Ma Vincino è stato licenziato da Giuliano Ferrara? I miei più attenti lettori avranno forse già notato che avevo avuto qualche dubbio sulla commedia che si sta recitando in questi giorni, rispondendo ieri a Mario Pellini. E ieri sera, guardando La7 dove Vincino se ne stava tutto tranquillo, cominciavo ad avere certezze. Poi stamattina ho letto la Repubblica che non era molto convinta. Quindi ho letto La Stampa, che aveva molti dubbi. Solo alla fine ho letto Il Corriere della Sera che finalmente diceva tutta la verità. Se non avete letto il Corriere della Sera, correte nei documenti. Troverete: lettera di licenziamento di Ferrara, lettera di risposta di Vincino, intervista a Vincino. E finalmente saprete la verità di questa grande beffa mediatica.
Claudio Sabelli Fioretti
da Luca Di Ciaccio
Caro sub-direttore, leggevo poco fa dei consigli per scrittori e giornalisti su internet. In base ad alcune indagini risulta che il 78% dei cybernauti non legge riga per riga, piuttosto scorre velocemente la pagina, cercando di trovare rapidamente quello che più interessa. Dunque è importante, sul web, che la lunghezza di un articolo sia sempre la metà rispetto a quello su carta, che i periodi siano brevi, concisi e con intermezzi di spazi per non creare monotonia nella leggibilità su schermo. Dunque, è la dimostrazione ufficiale delle sue inascolatate richieste di sintesi. Ma attenzione a non assencondare la superficilaità del popolo dei lettori! (mica le avrò già superate le 500 battute…?)
da Santi Urso
A proposito di 8 marzo: no party? cioe’, sono fatiscente e obsoleto se mando mimose?
da Mario Pellini
Che pena mi fa Ferrara:campione di liberismo a parole ma non nei fatti,visto il licenziamento sui due piedi del vignettista Vincino, reo di aver pubblicato una vignetta sul Foglio contro il boicottaggio di Benigni.E se facesse parte anche questo della provocazione? Se fosse un immenso scherzo? (csf)
da Giorgio Goldoni
Ogni volta che ingollo con piacere un fragrante cornetto la mia memoria va agli inventori di questo piacere culinario: gli abitanti di Vienna ,assediati dal turco invasore, stremati dall’assedio, ma dotati di humour ,modellarono la loro pastella quotidiana a guisa di mezzaluna. Ci facciamo un baffo delle vostre minacce, vi pappiamo in quattro e quattr’otto.
da Mara de Paulis
Ha ragione in pieno! “Vecchia!”, “Dov’era Bertinotti? Dov’era Di Pietro? Dove erano gli intellettuali? […]? Avessero parlato tutti, solo cinque minuti, a braccio, con passione, sarebbe stato il segnale fortissimo che qualcosa sta cambiando”. Più che fotocopia brutta copia, imitazione, di montoni travestiti da agnellini a belare le scoperte bugie senza aver niente da dire. Le vecchie facce hanno perduto, ma non si rassegnano a lavorare dietro le quinte. Chiambretti che non è Fo, Rutelli senza carisma, il copione visto e rivisto e risaputo, rassicureranno il cav. che del palavobis s’era spaventato. Al palavobis c’era poesia, lì retorica. E la retorica la maneggia meglio lui…
da Piergiorgio Welby
Che i sassolini nelle scarpe…esasperino la ”sensibilità” è cosa nota…e, come il giovane Werther insegna, una sensibilità esasperata…può alterare la percezione delle cose. Ne è un esempio lo strabismo della ragione con cui l’ex Presidente Cossiga ha valutato due recenti avvenimenti…il Palavobis gli ha riportato alla memoria inquietanti atmosfere…come direbbe Croce ”venate” di rigurgiti nazisti che lo hanno spinto ad una indignata esternazione…mentre in ciò che è avvenuto in quel d’Assago…non si è accorto che latet anguis in herba…non si tratta della virgiliana vipera…ma di simboli, slogan e sguardi…sensazioni epidermiche…valutazioni…personali…ma chi voleva incarnare quel nordico e minaccioso dio biondo che giganteggiava alle spalle degli oratori?…e lo slogan: ”solo polenta, basta cous-cous” è un ecumenico invito o un avvertimento?..e quella spinta verso una Heimat…intollerante…sensazioni, solo sensazioni…ma al confronto il Palavobis più che una birreria di Monaco sembrava…il festival della piadina.
da Gianni Da Vià
Cosa dici del presidente Casini? Prima il niet su Rossella alla r.a.i e conseguente schiaffone al cavaliere cui brucia ancora la ganascia . Adesso bacchettata sull’ Europa a quel testone di Bossi e strigliata a nuora perchè suocera intenda. Tieni conto del veleno ingoiato dal cavaliere che s’è lasciato sfuggire , rivolto a Casini, ” e pensare che ce l’abbiamo messo noi lì..”. Cacciari dice che è lecito sperare. E lui sa che la teoria dell’ “eterno ritorno dell’uguale” di Nietzche non fallisce mai. E lui Nietzche lo conosce molto bene.
da Flavio BissonMicromega sta raccogliendo le firme per proporre un Referendum abrogativo riguardo alle due leggi recentemente approvate del nostro Governo. Per aderire basta scrivere a micromegaforum@katamail.com, mettere come oggetto “Referendum per la legalità” , fornire i propri dati anagrafici e il numero di un documento di identità e scrivere quanto segue: Il/la sottoscritto/a XY – (dati anagrafici e documento) – aderisce al Referendum per la legalità finalizzato all’abrogazione delle leggi 5 Ottobre 2001 n°366 sulle riforme del diritto societario e 5 Ottobre 2001 n° 367 sulle Rogatorie.
da Fabio Sartirani
Non sono uno spettatore del Festival di Sanremo, figuriamoci poi se mi metto a guardare il dopofestival… Anche questa tv in generale mi disgusta da morire – come del resto credo che disgusti anche voi -, ci sono pochi programmi e pochi personaggi per i quali nutro un po’ di ammirazione. Tra questi vi e’ certamente Giampiero Mughini. Bene: da ieri sera lo stimo un po’ di meno. Passi la sua “carriera” di giornalista sportivo la domenica sera su Italia 1, passi la sua carriera di ospite al Maurizio Costanzo Show, passino quegli “occhiali da calzolaio”, ma il dopofestival… Come Pippo Baudo gli dico: “Non me lo dovevi fare Giampiero, questo non me lo dovevi fare!”