da Giorgio Goldoni
Ad essere preso di mira attualmente è un classico americano dell’8oo,” Huckleberry Finn” di Mark Twain: il progetto è di cambiare la parola “nigger” , che oggi è divenuta una parola molto offensiva per gli uomini di colore negli USA con la parola “slave”(schiavo), ma che certamente 150 anni fa aveva un altro peso e valore, senza contare che Twain tutto era, ma certo non razzista. Quando censureremo Dante per aver messo Maometto all’inferno?
Goldoni, una scemenza è una scemenza, a prescindere dal colore. E questa di voler modificare il testo di Twain è una scemenza, senza se e senza ma.
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