da Gianni Guasto
Leggo sui giornali che in talking-show televisivo sarebbe comparso Francesco Nuti, uno splendido attore che ci manca da ormai troppi anni; secondo le cronache, la trasmissione, già in grave crisi di ascolti, avrebbe subito, a causa della comparsa di Nuti, un colpo definitivo per essersi imprudentemente avventurata nel terreno impervio della “TV del dolore”. Mi chiedo se tale giudizio non meriti di essere rovesciato: qual è la vera “TV del dolore”: quella che mostra uomini vivi nella loro drammatica autenticità, o quella che ci propina alieni liftati, figurine di plastica di un presepe marziano?
Caro Gianni, immagino che tu ne abbia solo letto, di Nuti; io l’ho visto per caso in rete. E’ stato un colpo al cuore, una cosa straziante, quel povero Cristo, piangere, sofferente, mentre la presentatrice, sembrava divertirsi con le sue ospiti … sono rimasto scioccato. Era evidente la sua incompetenza a trattare il dolore… in tv, poi!
Infatti non l’ho visto, perché ho una particolare intolleranza verso certa TV che pretenderebbe d’intrattenere. Evidentemente, la presentatrice ha perso l’abitudine alla vita: quella normale, che si svolge fuori dallo studio.
“…splendido attore”???. “…che ci manca da ormai troppi anni”???
“…splendido attore che ci manca ormai da troppi anni”??? La pietas per il caso umano non dovrebbe condizionare il giudizio sull’attore e regista, in verità molto mediocre…
Caro Vanini, sarà questione di gusti. Io apprezzavo Francesco Nuti ben prima di provare per lui sentimenti di “pietas”; lei evidentemente no. Che ci vuol fare?
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