da Gianni Guasto
Molte ere geologiche fa, all’epoca degli Albi del Falco, non mi perdevo un’avventura di Batman e Robin. Poi, non so come, ho smarrito le coordinate di Gotham City, e in un batter d’occhio ho perso di vista Robin, che ora non c’é più e io non ho idea di dove si sia cacciato. In compenso, sembra che Batman non abbia rinunciato agli aiutanti, anzi ne ha diversi, disseminati in vari paesi. Oggi leggo sui giornali che alcuni lettori di destra, negli USA, si sono infuriati perché a Parigi Batman si fa affiancare da un giovane immigrato musulmano. E in Italia, mi sono chiesto? Da chi si farà aiutare in Italia l’anziano supereroe? Da un commercialista di Varese? Da un disoccupato campano? Da uno di CL? Da un clandestino albanese? Da un operatore precario di call-center? Da un’atletica ragazza Rom? Non da un ex-sessantottino mio coetaneo, spero: non abbiamo più il fisico. E contro chi dovrà combattere, chi saranno i cattivi? Magari i camorristi? o la Guardia Padana? I Black Block? o gli toccherà litigare con qualche politico, suonandole a quelli della scorta? O s’imbatterà in un giro di rifiuti tossici, con annessa consegna di tangenti? E poi, dopo la vittoria sul Male, il Parlamento concederà l’autorizzazione all’arresto? O Libero monterà un dossier su Batman? E si potrà impedire a Dagospia di rivelarne l’identità segreta? Perché del Sismi non c’è di che preoccuparsi: non la scoprirebbero neppure leggendo il giornalino. Ecco perché ho perso di vista Batman. in Italia non lo si può più ambientare. Siamo diventati un avamposto marziano.
Come cambiano i tempi! Una volta si sarebbero infuriati se avesse avuto vicino un ebreo. In Italia non avrebbe avuto lunga vita, “Il Giornale” sarebbe andato a nozze liquidandolo con un dossier ad hoc.
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