In questi giorni, il premio Nobel Rigoberta Menchù era in visita in Italia. Del tutto presi da Porta a Porta e da altre polemiche fondamentali, i media l’hanno quasi del tutto snobbata, relegandola alle pagine locali (se mi è sfuggito qualcosa vi pregherei di segnalarmelo). Io rimedio, per quel che posso, riportando alcuni passi del suo discorso tenuto all’università milanese in cui parla della situazione internazionale.“Non sono favorevole alla guerra, credo che la lotta al terrorismo non sia la guerra. Bin Laden è anche un pretesto perchè il reale interesse degli Stati Uniti e dei paesi europei sono il petrolio e le ricchezze della zona araba. Non sono sicura che il nuovo regime in Afghanistan sarà un regime che davvero rispetta la gente, la dignità umana. La guerra iniziata l’11 settembre è una ricomposizione delle potenze mondiali, è un ricontrollo delle potenze mondiali. Ma credo che questa sia una crisi mondiale più che una guerra mondiale. Mi appello all’ONU perchè gli aiuti umanitari in Afghanistan non vengano manipolati a favore di chi ha fatto la guerra: bisogna pensare a una popolazione civile molto poverache ha subito violenze e censure per molti anni.”Come vedete la sua visione di quel che sta succedendo è molto simile alle cose che ci siamo dette finora fra noi. Basta parlare di burqa, parliamo di oleodotti.
Claudio Sabelli Fioretti37.segue
Nessun commento.
Commenti chiusi.