FARE A MENO DI RICORDARE QUANDO MONDADORI IL VECCHIO VOLEVA LICENZIARE I REDATTORI DI SINISTRA DI PANORAMA COLPEVOLI DI AVER FATTO PUBBLICARE UN NECROLOGIO PER LA MORTE (?) DI PINELLI.DICI: “Tu pensi davvero che ci abbiamo guadagnato a mandare in edicola 20 pagine a meno di mille lire senza uno straccio di pubblicità?”SI, LO PENSO. SE LE CIFRE DI DIFFUSIONE CHE VOI DATE SONO VERE, DOVRESTE AVER INCASSATO DAI 400 AI 500 MILIONI, PIU’ UN OTTIMO RISULTATO DI VISIBILITA’, PIU’ UN BUON COLPO ALL’ESPRESSO CHE VOI PENSAVATE SAREBBE USCITO CON QUALCOSA DI ANALOGO.TUTTO IL RESTO CHE DICI E’ VERO E CONDIVISIBILE. MA COME HAI FATTO A COPRIRE QUEL CAPEZZOLO?
CLAUDIO
da Gennaro Sabatino, S.M.la Carità (NA)
Cari Amici lobbisti non sono d’accordo con l’iniziativa di Umberto Eco.Io credo che l’unica forma concreta di boicottaggio sia la nostra voce,libera e forte, che può arrivare a centinaia di persone, come e meglio della televisione e della pubblicità. Cerchiamo di riscoprire il valore della parola,del dialogo con le persone, il piacere della discussione in “piazza” alla domenica. C’è bisogno del contatto diretto con gli anziani,le casalinghe,i ragazzi che costituiscono la stragrande maggioranza del consenso berlusconiano, e che certo non capirebbero una battaglia contro la pubblicità o la televisione che guardano puntualmente ogni giorno.Concludo citando il motto di Bassolino: “Giorno dopo giorno,passo dopo passo!” Solo così recupereremo il consenso!
da Daniele Dileo
Nella mia città, dopo 8 anni di amministrazione di destra finalmente è arrivata la sinistra, compatta, da rifondazione all’asinello, dai ds ai popolari, insomma, ci sono proprio tutti. Sai cosa sta succedendo adesso? Un bel niente, si stanno scannando sulle sedie da occupare, e non riescono a prendere nessuna decisione, perchè ora che sono arrivati vogliono comandare tutti. Non sono daccordo con chi dice :”Tutti insieme e poi vedremo”.