da Rosanna Pirajno
Su radiotre (Farheneit, ore 15,15) stanno parlando di Fallaci e la Annunziata sta dicendo che gli intellettuali di sinistra si sentono “i meglio” e sbagliano, e che “la Fallaci è l’unica che considera la guerra condizione formativa della sua cultura”, quindi in positivo. Io l’Annunziata, dai tempi dei suoi attacchi a Rutelli candidato premier, non la capisco, per non volere essere “intruppata” spara a zero contro la sinistra. Ma la sinistra, chi la rappresenta attualmente? e tu credi davvero che la gente si sveglierà dal sogno berlusconiano, quando è più che mai convinta che il modello umano, sociale, imprenditoriale, politico ecc da perseguire è proprio il Berlusca e i suoi accoliti sono i fortunati che sono riusciti nell’intento? Noi che viviamo in una Sicilia ormai consegnata in toto ai sani principi del berlusconismo, oltre che alla Madonna e al Papa e ai Padrepio che impazzano dovunque, con i Ds al lumicino e niente all’orizzonte, come pensi che ci sentiamo?
Ps. ma perchè barzellette e storielle sono tutte maschiliste? perché gli allegati sono spesso oscurati o non apribili?
da Piergiorgio Welby
La fantasia fescennina dell’Umberto da Giussano…ci ha regalato un altro gustoso cammeo…il Presidente del Consiglio che, per dirimere le controversie, mostra le palle. Non è poi un’idea tanto peregrina…anche l’etologo Desmond Morris nel suo celebre “ La scimmia nuda” teorizza che i nostri progenitori regolassero le dispute gerarchiche…mostrandosi reciprocamente i genitali…la cosa evitava risse sanguinose e metteva tutti d’accordo. Riprenderà piede la simpatica usanza? …i dibattiti parlamentari andranno in onda dopo la mezzanotte…quando i bambini sono già andati a letto? Verrà preso in considerazione solo il volume o anche la consistenza? I perdenti si appelleranno alla moviola o invocheranno la testimonianza delle compagne? Saranno intervistati da Sabelli Fioretti per la nuova serie intitolata “Che palle!”?
da Nazzareno Tiberi
Caro Claudio, una delle pochissime cose con cui sono d’accordo con te,è l’uscita di Berlusconi sulle case chiuse. Il nostro Silvio,anzichè risolvere il problema,preferisce rinchiuderlo dentro quattro mura. Complimenti,quindi,per questa tua posizione,meno complimenti per li fatto che pubblichi sul tuo sito chi è d’accordo con te. Chissà se questa volta per mè sarà la volta buona? Alle prossime chiaccherate.
da Norbert Braito
Ma se la dimissione di un giudice può portare all’annullamento di un processo, perché il giudice Brambilla ha chiesto il trasferimento? Era anche lui parte del complotto? Senza voler entrare nel merito del processo SME, mi sembra che ci siano dei problemi seri nel sistema giudiziario, più che nelle singole decisioni. Cosa succede se un giudice si ammala? Lo stesso vale anche per i vari modi di allungare i tempi dei processi: non credo che gli avvocati in altri paesi siano meno competenti di quegli italiani, ma i quei paesi i processi terminano in tempi ragionevoli. Mi pare che sia non più rinviabile una seria revisione di tutto l’ordinamento giudiziario.
Posso buttarmi a indovinare: il giudice Brambilla mai e poi mai avrebbe potuto immaginare che un parlamentare stimato come Previti potesse cercare di dilungare il processo in quella maniera facendo uso di cavilli e controcavilli. (csf)
da Gianni Da Vià
Caro Claudio,un articolo di Repubblica dice che l’unica situazione che potrebbe far precipitare il berlusca è la discesa in piazza del popolo.Questa opposizione gli fà un baffo a Silvietto che non teme certo Castagnetti e Parisi. Quanto manca alla comparsa di volantini con scritto” egregie eccellenze,la rivoluzione passa per i vostri tribunali ma non in veste di imputata”? Ho sentito all’università dei ragazzi che confabulavano ” qui bisogna rispolverare la p 36 ( chiave inglese) e ricominiciare a rompere teste” .Altri tempi,quelli di oggi, altro contesto storico, altra economia,altra globalizzazione? Io che faccio parte di ” un’ormai brizzolata tribù di apache “,come dice il grande giornalista ” sportivo” Mughini,per un attimo ho riannusato l’aria di quegli anni ,ahimè così ( anagraficamente) lontani.
