da Vittorio Grondona
Ho avuto le stesse Sue emozioni. Secondo me l’uomo nasce violento. L’insegnamento e l’educazione riescono a renderlo “umano”, qualche volta…. La notte ha portato serenità e voglia di sorridere. Vi propongo questo “madrigale” di Cirzio Malaparte che m,i ha segnalato un lobbista (chi?, non ricordo più). (csf)
MadrigaleSe il cuore è forte e il sangue è rosso e cupo,anche in Italia l’uomo all’uomo è lupo.Oggi che il sangue è giallo e il cuore inerme,anche in Italia l’uomo è all’uomo verme.
da Lorenzo Mazzuccato, Padova
Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese deve dichiarare guerra ad Israele; formalmente e attraverso un pronunciamento del parlamento palestinese. Lo status di guerra ufficialmente dichiarata, non più strisciante, a parte provocare un certo numero di vittime – comunque presenti, quotidianamente – garantirebbe nel giro di qualche giorno lo scongelamento dei rapporti internazionali. Nessuno potrebbe più accusare i Palestinesi di terrorismo in presenza di una vera e propria guerra di Liberazione, dichiarata e proclamata. Yasser Arafat potrebbe in tal modo riconsolidare la sua autorità, scacciando i fantasmi di una fine ormai imminente. Non per sé, ma per il suo popolo, con tutto quello che ciò significherebbe per decenni, per generazioni. Attorno alla dichiarazione di una guerra di Liberazione, ritornerebbe alto il livello di controllo militare delle milizie regolari palestinesi sulle altre organizzazioni (Hammas, ecc.), attualmente tutte in lizza per la successione ad Arafat, e pronte a scatenare guerre intestine per questo. L’Onu, l’Ue, gli stessi USA sarebbero investiti della urgente necessità d’intervenire con forze d’interposizione neutrali, per dividere i belligeranti. Si chiarirebbero in modo radicale anche certe critiche situazioni all’interno d’Israele. Per alcuni giorni, forse per qualche settimana, sarebbe la guerra di Davide contro Golia. Tuttavia, ad Arafat e al popolo palestinese non rimane altro da fare. Giungono scadenze inderogabili: nella vita degli individui e nella sopravvivenza dei popoli e delle culture.
da Gianni Da Via´
Caro Claudio,sono a San Cristobal de Las casas nel Chiapas,Messico.Ho chiesto se qui e´ conosciuto el nuestro subcomandante Claudio e hanno risposto” claro que si”. Qui il subcomandante Marcos e´conosciuto perche´ fuma la pipa e in Messico nessuno fuma la pipa.” Cosa fuma el subcomandante Claudio ?” hanno chiesto.
Quello che mi divide dal subcomandante Marcos è proprio la pipa. La nostra parola d’ordine è: la revolucion no fuma. (csf)
da Augusta De Piero
Caro CSF, ho letto la tua considerazione sulla solitudine di Liliana Segre, uscita dal lager e da ciò sono stata indotta a scriverti ancora. Due giorni fa ti ho mandato il testo dei militari israeliani che riconoscono l’orrore in cui sono costretti i palestinesi: é un testo importante perché, se non saranno lasciati soli, altri troverà il coraggio di dire ciò che pensa, ma tace a fronte di un’opinione pubblica diversamente orientata. Quei militari hanno pubblicato il loro documento a pagamento: anche questa é solitudine. Potranno pagare anche un prezzo più alto, fatto di disprezzo e punizioni (la loro dissociazione, se si farà operativa, sarà considerata reato). Cosa possiamo fare perché non siano isolati e la loro (e spero anche nostra) speranza non sia uccisa? Ci aggrappiamo alla follia di Sharon e al terrorismo che vi corrisponde? Sono certa che, se riusciremo a far in modo che diventino forti nel numero e nella possibilità di rendere operanti le loro idee, aiuteremo un processo di pace e la possibilità di vita per due popoli.Certamente non é l’unica strada da percorrere, ma credo che non vada ignorata.
da Gigi Lunari
D’accordo su tutto!!! Registrerei volentieri, ma anch’io sono di partenza per Tokyo. Difficile distogliere dalla violenza chi non esercita la ragione e non pratica la ragionevolezza. Eppure… la ragione finirà pur col prevalere. Poesia di Brecht (cito a memoria) Dietro la mia scrivania, appesa alla parete, la maschera di un genio cattivo. Guardo gli occhi sbarrati, la fronte aggrottata, le vene delle tempie gonfie d’ira, il ghigno minaccioso… e penso: quanta fatica essere cattivi!
