da Alberto Veneziano
Ma quanto mi piace Toy story 3, eppure alla fine c’è una scena tremenda. Il ragazzo deve andare al college e sotto i suoi occhi gli sbaraccano la cameretta che andrà alla sorellina petulante, lui stesso partecipa e dà via i suoi averi, come in un rito di iniziazione si spoglia del suo contorno infantile e nudo se ne va nel mondo. Che duri sti americani. Io non ho mai avuto una cameretta, ma capisco la terribilità della scena e mi immagino la “mamma italiana” che di fronte allo scempio deglutisce e non emette un fiato, basita. La mamma italiana mantiene intatta e difende la cameretta del figlio fino alla morte, sua, perche spesso il figlio non sopravvive a tale madre. Il povero Padoa, schioppato, haimè, aveva capito tutto e per questo lo hanno epurato. Lui aveva capito che troppi italiani restano a vita nella loro stanzetta e da lì guardano il mondo. Non lo capiscono, troppo cattivo, ma lo spiegano agli altri. A volte alcuni escono, affrontano l’avventura, molti tornano, molti no, ma sanno sempre che la loro cameretta è lì per loro, intonsa e sicura. Tutti sanno che perché ci sia una “cameretta” di protezioni a vita per qualcuno, bisogna che qualcun’ altro dorma all’addiaccio ma …
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