da Massimiliano Allemagna
Claudio scusami ma oggi sono veramente arrabbiato, anzi incazzato nero per la scandalosa assoluzione per le morti del Petrolchimico.Quello che mi offende non è tanto la sentenza quanto gli interventi di alcuni avvocati difensori, per la precisione gli avvocati Pierfranco Pasini, Massimo Dinoia e Federico Stella. Questi signori anzichè prendere atto della sentenza e ricordare che in uno Stato di diritto si condanna solo con prove certe (si, anche Bin Laden, anche se la cosa mi ripugna), hanno avuto il coraggio di dire frasi tipo:”Tutti moriamo un giorno o l’altro” oppure “Facciamo parte di un sistema produttivo che mette in conto un certo numero di vittime” (dando in questo modo un assist a quei tipi come Casarini che non aspettano altro per attaccare l’economia di mercato che invece non è questo). Vista la loro mancanza di sensibilità, io, che ho assistito alla malattia e alla morte di mia madre per un tumore, auguro a questi signori di non avere la sfortuna di ammalarsi di questo male (anche se la mia parte più bestiale, vergognandosene, glielo augura). Allora, forse, si accorgeranno di quanto male stanno facendo ai parenti delle vittime.
Capisco la tua indignazione. Ma credo che dovremmo essere più prudenti nel dare giudizi su questo processo. Per prima cosa è la prima istanza. C’è l’appello. Come seconda cosa bisogna leggere le motivazioni della sentenza. Il giudice le ha già un po’ anticipate. Quando sono successi quesi fatti (cioè quando sono state fatte quelle lavorazioni nocive) la legge non c’era. Mi dirai tu: ma c’era la consapevolezza della loro pericolosità. Verissimo. Sai quanti operai di Marghjera sapevano tutto ma preferivano il posto di lavoro? Io, quando lavoravo al Secolo XIX, mi sono occupato dell’Acna di Cengio. Oggi è stata chiusa. Era una fabbrica che produceva tonnellate di veleni che sotterrava nei dintorni o buttava nella Bormida. Aveva avvelenato una valle. Gli operai si ammalavano di cancro. Io scrissi articoli su articoli e alla fine fui ahggredito dagli operai dell’Acna, un vero e proprio piccolo tentativo di linciaggio, perché attentavo ai loro posti di lavoro. Ti racconto questo solo per dirti che non si può demandare ai giudici la politica. Chi erano i politici che appoggiavano Marghera? Chi li votava? Quali erano le relazioni fra gli industriali e i partiti? Quei dirigenti che sono stati assolti dai giudici andavano fermati dai politici, e dagli elettori, e dalle manifestazioni di piazza, e dai movimenti della società civile. Checché dicano e scrivano alcuni dei nostri della piccola lobby, io sono un garantista. Non mi è piaciuto l’urlo “assassini” nell’aula del tribunale. Non mi è piaciuto lo striscione contro la giustizia. Mi piacciono invece gli assalti di Greenpeace e le denunce politiche. Starsene tranquillamente a casa aspettando che qualche giudice ci cavi le castagne dal fuoco è troppo comodo. Detto questo, spero che in appello la sentenza venga rovesciata. Ma nel frattempo quante Marghera ci sono in giro? Quante discariche abusive? Quanti depositi di amianto incontrollati? Quanti politici che continuano a prendere mazzette? Contro questi preferisco le trombature che le condanne. (csf)
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