da Marcello Limoli
Egregio Sabelli Fioretti, anche se in ritardo, sulla denominazione del nuovo partito io sarei propenso a definirlo Controcontrista. Innanzitutto smetterebbero di dire che non ci schieriamo e che quindi, oggettivamente, facciamo il gioco dei terroristi. Poi penso che di fronte a una belva e un rapace che cercano entrambi di sbranarsi il povero agnello (i bambini, le donne, i vecchi, gli inermi, vere vittime di questo scontro titanico), mi pare sia stupido che qualcuno ci chieda di schierarci col rapace perché vola, è libero ed anche più pulito. A me fanno schifo entrambi, sono quindi contro-contro, e non vedo perché dovrei schierarmi col meno peggio dei due. In realtà chi chiede di schierarsi, secondo me sottintende, o esplicitamente afferma, che c’è una civiltà superiore, ovviamente la nostra, di fronte ai barbari oscurantisti. Si potrebbe obiettare che la “superiore civiltà occidentale” ha generato, solo per parlare delle sue ultime creature, nazismo, fascismo, ma direi anche lo stalinismo. Per non parlare del colonialismo e dello schiavismo. Però i filoamericani (che ovviamente hanno pieno diritto a proclamarsi tali, mentre gli antiamericani, che loschi figuri!) vedono solo la luminosa (abbagliante) fiaccola del presente della nostra Libera Democrazia. Si chiedono però costoro cosa vedono di questa fiaccola i bambini pakistani che producono tappeti e palloni di cuoio per i nostri diletti? O le bambine thailandesi vendute dalle miserabili famiglie per sollazzare i Democratici Turisti sessuali? Certo, i Democratici Turisti saranno anche più chic dei papponi che gestiscono i bordelli; ma chi è il migliore dei due? Ecc., ecc. Alla fine, stringi stringi, una cosa si può dire: tanto il folle terrorismo che i democratici fans dell’economia globale stanno massacrando in primo luogo i bambini e le persone deboli. Allora cosa si doveva fare, che proposte hanno i pacifisti? si chiedono e ci chiedono i bravi-pensanti. Io penso che ci sia qualcosa di preliminare alle proposte, ed è di cominciare ad interrogarci sulle cause di questo male che è il terrorismo. Un esame di coscienza che ci porterebbe a vedere che i mostri sono anche tra di noi, dentro di noi: il terrorismo dell’antrace forse è meglio cercarlo nel nostro fanatismo, prima che in quello dell’integralismo altrui. Ma soprattutto penso che a noi occidentali manchi quasi del tutto ormai un sentimento che potrebbe veramente illuminare le nostre scelte. Lo dico con le parole del grandissimo Dostoevskij (dal romanzo “L’idiota”): “La compassione è la più importante e forse l’unica legge di vita di tutta l’umanità. ”
La regola rimane sempre quella delle cinquecento battute, ma consentitemi questa deroga. L’intervento di Marcello è veramente interessante, pacato, ricco di buonsenso e di intelligenza. Ma adesso torniamo alla regola: 500 battute, mi raccomanto. (csf)
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