da Monica Cappellini BenguiguiDunque perche’ continuano su questa via di caduta libera? E’ cosi’ difficile ricompattare un canovaccio di idee quantomeno similari nei contenuti di fondo?qualc1 saprebbe rispondere, a parte le solite sparate di voglia di potere fine a se stesso?
da Angelo Emanuele Rossi
Preg.mo Claudio Sabelli FiorettiLasinistrahapersoenondevonoimpedireachihavintodigovernaresenonsivuolelaguerracivile.
Preg.mo Angelo Emanuele RossiEchiglieloimpediscealladestradigovernarelofacciaelasciallasinistraildirittodoverediprotestareecriticarechigoverna.(csf)
da Anna Laura Folena
Caro Claudio, cari lobbisti, forse qualcuno di voi si sarà accorto che ultimamente sono senza parole. Non sto esprimendo il mio parere su quello che accade. Questo dipende dal fatto che sono attonita, stupefatta, rimango a bocca aperta, come un baccalà… Berlusconi non mi è mai piaciuto, non sono mai stata di destra e quando ha vinto la Casa delle Libertà (libertà di fregarci) mi sono preoccupata non pcoo. Ma mai, mai, mai, la mia fantasia sarebbe arrivata ad immaginare quello che questo governo sta combinando. Mai! Appena mi riprendo dallo stupore beota, sarò in grado di commentare.P.S: che fine ha fatto il mio adorabile fan, Leonardo Maiellaro? E’ rimasto senza parole anche lui? Fatti vivo, Leonardo! Mi manchi!!!
IL TESTO INTEGRALE DELL’INTERVENTO DI DARIO FO AL PALAVOBIS
Lo trovate naturalmente nella sezione documenti
da Roberto Marzocchi
Sul tema delle pensioni esiste una sorta di congiura del silenzio che vede accomunati tutti gli organi di stampa e, a maggior ragione, le reti televisive. La TV pubblica e privata, in questo senso, ha dato prova di un impegno fuori dal comune nel nascondere le ragioni dei lavoratori e nell’enfatizzare le posizioni di chi vorrebbe drasticamente peggiorare il nostro sistema previdenziale. Ogni dibattito sul tema ha sempre visto una nettissima prevalenza di favorevoli ad una riduzione dei trattamenti pensionistici con qualche sporadica apparizione di un timido contestatore letteralmente travolto dalle urla dei convenuti ogni qualvolta abbia tentato di aprire bocca. In questa palude silenziosa sfugge qualche volta ad un redattore la lettera di un cittadino che vive sulla sua pelle il dramma di avere perso il lavoro e di non avere ancora diritto alla pensione. Ecco quindi che, sporadicamente, molto sporadicamente, una lettera di poche righe trova spazio nella rubrica di un giornale senza mai uno straccio di un commento. Non ci si deve illudere, su questo terreno non esistono grandi differenze di schieramento politico o ideologico, le schiere sono compatte ed obbedienti alla consegna del silenzio.
Ci ho dormito sopra e stamattina ho capito che cosa è che non mi è piaciuto nella manifestazione dell’Ulivo di ieri a Roma. Era vecchia. Due comizi classici, il contentino ai “giovani”. Due comizi con interventi lunghi e scritti e scontati. E l’Unità? Dov’era Bertinotti? Dov’era Di Pietro? Dove erano gli intellettuali? Dove era il popolo del Palavobis che tanta paura fa al cav? Avessero parlato tutti, solo cinque minuti, a braccio, con passione, sarebbe stato il segnale fortissimo che qualcosa sta cambiando. Una passerella di tutti quelli che vogliono vincere le prossime elezioni, uniti. Invece era la fotocopia di quello che è successo finora. Ulivo da una parte, Bertinotti dall’altra, Di Pietro in un cantuccio. Ed è subito stangata.
Claudio Sabelli Fioretti
++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++La rovina del mondo sara’ l’indifferenza. Ma chi se ne frega !++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
(di Dino Martirano, sul Corriere della Sera)
«E’ chiaro che noi siamo interessati al dialogo visto che siamo interessati agli equilibri istituzionali e al buon funzionamento della giustizia. Ma abbassare i toni non si può, perché di fronte a certi fatti non possiamo tacere. E’ un dovere morale». La voce di Davigo si alza, tanto per sottolineare le intenzioni di chi non intende arretrare di un millimetro di fronte alle proprie convinzioni.
Comincia così l’intervento di Pier Camillo Davigo, il magistrato meno “di sinistra” del pool di Mani Pulite. Dino Martirano, inviato a Salerno, ne fa un resoconto che va letto per capire quanto destra e sinistra, nella stroia di Mani Pulite, non c’entrino nulla. L’articolo è nei documenti.(csf)
da Natalino Russo, Seminara
Ciao Csf sono io il ricattatore. Sarò breve come disse Pipino. Di Pietro non l’hanno fatto parlare perché non c’era il congegno per la traduzione simultanea.
da avv. Lina Arena
Avete perso e adesso non vi rimane che cullarvi nel ricordo di quell’ignorantone di Di Pietro.
da Mariarosaria Di Domenico
Manifestazione a Roma dell’Ulivo,come non guardarla almeno per dieci minuti alla tv? Ed infatti di più non sono riuscita,perchè nonostante il considerevole numero di persone partecipanti,mi sembrava una cosa già vista e rivista e i discorsi pure,sempre gli stessi senza nuove argomentazioni. Mi è ven uta una tristezza infinita,vedere la Melandri,l’ex leader Maximo,Rutelli,dietro lo striscione tutti gonfi ed impettiti di questa “vittoria”;mi è sembrata anche questa una chiamata all’adunanza niente da paragonare alla spontaneità del Palavobis. Per motivi logistici(sono di Napoli)a Milano non ci sono stata,ho partecipato alla fiaccolata che si è tenuta a Napoli lo scorso mercoledi e ho visto persone che come me,hanno voluto parteciparvi, dopo una giornata di lavoro e prima di tornare a casa alle nostre cose di sempre.Tutte quelle persone (pare 25.000) hanno partecipato a questa protesta in modo così tranquillamente indignato,con battute ironiche,mi hanno fatto pensare che forse un nuovo modo per farsi ascoltare comunque c’è,visto che coloro che avrebbero dovuto farlo di “mestiere” non lo hanno fatto. Proprio per questo,ho scelto coscientemente di non andare oggi a Roma,mi sembrava che i politici con questa manifestazione volessero riappropriarsi del loro ruolo di convocatori di adunanze,e sopratutto di ribadire con le loro solite scaramucce che unione non c’è e al momento non ci potrà mai essere.Credo che la prova lampante sia stata proprio quella di non far parlare Di Pietro. Io non voglio essere pessimista,ma il non riconoscermi in questa “logica della sinistra istituzionale” mi confonde sempre più e mi allontana da quelli che sono stati gli ideali,e le cose in cui ho creduto quando ero giovane(ho 44 anni). E’ confusa pure questa mail,ma sono tante le cose che vorrei dire,ma non riesco a dirle così bene come fanno gli altri lobbisti.