da Piergiorgio Welby
…avrei voluto continuare a cercare improbabili convergenze tra Shakespeare e l’attualità, ma l’articolo di Feltri su Libero di giovedì 8 novembre mi ha costretto a scrivere queste due righe. Il bersaglio dell’ironia feltriana, colma di buonsenso come il cappello di un galantuomo ottocentesco, è il Faustino con “l’erre moscia” e la sua affermazione che il terrorismo si può combattere con un sovrappiù di civiltà. E giù risate e carognesche strizzatine d’occhio, taciti ammiccamenti e non velati sberleffi. Insomma il Fausto nazionale è un cretinetti che non sa come va il mondo ed esprime idee che hanno la consistenza di un peto. Ma se un “sovrappiù di civiltà” è un’idea inconsistente quale consistenza ha l’idea di colpire il terrorismo in tutti gli stati? Bombardare l’Irak, l’Iran, il Sudan, lo Yemen, la Somalia, l’Indonesia…mezzo Pakistan e via su per li rami, un bombardamento tira l’altro come le ciliegie, lasciare poi che Russia e Cina saldino i loro conti…e questa sarebbe l’idea che il buonsenso feltresco suggerisce? L’impareggiabile Principe De Curtis avrebbe esclamato: “alla faccia del caciocavallo!”
Nessun commento.
Commenti chiusi.