da Piero Mattirolo
Io credo che la nostra azione di opposizione debba anzitutto indirizzarsi a fare passare al Parlamento Europeo una legislazione comunitaria sul conflitto di interessi.
di Giorgio Goldoni
Già da più di un anno cerco di fare al giornalista di turno a”Prima Pagina”-radio Rai3- la mia domanda relativa a Palestinesi-Arafat-Israele, ma non riesco a passare la cortina filtro che sta tra me e lui.Coincidenza? Non credo, sono un ascoltatore assiduo; penso piuttosto ai soliti zelanti operatori che pensano di dover “interpretare” lo spiritus loci. E’ incredibile come sui temi mediorientali ci sia-a livello dei media, non solo italiani-un ostracismo e un conformismo perdurante, da molti anni. Non è assolutamente una coicidenza che Pearl abbia pagato: il Wall Street Journal è sempre stato fuori dal coro: oltre a colpire Pearl perchè era ebreo si è voluto colpire il suo giornale, perchè onesto ed anticonformista.
da Anna Laura Folena
Cara Valeria, torte e pasticcini sono la mia specialità. Cucino così così, ma come pasticcera sono insuperabile!!! Vieni a trovarmi a Verona? Stai arrivando? Allora accendo il forno. Scherzi a parte, per Pasqua forse sono a Roma 5 giorni. Vuoi vedere che…? Cosa dici, amica vanigliata, ti porto i miei baci di dama, se mi fai assaggiare i tuoi cornetti! vuoi?
da Walter Lanaro
Il Presidente del Consiglio ha messo in evidenza il possibile collegamento tra la bomba al Viminale e la manifestazione del Palavobis e credo la cosa “vergognosa e irresponsabile”.Non vorrei che si desse spazio a conclusioni affrettate e direi “comiche”! Chi ha colpito le istituzioni, va perseguito senza sconti, ma non bisognafare critica “qualunquistica”(…)ll passato ci ricorda che i servizi segreti hanno già contribuito a destabilizzare la società italiana. L’importante è che la verità si cerchi con ogni mezzo, senza remore e senza limiti di alcun genere. L’importante nelle indagini, è non trovarsi di fronte ad un “Muro di gomma” inespugnabile. Servirebbe solo ai nemici dello Stato!
da Marco SalieriIl test e’ interessante, chiaramente non l’ho superato, mi consola il fatto non solo di essere in buon compagnia, ma anche che era realizzato dalla Andersen Consulting la stessa dello scandalo Enron per cui forse dimostra che non sono adatto a fare sporchi giochi contabili.
da Carlo Vignato
La riforma scolastica che si sta facendo avanti prevede 25 ore settimanali di insegnamento obbligatorie e l’istituzione, nelle scuole elementari e medie, di laboratori facoltativi e a pagamento in cui dovrebbero essere “confinate” discipline che oggi sono obbligatorie: educazione artistica, musicale, fisica, tecnica. Ricordo di aver spiegato ai miei alunni di terza elementare che la conquista della capacità di produrre opere d’arte è ciò che segna il passaggio evolutivo dall’Uomo di Neandertal all’Homo Sapiens, perché essa testimonia l’esistenza di un’intensa attività psichica. Non pensi che con questa scuola targata “Arcore”, tutta economia, informatica, lingua straniera, si corra il rischio di formare una generazione di individui benestanti e ben pasciutti… ma neandertaliani?
da Paolo Negri
A proposito della notizia sulla proroga dei termini per il cambio delle lire in Euro. Pensate davvero che il motivo della proroga sia la paura di code alla Banca d’Italia? Li’ le code ci verrebbero anche se entrasse una persona ogni dieci minuti! Il motivo e’ molto piu’ semplice: c’e’ un sacco di gente che ha milioni e milioni di provenienza non troppo lecita che cambia a 6 milioni al giorno (non sono 20 mil. come molti pensano) per non essere registrati nell’archivio automatico delle banche per l’antiriciclaggio.
Puzza di ’68? Solo uno sprovveduto come il leghista Castelli poteva dire una cosa del genere. Ma la Stampa lo è andato a chiedere addirittura a Oreste Scalzone. Che ha scavalcato a destra il ministro. Questo, dice, è un movimento isterico. Nemmeno le Br avevano mai parlato di illegittimità del governo. E così via. Leggere per credere. L’intrevista è di Fabio Martini
ORESTE Scalzone, uno che di scontri di piazza se ne intende, rassicura il Guardasigilli: «Il ministro Castelli può stare tranquillo, i precedenti storici che ha invocato sono fuori luogo: il `68 non reclamava la galera per nessuno, il movimento del `77 e le Br non avrebbero mai scelto come capofila un Procuratore della Repubblica…». Il sospetto di Scalzone, semmai, è un altro: «Il movimento dei girotondi si presenta in modo gentile, ma con buona pace del mio vecchio compagno Pardi, rischia di avere un esito sinistro: gli slogan sulla democrazia corrotta, sul popolo bue e sugli uomini della Provvidenza mi ricordano molto Prezzolini, D´Annunzio, il protofascismo. L´ho detto anche a D´Alema, una settimana fa qui a Parigi…». Oratore torrenziale negli anni delle assemblee sessantottine, tra i fondatori di Potere operaio, poi in Autonomia, arrestato nel 1979, scarcerato, condannato e “rifugiato” a Parigi, Scalzone conosce come pochi i meccanismi della violenza di gruppo e in questi anni si è tenuto aggiornatissimo sulla politica italiana.
