da Luca Serpieri
La sentenza nel processo Knox è sconcertante. Non tanto perché hanno assolto invece che condannare. Ma perché testimonia un incredibile livello di degrado (o quanto meno di confusione) nella giustizia italiana. Con l’assoluzione adesso ci troviamo di fronte due giovani che hanno trascorso quattro anni, dicesi quattro!, innocenti in carcere, con un altro giovane, di colore, condannato in via definitiva a 30 anni per avere aiutato i due ragazzi a compiere un omicidio che non hanno commesso, con una giovane ragazza assassinata senza che sia stato possibile rintracciare il colpevole. Allora dico, a tutti i giustizialisti di sinistra che ce l’hanno con Berlusconi, forse il cavaliere tutti i torti non li ha quando si lamenta dei giudici italiani. O mi sbaglio?
Giustizialisti di sinistra? E chi apparterrebbe a questa categoria? Coloro che voglione che la legge sia applicata a tutti e non evitata da alcuni forse? Che ci sia bisogno di una riforma è chiaro a chiunque, ma non è che qualunque riforma funzioni. Se lo scandalo è la lentezza dei processi, sia civili che penali, quello che propone B. è di allungarli ancora. Ad oggi non è stata presentata una proposta di riforma della giustizia che cerchi di accellerare e snellire per dare tempi certi al giudizio. E basta con questo doppio atteggiamento di governo e protesta insieme. Chi governa faccia le riforme che ritiene necessarie, e la smetta di protestare contro se stesso.
Scusa, ma cosa intendi quando dici di aver trascorso quattro anni innocenti in carcere? Loro stavano lì perché c’era una condanna in primo grado. Ora ci sarà il terzo grado di giudizio che stabilirà quale delle due sentenze è valida e eventualmente un nuovo processo. Non dimentichiamo che questo è un processo indiziario ed una eventuale sentenza, assoluzione o colpevolezza che sia, lascerà sempre dei dubbi, in assenza di una chiara confessione.
E se invece fosse stato il contrario? Sono sicuro che molti – magari anche lei, caro Serpieri – avrebbero sostenuto che la giustizia e i giudici (soprattutto) avevano fallito perche’ avevano tenuto in liberta’ degli assassini per quattro anni. Tirare in ballo Berlusconi c’entra ben poco.
Io sono del parere che è meglio un colpevole fuori che un innocente dentro. Tre gradi di giudizio non sono lì per caso. Per condannare definitivamente servono prove certe. Nel processo di appello che ci occupa pare invece che le prove e i nuovi accertamenti non appiano provato nulla di certo sulla colpevolezza dei due ragazzi. Anzi, non hanno provato nulla, tanto è vero che sono stati assolti per non avere commesso il fatto. Infine, sarebbe davvero “cretino” mantenere tre gradi di giudizio quando per assurdo la massa teleguidata ritenga sufficiente in ogni caso, e quindi definitiva a prescindere, la prima sentenza. Eccessivo invece è il ricco rito mediatico costruito intorno alla vicenda. Ridicolo è il commento dell’On. Alfano. Lui non ha “pagato” nulla per il suo “lodo” bocciato.
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