da Vittorio Grondona
Tutti sanno che i letamai, anche se proprio non emanano profuno, sono necessari alla concimazione della terra per favorire i raccolti. In sostanza sono sgradevoli, ma necessari alla vita dell’uomo… Col tempo però potrebbero essere trasformati in torba meno puzzolente… Se ci guardiamo bene intorno, qualche cosa che puzza l’abbiamo anche noi…
da Oreste
Venerdì sera a Sciuscià un piccolo giornalista, con lo squallido sistema della citazione isolata, ha penosamente introdotto don Lorenzo Milani nelle polemiche sulla “scuola privata” di oggi, gabellando per tale quella tenuta gratis a tempo pieno 365 giorni l’anno a otto ragazzini montanari dal prete esiliato a Barbiana, e facendo di lui un “nemico” della scuola statale. Chi ha letto Lettera a una professoressa, L’obbedienza non è più una virtù, Esperienze pastorali, Le lettere di don Milani, la bella biografia scritta da Neera Fallaci (Dalla parte degli ultimi), ecc., può provare solo pena per questi piccoli (o forse solo ignoranti) provocatori. Ma dopo aver subito le calunnie dei preti, le accuse (a torto ma non a caso) di comunismo, la persecuzione della curia di Firenze e del Vaticano, la condanna a causa di leggi fasciste, credo che don Milani non meriti ora queste “rivalutazioni”. Spero solo che gli venga risparmiato l’affronto, possibile di questi tempi, che qualcuno salti fuori a proporne anche la beatificazione.
da Piergorgio Welby
Il nostro agente all’Avana; se Fidel si collega a www.sabellifioretti.blogspot.com per Claudio saranno guai seri. Come direbbe Humphrey Bogart – ragazzo, non darei un centesimo per la tua vita – . Finiti i cuba libre centellinati, al suono di una habanera, con il panama calato sulla fronte a nascondere lo sguardo perso dietro un fondoschiena degno di una canzone di Brassens, finite le sieste passate a indovinare il colore del mare filtrato attraverso le spire anguiformi di un sigaro profumato, finite le battute di pesca e le emozioni legate al rumore aspro d’insetto della frizione del mulinello sollecitata da un marlin smisurato, finiti i rientri in porto, appennicato a poppa, sognando di essere lo Spencer Tracy del film “Il vecchio e il mare”. Fidel, mosso da una volontà antropoclastica degna di Arimani, rinchiuderà l’incolpevole Claudio in qualche segreta e, per far contenti alcuni lobbisti, lo torturerà.
da Anna Laura Folena
Purtroppo, Vittorio Grondona ha ragione: la Chiesa cattolica è ancora molto maschilista. Lo confesso con dolore. Io, cattolica, sono diventata anticlericale lavorando con i preti. Ora che ci penso bene, però, sono diventata anticomunista frequentando parenti comunisti, antifascista studiando in una scuola zeppa difascisti, antisocialista laureandomi con un docente socialista, antidemocristiana lavorando per un ex ministro democristiano… Forse, allora, sono io che ho qualche problema. Forse sono una disadattata sociale, una neneista cronica. Forse vivo fuori dal mondo e ogni volta che mi scontro con un assaggio di realtà inorridisco. Mah??!!!
da Walter Lanaro
Cari lettori, oramai è successo ciò che da troppo tempo si temeva. Israele ha attaccato in modo “definitivo” i territori palestinesi. E’ guerra dichiarata, anche se in realtà la guerra contro il popolo palestinese dura da decenni! Due popoli a confronto, due realtà “troppo”diverse. Credo giunto il momento che sia Arafat, sia Sharon lascino il loro posto a gente più degna e capace. Ne l’uno ne l’altro infatti, sono riusciti a portare i loro popoli alla pace. Sharon con la sua smania “militare” da ex-generale, non ha mai visto altra via d’uscita al conflitto se non quella di un altro conflitto. Arafat, uomo con grandi meriti, ma che oramai non è più in grado di “decifrare” ciò che il suo popolo chiede. E soprattutto è palese, che non è in grado di smantellare il terrorismo, che bene o male, si annida dentro i territori da lui comandati, ma non solo! Però non è con i missili che Israele vincerà la sua battaglia più importante, e cioè la pace per la sua terra. Io credo che ci voglia un atteggiamento comune costruttivo, ossia un alleanza vera e propria di Israele con l’Autorità palestinese contro il terrorismo. Mi torna per un attimo in mente Rabin, uomo illuminato. E probabilmente proprio il suo essere troppo aperto al dialogo con i palestinesi, lo ha portato alla morte per mano di un folle. Ma chissà che la mano di quel pazzo omicida, non fosse in realtà la stessa mano dello stato israeliano,che oggi con i suoi missili, sotterra le utime speranze di pace!
da Avv. Lina Arena
Amico caro, le cose che scrivi tu sui culoni cubani le hanno scritte i più cretini ometti del mondo e non credo che bisognava pagare il biglietto, il soggiorno e lo stipendio ad un marpione di una certa stazza per leggere poi cose scontate e cioè che il comunismo, sotto ogni latitudine, è finito ed è stato una volgare utopia. E’ grave poi leggere tra le righe che non vi è alcun pentimento nè vergogna per le cose dette e sperate. Non conosco il livello della tua onestà intellettuale, ma questo soggiorno potrà offrirti il destro per rivedere la correttezza tua e dei tuoi amici di sinistra.
