da Piergiorgio Welby
Il piccolo diavolo…colpisce ancora. Non lo fa con la sulfurea tracotanza dei grossi o grassi diavoli…e rompendo le uova nel paniere…un po’ a tutti…con diabolica astuzia, stempera la vis polemica nella vis comica…ma… non credo che, come sostiene Cervi, sia un diavolo opportunista e furbastro…avete guardato bene il suo viso mentre augura a Berlusoni buon lavoro? …è la stessa espressione che deve aver visto Faust mentre firmava il suo patto con il diavolo.
da Monica Cappellini Benguigui
Tutto quello che Lei ha scritto condensa meglio di tanti altri articoli il risultato del grandissimo Benigni. Lui ha vinto; speriamo di tornare tutti noi (gli anti arcore) a vincere di nuovo. Bisogna quindi usare davvero l’intelligenza guidata dal cuore, contro la furberia da piazzista di Ubu.
da Tito Schipa
Caro Claudio, dopo il colpo da Maestro di Benigni, oggi sui giornali si legge tanto di satira e non satira, di scandalo e non scandalo, di potere e non potere. Ma del vero prodigio di eleganza e provocazione, della “nuova proposta” portata da Roberto al Festival, nessuno da’ traccia, e sicuramente i molti italiani che stamattina volevano risentire quella bella canzone, sono rimasti a bocca asciutta – hai fatto caso che i tg sul momento non sapevano cosa dire, visto che lui il titolo e l’autore non li ha detti? :-)))) Comunque ecco qua, per gli amanti dei buoni parolieri. Occhio alla parola “benignità”….
Vergine Madre, figlia del tuo figlioumile e alta piu’ che creatura,termine fisso d’eterno consiglio,
tu sei colei che l’umana naturanobilitasti si’, che il suo fattorenon disdegno’ di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si riaccese l’amore,per lo cui caldo nell’eterna pacecosi’ e’ germinato questo fiore.
Qui sei a noi meridiana facedi caritate, e giuso, intra i mortali,sei di speranza fontana vivace.
Donna, sei tanto grande e tanto valiche qual vuol grazia e a te non ricorresua disianza vuol volar senz’ali.
La tua benignità non pur soccorrea chi domanda, ma molte fiateliberamente il dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,in te magnificenza, in te s’adunaquantunque in creatura e’ di bontate.
Grazie Tito. E voi, andate a vedere il suo sito: www.titoschipa.it (csf)
da Filippo Facci
Che volete che vi dica, io ho visto un altro film. Ho visto un Benigni sottotono, meno sciolto del solito, meno ‘felice”, non so come dire: qualche battuta strepitosa ma perlopiò riciciclatore di pur bellissimi repertori (suoi) e comunque ridotto a inseguire Giuliano Ferrara in sostanza dandogli del ciccione: capirai. Benigni con repertorio buonista- francescano veltroniano che inveisce contro Ferrara, ripeto, dandogli non altro che del ciccione, davanti a non so quanti milioni di spettatori: questo per causa di un discolaccio da 5000 copie (Il Foglio) che intanto se ne stava a Scansano a magnare, e ha fottuto tutti magari gustandosi anche qualche buona battuta di Benigni. Dico una sola cosa in aggiunta: il discolaccio da 5000 copie si è comportato bene fino all’atto finale (bene lo dico io che ho diretto Cuore ma non so se lo dicono in molti altri). Poi l’immagine di Ferrara che mangia a Scansano ridendo del casino che ha fatto non è il massimo. Sembra un bambino che ha fatto uno scherzo telefonico e non sa come concluderlo. (csf)
da Francesco Baccini
…HEHEHEH IO NON AVEVO ALCUN DUBBIO…… L’ARTE VINCE SEMPRE…….. BENIGNI E’ UN ARTISTA….FERRARA….NO…….SEMPLICE!!!
da Manuela Fuin
Ho visto di sfuggita Benigni (ero ad una cena) ma l’impressione è stata di una vittoria dell’intelligenza sulla furbizia…bello,è stato grande,nella sua immensa modestia è stato unvero vincitore…ora chi lo dice a ferrara che ha fatto la figura del presuntuoso e che ha definitivamente consacrato un’attore per quello che realmente è!un’attore con idee,che esprime senza timori e senza false illusioni,con semplicità,con una espressività quasi da cultura contadina…insomma,bravo!(avrei voluto prendere la pressione a pippo!di sicuro 200 su 110 ci scommetto il mio diploma!)
Grande, è stato grande. Non mi sarei mai aspettato che potesse essere così grande. Grande Benigni. Ne è uscito da gigante. Pensavo che Giuliano Ferrara ce l’avesse fatta. Era stato bravo. Era saltato su un carro mediaticamente vincente, lo aveva fatto con vigore e intelligenza. Con il senso del ritmo, dei tempi e della satira. Benigni ha reagito col cuore ed ha trionfato. Ferrara e Benigni sono dei grandi narcisi e dei grandi uomini di spettacolo. Ma alla fine Ferrara è risultato freddo, talora livido e in fondo profittatore. Benigni è stato caldo. E alla fine, invece degli ortaggi, sono arrivati i fiori.
Claudio Sabelli Fioretti
ps. SE VOLETE LEGGERE IL PRIMO ARTICOLO SU BENIGNI ANDATE SU DOCUMENTI. C’E’ IL SERVIZIO DI OTTAVIA GIUSTETTI PRESO DA REPUBBLICA.IT
da Gigi Forzese
E’ ECCEZIONALE LA VIGNETTA CHE CI HAI MANDATO,MEGLIO DI QUALUNQUE DISCORSO. GRANDISSIMA ELLEKAPPA!
da Cesare Paradiso
Egregio Sabelli Fioretti, leggo le Sue interviste, mai banali e sempre interessanti. Dico sul serio, non è come dire “complimenti per la trasmissione” telefonando a Limiti. Ora,dopo l’annunciata fine della rubrica di “Sette” sui voltagabbana, c’è da individuare un’altra serie. Faccia presto. Spero che qualche idea venga anche da questo sito:nel mio piccolo, anch’io ci penserò. Saluti e buon anno.
Cesare, non ti sei accorto che ho già cominciato un’altra serie dedicata alla piaggeria? Tutto sugli adulatori, sui leccapiedi. Suggerimenti accettonsi. (csf)
da Giorgio Goldoni
Perchè non abbiamo nella palude cinematografica italiana un nuovo Louis Malle, artista anticonformista , per fare un film su uno dei casi più “nascosti”della cronaca politica italiana degli anni 80 e 90? Chiedo a tutti quelli che sono al corrente di particolari inediti su Carlo Sabbatini di mandarli qui al sito. Telegrafico: Carlo Sabbatini, anarchico e verde ante litteram, capolista dei verdi modenesi, fu accusato ingiustamente dal sindaco comunista di Modena, il Sig. Del Monte, querelato e fatto internare nel manicomio criminale di Castiglione delle Stiviere. Sabbatini accusava le autorità politiche locali di connivenza con infiltrazioni mafiose nel settentrione e di lassismo che portava a un inquinamento insostenibile. Dimesso dal manicomio, continuò la sua azione e fu un giorno malmenato e percosso brutalmente da alcuni “buttafuori” del Festival dell’Unità modenese, e probabilmente questo lo portò ad una fine prematura.