Scalzone, non le pare che qualcosa di sessantottino nei “girotondini” ci sia?
«No. Il Sessantotto, con tutti i suoi malintesi, era portatore di passione, di libertà. Nei movimenti nati in questi giorni vedo altro: tutto si esaurisce nelll´ossessione di colpire qualcuno».
La provocazione di Castelli potrà apparire eccessiva, ma la sicumera di certe espressioni e di certe ossessioni di questo nuovo movimentismo non le ricorda proprio le violenze parolaie della sua generazione?
«No. Mai la stampa gauchista in Italia era arrivata a toni così isterici nei confronti dei nemici politici».
Scusi, ma ai suoi tempi, in alcuni casi non si preferiva la cancellazione fisica degli avversari?
«Provi a rileggere le risoluzioni strategiche delle Br: lì non si parla mai di “illegittimità” di chi sta al governo. E invece in questi giorni si è arrivati a delegittimare persino il risultato elettorale. Non credo che qualcuno abbia pensato di far cadere il governo Berlusconi, sperando che potessero cadere sul campo quindici Carlo Giuliani. Ma a certi ragionamenti bisogna stare molto attenti».
Proprio per quello che dice, è così sicuro che qualche analogia linguaggio, non ci sia tra loro e voi?
«Le analogie sono soltanto superficiali. In questo movimento c´è un´ossessione per le manette che non c´è mai stata nel passato. Non parliamo del Sessantotto che era a suo modo innocente. Ma anche dopo nessuno ha fatto della galera un programma politico».Certo, nel 1968 o nel 1977 la sinistra extraparlamentare non si sarebbe mai sognata di fare cortei a favore di un pezzo dello Stato come la magistratura…
«Certo che no. Ma le dirò di più. C´era uno slogan degli Anni Settanta che diceva così: “Fuori i compagni delle galere, dentro i fascisti e le camicie nere!”. A noi di Potere operaio quello slogan non piaceva perché, in una logica un po´ stalinoide, pensavamo che con i fascisti ce la vedevamo noi e pensavamo che la galera non si augura neppure al peggior nemico».
E quanto meno nella forma di protesta, i girotondi, non le pare che il precedente più calzante sia quello dei radicali? «Il movimento dei girotondi si presenta gentile e le intenzioni, forse, lo sono. Ma gli scherzi, a volte, finiscono in modo sinistro. Lo dico con dolore, pensando ad un amico come Pardi, sicuramente in buona fede».
In modo sinistro? Ma allora dà ragione al ministro Castelli?
«No. Il rischio di questo movimento non è il gauchismo. Il rischio viene da quegli intellettuali borghesi che per decenni l´hanno fatta da padroni nelle Università, nei media, nel mondo del cinema e che ora sentono traballare la propria egemonia intellettuale. E allora agitano come uno straccio il loro problema, dimenticando il male di vivere di tanta povera gente e tentando di ipnotizzare tutti con una nuova ossessione, quella di Berlusconi».
da Valeria Garabello
Le norme sul conflitto di interessi riguardano non solo Mediaset ma anche il resto delle aziende italiane.E’ questo l’argomento principale con cui il Polo sta difendendo con le armi e con i denti una legge francamente imbarazzante. Che gli ci vuole ai rutelli-fassino-dalema e compagnia, individuare in questa tesi la volontà di risolvere ancora una volta una palese anomalia con un condono generalizzato? Va bene che staremmo rispettando la migliore delle tradizioni italiche, va bene la casa delle libertà(di fare quello che c…. ci pare), ma questo sarebbe davvero troppo. Allora che gli ci vuole a questi nostri rappresentanti in Parlamento a scoprire l’acqua calda e ad andare in giro per dibbbattiti in tv portando – sopra a tutti gli altri – questo argomento??
da Daniele Dileo
Mi dispiace, ma non sono daccordo con nessuno dei due. Io non sono dalla parte di Israele e non sono dalla parte della Palestina. Ma non è questo il punto. Non è giusto dire che uno non ragiona con la propria testa solo perchè ha un’idea diversa dalla sua, caro Marzocchi. Le sue verità potrebbero essere bugie per altri, e quando c’è la guerra di mezzo, si sa, il confine tra verità e bugia è davvero inesistente. Anche quello tra verità storiche e bugie storiche.Poi non capisco perchè quando a colpire sono i palestinesi o gli arabi in genere si parla di terrorismo, quando sono gli israeilani o gli occidentali in genere si parla di ritorsione. Gli effetti non sono nemmeno gli stessi vista la palese superiorità militare di Israele.Un’ultima cosa. Il fatto che ci siano dei militari israeliani che non siano daccordo con la linea aggrssiva di Israele, dimostra che c’è brava gente ovunque, ma che rimarrà comunque in minoranza.