da Valeria Garabello
“L’unica cosa seria che si può fare con le mimose l’otto marzo è frustarci gli uomini stronzi.”Grazie claudio, mi hai fatto davvero ridere… a questo punto però perché non completi il ‘regalo’ pubblicando nei documenti il pezzo della Aspesi sulla Repubblica di ieri? Si parla delle donnine di sanremo. Deve averlo scritto di getto con una rabbia inconsueta. Ci sono molte cose vere. Te lo segnalo. L’ho cercato su repubblica.it per mandartelo ma non sono riuscita a trovarlo…
Insomma, devo sempre fare tutto io. Ok: documenti. (csf)
da Maria Grazia Marzot
carissimi , sarà una cosa molto simpatica – (con cibo delizioso!) [è un’altro progetto di mio fratello Marzio (ora in Africa) – ha fatto avere i fondi da una Foundation, per finanziare la costruzione di un orfanatrofio in India- Kerala – l’idea è tutta della giovane coppia di indiani del ristorante “Il Guru”]
CON “MOTHER AND CHILD” AL TEATRO VITTORIA
Serata di solidarietàLunedì 11 Marzo, alle ore 20.00, al Teatro Vittoria(Piazza S. M. Liberatrice, 11 – Testaccio).
MUSICA TEATRO MIMO GIOCOLERIACon la partecipazione completamente gratuita, tra gli altri, di Jnanesh D. Amladi – Andju e Don Carlos Francesca Cassio e il Bradamante Ensamble Francesco Di Giacomo – Simonetta Imperiali Paolo Modugno – Nidi d¹Arac Ambrogio Sparagna – Massimo Wertmuller
Buffet con specialità della cucina indiana offerto dal Ristorante “Il Guru”
Biglietto (posto unico): 25,00 EuroL¹incasso della serata sarà interamente devoluto per la realizzazione della casa di ³Mother and Child² a Thodupuzha (Kerala, India).
Per informazioni:Teatro Vittoria, 06 5740170Ristorante Il Guru, 06 4744110 347 3601355Studio Plures, 06 86328044, studio@plures.it
Prevendita: Ristorante Il Guru, Via Cimarra 4, Roma
La Fondazione Mother and ChildMother and Child è una Fondazione senza fini di lucro, formata esclusivamente da volontari e costituita il 5 Maggio 2000 a Thodupuzha, cittadina del Kerala nell¹India del Sud. La sua attività è assistere persone in gravi condizioni di bisogno soprattutto orfani e ragazze madri abbandonate con accoglienza, cure, istruzione e interventi di microcredito per il reinserimento nel lavoro. Mother and Child dispone di un piccolo orfanotrofio in una vecchia abitazione ristrutturata, dove ospita 47 bambini. Questa piccola struttura non basta più, c’è urgente bisogno di una casa più grande per accogliere molti più bambini.
Il progetto Il progetto per la realizzazione del nuovo orfanotrofio-casa di accoglienza è partito nella primavera dell’anno scorso. La Fondazione ha acquistato il terreno, ha ottenuto le licenze necessarie, ha gettato le fondamenta e, grazie al sostegno finanziario di tantissimi amici, soprattutto romani, sta portando avanti la costruzione.
Può nascere la nuova casa di Mother and Child ma è indispensabile il nostro aiuto per completare il progetto.
da Augusta De Piero
Dichiara il cancelliere Schroeder, sentito il presidente Berlusconi: << .. le affermazioni di quel signore (n.d.r.: Bossi) non vanno prese troppo sul serio». Conclusione logica: se il capo del governo italiano assicura il cancelliere tedesco che un ministro del suo governo non é linguisticamente attendibile, e il cancelliere lo comunica al pubblico europeo, dobbiamo prendere atto della situazione.Costerebbe meno chiedere a Bossi le dimissioni o dargli lezioni di italiano? Siamo certi che le incompetenze che limitano le sue capacità di comunicazione non limitino anche quelle di comprensione?
da Piergiorgio Welby
Ferrara licenzia Vincino: uno scherzo!Marroni licenzia l’art.18: uno scherzo!Bossi licenzia l’Europa: uno scherzo!Berlusconi licenzia il parlamento: uno scherzo!Castelli licenzia i magistrati: uno scherzo!
da Daniele Dileo
Caro Claudio, mentre voi guardate con molta attenzione Sanremo (io preferisco evitare, la mia salute musicale potrebbe rimanere compromessa), sono qui davanti al mio computer che mi chiedo, arrovellandomi il cervello e non trovando pace, perchè c…. il carattere con cui è impostata la pagina dei documenti è così grande?? Non siamo mica ciechi!!