Ieri ho letto l’intervista a Liliana Segre, sul Manifesto. E non è stato facile, soprattutto quando lei racconta che il peggio, la vera solitudine, l’ha provata quando è uscita dal lager. Oggi ho visto Perlasca, su Rai Uno. Ho appena finito di vederlo. Ho tentato in tutte le maniere di non commuovermi ma non ce l’ho fatta. E sono corso subito al computer per cercare di descrivere ciò che ho provato. Ma non ce la faccio. La cosa che mi martella soprattutto è come facciano gli uomini a cercare ancora in tutte le maniere la violenza. Come si faccia ancora con mille distinguo a giustificarla. Bisognerebbe mettere una materia in più a scuola: storia dell’intolleranza. Mentre scrivo queste parole sento la televisione che diffonde la voce di Vespa. L’unica è andarsene a dormire. Diceva Perlasca: che cos’altro potevo fare? Stasera non ho voglia di ridere. Domani parto per Porto Alegre e mi dispiace perché non vedrò la seconda puntata di Perlasca. Qualcuno di voi sarà così gentile da registrarla per me?
Claudio Sabelli Fioretti
da Anna Laura Folena
Caro Claudio, ti devo proprio ringraziare. Ero un po’ giù di morale, ma quando ho letto la tua risposta a Scarafiotti (“siamo tutti d’accordo. La smetta”) mi sono piegata in due per le risate!!! Mi ci voleva proprio! Grazie. Cara Valeria, semttiamola sia io che te di frequentare Alemanno, altrimenti poi, per colpa di tutti i pasticcini che ci induce a mangiare per disperazione, dobbiamo metterci a dieta. Una rivelazione: ora che sapete che Luciana ha 67 anni, vi svelerò anche che è… è la mia mamma, la più bella, buona e straordinaria mamma del mondo.
da Gianluca Bevilacqua
Dott. Sabelli la interpello,cosciente della sua sensibilità umana nonchè giornalistica,per sottoporle una denuncia personale. Sono un ragazzo di ventiquattro anni con una disabilita’ motoria laureando in Giurisprudenza presso l’ Università Cattolica del Sacro Cuore in Milano. Le scrivo perche vorrei che nella sua posizione, portasse attenzione sui disagi che noi disabili dobbiamo subire per le inefficienze infrastrutturali e culturali di questo nostro cosiddetto “Bel Paese”. La maggior parte della nostra classe politica continua, sopratutto dopo le vicende terroristico-talebane, a sbandierare le grandi qualità liberali e civili della nostra patria, ma noi poveri disabili siamo schiavi occulti(o volutamente tali) di questa nostra menefreghista società che si trastulla con le vicende previtiane. Personalmente sono stanco di essere solo un suddito e non un cittadino di questa mia Patria. Sono stanco di dovere, per colpa di un mancato ineresse reale di questa societa’, vivere in una condizione di NON LIBERTA’, dato che per poter fare qualunque cosa io devo dipendere dal buon cuore dei miei amici, anche per poter raggiungere la mia ragazza. Mi avvilisco nel vedere i vari Telethon, che saranno anche lodevoli, ma la ricerca scentifica non salva dall’isolamento che il nostro handicap comporta. Non posso piu’ sopportare che nel nostro Paese si badi piu’ alle vicende del “Grande fratello” (interpellanze parlamentari comprese) che a queste necessità, magari molto meno divertenti, ma maledettamente piu’ importanti e urgenti. Le dico tutto cio’ aggiungendole che io, per vasto parere, sono una persona alquanto forte che difficilmente piega le ginocchia al cospetto delle difficoltà.
da Domenico Manaresi
Un amico di Palermo mi scrive ” Un breve commento anche sulla giornata di Assisi. Personalmente, la mia gioia per la realizzazione della giornata di ieri sarebbe stata molto piu’ piena se il Papa, ricordando il suo Ispiratore, invece di baciare e abbracciare i mercanti, (il Papa ha abbracciato alcuni uomini politici, anche Berlusconi, ndr). li avesse nettamente cacciati dal tempio. Come un segno di nuova coerenza…”.Sono d’acccordo con l’amico di Palermo, anche se mi rendo conto che certi atteggiamemnti, certi baci e abbracci avvengono perché il Papa è “Capo di Stato” di uno Stato che ha un “Concordato” con lo Stato Italiano. E allora penso che sarà un giorno molto bello per la chiesa cristiano-cattolica quello in cui non ci sarà più né Concordato, né Stato Città del Vaticano. Se sbaglio, dove sbaglio secondo voi? Shalom, salaam a tutti, ma proprio a tutti….specialmente a questo povero papa malato e stanco.
da Santi Urso
Veramente, a me risulta su GQ, che offrirà la scelta fra lui e Rex.