da Gabriella Poggi
Purtroppo saro’ in America fino alla fine di maggio,per cui non posso fare molto per i tuoi amici,tra l’altro io abito a due passi dalle 2 Torri, le Mercedes sono ingenere ingombranti, spenderebbero in garages quello che risparmiano in albergo. Comunque se loro fossero solo 2 in un altro momento se ne sarebbe potuto parlare
da Vittorio Grondona
Purtroppo non riesco a rassegnarmi di rivedere i fascisti al governo. In proposito invito tutti a leggere l’articolo di Giorgio Bocca “Gli sdoganati del Cavaliere” su “la Repubblica” di oggi (10/1/2002). Sono convinto che chiunque abbia avuto a che fare con gli orrori di quel regime sia della mia stessa idea. Finiamola per piacere di far finta che non sia successo nulla… E soprattutto finiamola di credere ai pentimenti fasulli di Fiuggi… Quella gente sta cercando solo il potere: e questo il furbissimo Cavaliere, che si autodefinisce “l’uomo giusto al posto giusto” l’ha capito benissimo e agisce di conseguenza.
da Ilaria Marvelli
Non posso proprio dire di no. Sono a corto di amici.
da Leonardo Maiellaro
Ho la soluzione! aiuto personalmente i tuoi amici a montare le tende in piazza della Signoria a Firenze…chissà com’è contenta la fallaci
Qualcuno si è perso questo delizioso pezzullo di Natalia Aspesi sulla vacuità delle notizie che appaiono sui giornali? Niente paura, Ve lo ripropongo io. Poi vi dirò il perché.
L’EURO INCARTATOdi Natalia Aspesi per Repubblica
Fortunata o sfortunata, gli sfracelli dell’euro mi hanno ignorato escludendomi dalle code interminabili e dalle folli risse attorno ai dannati soldini. In un grande campo di Venezia ci sono due bancomat vicini, e il giorno di capodanno ci eravamo preparati con thermos di caffè caldo per sopportare ore al freddo. C’era una coppietta davanti a uno, un ragazzo davanti all’altro: in un minuto abbiamo avuto euro da una parte, lire dall’altra. Per il ritorno a Milano, eravamo rassegnati alle attese annunciate: mai nella nostra vita di automobilisti le barriere erano così vuote, e gli addetti così solerti, un secondo per prendere le lire e dare il resto in euro. Insomma alla generalizzazione qualcosa sfugge sempre, o forse la generalizzazione è comunque esagerata, perché ciò che non è esagerato non vale, non fa ne festa né tragedia. La nostra banale realtà ha senso solo se si trasforma in catastrofe collettiva immaginaria. Per esempio in un grande cinema di Venezia davano il famoso “Merry Christmas” e in attesa del cosiddetto cenone, abbiamo fatto penitenza: lì, a vedere il massimo incasso del momento, eravamo in dieci citrulli in tutto. C’è qualcosa che non funziona nelle notizie.
Certamente, c’è qualcosa che non funziona nelle notizie. Il giorno dopo la Repubblica ha pubblicato a pagina 11 un articolo sull’euro (basta!!!!!) che iniziava così: “Il changeover potrebbe regalare all’Italia l’equivalente di una manovra da 13 miliardi di euro. Sono 25 mila miliardi di lire. Quelle vecchie lire che, per mania di collezionismo, per nostalgia, per dimenticanza o per altri inconfessabili motivi gli italiani decideranno di non cambiare entro il 28 febbraio”. Ormai ai milioni, ai miliardi, a trilioni, ai fantastilioni ci abbiamo fatto l’abitudine e non ci badiamo più. Ma vi invito alla riflessione: ogni italiano “per inconfessabili motivi”, decide di tenersi, in media, a casa, senza cambiarle, per nostalgia, per mania, per dimenticanza, mezzo milione di lire? In media? Chi niente, chi un milione? Anche voi? C’è qualcosa che non funziona nelle notizie. Ma se per caso invece funziona, vi prego, il vostro mezzo milione, mandatelo a me. E presto, prima che perda di valore.
Claudio Sabelli Fioretti
Ps. E’ arrivato, in casa mia, l’euroconvertitore che mi ha regalato il Cavaliere, con tanto di lettera autografa. Stasera vado a letto felice.Ps2. L’euroconvertitore funziona. Il mezzo milione che vi tenete stoltamente in casa corrisponde a 216 euro e 66 centesimi.