da Muin Masri
La nonna ha generato tanti figli e un esercito di nipotini, alcuni delinquenti e altri poco onesti. La nonna oggi compie centocinquant’anni, è più morta che viva, piena di acciacchi e spesso dice cose senza senso, al limite della buona educazione. D’estate come d’inverno, la nonna ha problemi di circolazione, sorda dall’orecchio sinistro e cieca dall’occhio destro, le gambe sono ancora sane ma lei non ama camminare, usa la macchina anche per andare al parco. La nonna ha passato gli ultimi cinquant’anni a guardare la tv e a sognare l’America ma si è ritrovata in casa mezza Africa. La nonna è stata vedova svariate volte, ogni volta che trovava un marito perfetto, degno delle sue lunghe e lisce gambe, la mafia lo faceva fuori prima dell’alba. La nonna ripudia la guerra ma i suoi nipoti continuano a morire lontani da casa. La nonna vorrebbe spegnersi in pace, lontana dagli occhi indiscreti di Vespa e della Chiesa. Da giovane la nonna era ricca, molto ricca; poi i suoi figli, innamorati della bella vita e della chirurgia plastica, hanno svenduto tutto e i nipoti, ora, scappano altrove in cerca di fortuna. La nonna ogni tanto bestemmia e ogni tanto prega, non è razzista e qualche volta ha fatto l’amore con Mustafa. La nonna è acculturata e ama la letteratura ma senza soldi non legge più romanzi e non va al cinema. La nonna possiede una FIAT 500 e una Ferrari rossa, la stessa Cinquecento l’ha comprata più di dieci volte e la Ferrari l’ha pagata in contanti, ma non può guidare entrambe e non può fare denuncia per truffa. La nonna è vecchia e stanca della solita minestra, non ama più le finte sorprese, odia la folla, ma i suoi figli, alcuni delinquenti e altri poco onesti le stanno preparando una grande festa con una torta a forma di auto, dentro i ritratti di suoi ex mariti ammazzati prima dell’alba e una enorme bandiera portata a spalle dai tre figli: il bel partigiano, il brutto mafioso e il cattivo fascista. In lontananza si sente la carica del figlio secessionista smemorato: “abbasso l’Italia, viva la nonna”.
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