da Roberto Marzocchi
Sono d’accordo con Giorgio Goldoni,spiritoso o no, sarcastico o meno.Quando sono stato in quel Paese mi sono reso conto di come la gente vive e cosa la gente pensa. Quando ci sono più persone presenti, tutti parlano bene di Castro, addirittura lo esaltano come un grand’uomo. Quando poi si parla a tu per tu con chiunque, anche con chi ne aveva detto bene, il quadro cambia radicalmente: Fidel è l’uomo che arraffa tutto, la scolarizzazione è elevata ma non ci sono penne per scrivere, lo stimolo a crescere non esiste, poiché tra l’operaio e il professionista il reddito cambia di poco. Si vive con 15 $ al mese e non si può tenere in banca più di un certo ammontare: oltre questa cifra, il resto va allo Stato. Credo che, legami affettivi a parte, il 90% della popolazione, se potesse, se ne andrebbe. Ma non è una novità: avete mai visto un Paese comunista dove si viva bene? Anche in Russia, prima e dopo la caduta del comunismo, chi sta bene sono solo politici, mafiosi e intrallazzoni. Voglio vedere se si arriverà a prendere Cuba come esempio!
Era la pioggia, sono sicuro, il brutto tempo ad avermi fatto vedere tuto negativo. Oggi c’`e il sole e anche il comunismo è più bello. Girando la città e la campagna mi accorgo di qualcosa di strano ma non riesco a capacitarmi di che cosa sia. Poi la scoperta, banale. A Cuba non c`è la pubblicità. Niente. Nemmeno un cartellone piccolo piccolo. E non ci sono nemmeno i poster politici, nemmeno le scritte propagandistiche (in verità di scritte se ne trova qualcuna, ma rarissima e assolutamente sopportabile e tuttosommato nemmeno sgradevole come sono sempre le scritte inneggianti ai grandi capi, di destra o di sinistra che siano. Davanti all`università una specie di residuato storico. Su un muro, ad altezza d`uomo, una scritta a mano: “Abajo Batista, asesino”. Conosco Alberto, un italiano che dieci anni fa si è stufato di fare il grafico, ha venduto tutto e ha cominciato a girare per il mondo. “Ho autonomia ancora per un anno e mezzo”, dice. E poi? “Poi? Ho ancora un anno e mezzo per pensarci. Intanto devo riuscire a cancellare la mia residenza italiana”. Ne ha fatto una questione di principio. Non vuole essere più residente. Da nessuna parte. Fra qualche giorno parte per il sud. Destinazione: Porto Alegre, per il Social Forum di fine gennaio. Domani comincia il festival del Cinema Latino Americano. Pranzo alla Boteguita del Medio, bevendo il cocktail di Hemingway, non so se mi spiego.
Claudio Sabelli Fiorettida Cuba, Secondo giorno
Las cubanas tienen mucho culo. Cioè hanno un sederone notevole. Lo sostiene Nelson, l’autista di un’automobile che definire automobile è un grosso azzardo mentre mi porta in giro per la zona occidentale dell’Avana. Sono appena riuscito a riprendermi dalla sorpresa dell`acqua che entra dal fondo della macchina che Nelson prega di chiudere i finestrini scurissimi per evitare che la polizia ci fermi. Non è un taxista autorizzato, è un particular e con la macchina tutta scura i poliziotti, dice, non vedono chi c`è dentro e non lo fermano e non gli fanno la multa. Faccio finta di credere che non sia un gentleman`s agreement. E` il primo giorno di Cuba ed è dedicato a un giro panoramico. Finisco a Soroa, una collina boscosa, una cascata affascinante sotto alla quale farei anche io una doccia massaggiatrice se l`acqua non desse l`impressione di essere fredda. Sulle strade e anche in città sono moltissimi gli autostoppisti. In città vanno il classico gesto col dito (si dice “fare la bottiglia”), in campagna sventolano un biglietto da cinque dollari. Comunque, effettivamente, le cubane hanno un culo notevole e lo mettono in risalto, come ce ne fosse bisogno, con dei pantaloni attillatissimi e a grosse righe verticali.Prima impressione generale. Tanta voglia di privato. Sembra proprio che il comunismo sia qualcosa di innaturale. E naturalmente dispiace. Vado a dormire con un`unica speranza: sbagliarmi.
Claudio Sabelli Fiorettida Cuba, primo giorno
da Giorgio Goldoni
Provare il piacere retrò di essere in un vero paese comunista!la prima cosa che Lei incontrerà sarà una gigantografia di Gianni Minà, che è il padre putativo di Cuba e al quale sarà presto dedicata la Plaza de los Duros – inossidabile, è passato attraverso tutte le procelle, il muro di Berlino, il muro di Pechino,il muro Mediaset, e ha trovato di che sbarcare il lunario. Le sue consulenze vengono pagate in canna da zucchero. Certo molto è cambiato ad Avana, dove al tempo di Fulgencio Batista la corruzione regnava sovrana, la prostituzione era dilagante, insieme alla buona musica, il jazz cubano, Mongo Santamaria, Chano Pozo ecc ecc Ora non c’è prostituzione, le “segnorine” (50 000 ,come ai tempi che furono) sono gestite dalla polizia e dai tassisti, invece che dalla mala.La libertà regna sovrana, e tutti possono salire le scale della Casa del Fidel, “quiero hablar con tigo, Fidel”, aprire la porta e sbattergli sul grugno tutto il loro odio per i gringos, gli americani, gli occidentali. Non solo Fidel non si opporrà, ma come grande padre della patria darà loro una medaglia. Attendiamo ansiosi le cronache cubane.
Tu sei molto spiritoso Giorgio. Certo, Fidel non si sa nemmeno dove abita, le prostitute esistono ancora, e in piu Gianni Mina non e presente in gigantografia ma e vivo e vegeto accanto a me. (csf)