Grande? Comunque non posso cambiarlo. Pensa che guaio se fosse piccolo. Un consiglio: vai nella barra in alto, clicca su visualizza, poi su carattere e poi su piccolo. Vedrai che miracolo(csf)
da Gigi Forzese
Bella puntata stasera di Diario di guerra sulla 7,per chi vi fosse capitato magari fuggendo da S.Remo.Bella e strana.L’argomento era la cosa di Ferrara su Benigni.Ma per la presenza di ospiti un po’ surreali questo e’ diventato ben presto un pretesto per una puntata di tv che analizzava se stessa attraverso inusuali giochi psicologici tra gli ospiti: Vincino appena licenziato che lungi da mostrare risentimento si teneva con gli occhi dolci con lo stesso Ferrara offrendo un buon esempio di sindrome di Stoccolma.Enrico Ghezzi che,secondo il suo modo di fare tipo commento fuori sincrono,faceva l’esegesi di cio’ che avveniva in quello stesso momento in trasmissione definendo una volta per tutte finti gli abituali scazzi tra Lerner e Ferrara.Lerner che per aver inchiodato Feltri a cio’ che aveva scritto “razzisticamente” su Benigni si ritrovava a essere definito imbecillone perche’ non capiva gli scherzi ne’ la sottigliezza dell’arguto esercizio agro-letterario di Ferrara il quale per parte sua si ritirava in un dignitoso silenzio assumendo la famosa posa del gatto mammone saggio e incompreso che come ognun sa tanto gli dona.Certo a questo punto una sua intervista a Vincino sarebbe interessante almeno per capire come mai dai tempi di Cuore e di Clandestino sia diventato cosi’ politicamente e vignettisticamente intorcinato (o lo e’ sempre stato?)
Ma adesso sappiamo la verità. Leggete il fondamentale pezzo di Francesco Merlo sul Corriere della Sera. (csf)
da Mariarosaria Di Domenico
Solidarietà massima per tutti gli “euri”che hai speso,ma sopratutto per la correttezza dell’informazione, tutte quelle caz…e che hai dovuto leggere,estrapolare e ricopiare. Cosa dirti???Grazie anche a nome degli altri lobbisti;mi hai commosso anzi di più e allora ho deciso di dedicare a te tutti i mazzettini di mimose che ogi mi verrano dati con le relative frasi di rito “tipo le donne:l’altra metà del cielo” e non vado oltre.Claudio,libera anche tu la parte femminile che da qualche parte pure dentro di te è nascosta:-))P.S. Massimo Fini su Sette: “Io non sto nè con la destra nè con la sinistra. Sto con chi difende la legalità. La politica non c’entra” Era già iscritto nella lista dei neneisti??
Grazie dei fiori. Fini? E’ un grande neneista(csf)
Mi segnala un lobbista l’editorialino di Massimo Gramellini sulla Stampa. Lo propongo anche a voi. (csf)
Come tutti gli anni, anche l’altro ieri il signor Claudio D. si è alzato nel cuore della notte per scrivere una lunga lettera d’amore alla sua Cristina. L’ha finita alle prime luci del mattino con la formula tradizionale: «all’alba del 1826° giorno», tanti ne sono passati da quando lui e la moglie non stanno più insieme. Poi è andato al giornale, a dettare la lettera per la pagina dei necrologi. Claudio scrive a Cristina a ogni anniversario, e anche a Natale: per farle gli auguri. Gli ultimi gli sono costati 12 milioni, che strappa alla pensione mese dopo mese, rimediando qualche lavoretto e risparmiando sui denti (se li dovrebbe curare), sul cibo e persino sulla luce. Non importa: deve far sapere a tutti quanto meravigliosa fosse la sua donna. Quando lei se ne andò, al termine di una malattia, lui era uscito a fare la spesa e non riesce a perdonarsi quell’unico appuntamento mancato. Le parole che non le disse allora, gliele ripete adesso: «Amore mio, potrò io donarti gli ultimi miei respiri per farti respirare anche per un istante aria e sorsi della nostra vita trascorsa?».La storia mi è stata segnalata dalle tante lettrici che ogni anno ritagliano le sue parole e se le infilano nel diario, sognando che sia stato il loro uomo a spedirgliele. Una colletta per la prossima lettera di Claudio sarebbe un pensiero grande. Ma scriverne una noi, di lettera, e metterla sotto il cuscino delle nostre donne domattina, finché sono ancora vive, è uno di quei gesti che da soli valgono sei camion di mimose.
da Giselda Papitto
Scusate la semplificazione, ma mi pare che l’architettura stia tutta qui: purché se ne parli. Del Foglio, di Ferrara, del Festival di Pippo, dell’intervento di Benigni che farà sfracelli di ascolto. Il licenziamento di Vincino è l’architrave dell’architettura. Secondo me.
Brava! Questa email è stata scritta ieri. Complimenti (csf)
A proposito di 8 marzo. Gli uomini del mio ufficio hanno regalato a me e a tutte le altre donne nell’ordine: mimose del marocchino (Emiliano); fresie del mercato (Gianlorenzo); mimose strappate dall’albero(?) (Francesco); dolci e biscottini (Enzo e Franco). Tutti a ricordarci quanto siamo diverse. Che tristezza. Affogo l’amarezza nei biscotti e buonasera. Caro Santi Urso, se vuoi far piacere alla tua donna non regalarle niente più della tuo rispetto (che significa anche: aiutala in casa, condividine anche le fatiche, sii altruista oltremodo. scusa se tutto ciò lo fai già. E’ che saresti compreso in un esiguo 12 per cento di esemplari).
L’unica cosa seria che si può fare con le mimose l’otto marzo è frustarci gli uomini stronzi. Ci sono mimose abbastanza? (csf)