da Marta Agostini
Anch’io sono spesso conquistata da Gian Antonio Stella, e anche da Vittorio Zucconi, pur magari con un’ombra di “viscere in mano”, come diceva Montanelli. E voglio dire anche la più grossa cavolata che ho letto ultimamente, peccato non ricordo di chi, sicuramente su Repubblica. Dunque: (con malvagie mie parentesi) “……. l’ingegner De Nardo spera che la figlia Erika torni presto a casa (posso immaginare, pover’uomo)…… anzi ha fatto migliorie, ha imbiancato tutto (ci credo, il sangue)… e l’attende come una sposa (e qui siamo alla stupidaggine pura, con una sfumatura di perversione). Illazioni, oltretutto, perchè il poveretto, a sua lode, non ha mai rilasciato un’intervista. Ma perchè, giornalisti, perchè?
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