da Barbara Melotti
Il PD, il “mio” PD (sob!), è in piena ridiscussione di uno dei suoi temi fondanti, le primarie. Quelle vere, intendiamoci, per designare i candidati alle cariche monocratiche. Di quelle per aggirare, almeno in casa nostra, il famigerato “porcellum”, democratizzando la formazione delle liste, che molti si sono mossi a chiedere, L’Unità in testa, al di là di cenni di disponibilità qua e là molto vagamente espressi, i dirigenti del partito tendono a non parlare. E così a qualcuno dei compagni di strada coi quali in questi anni ho portato avanti la battaglia, fin qui perdente, per il PD che a suo tempo ci era stato promesso e per il quale da sempre lavoriamo, aperto davvero agli elettori e non solo agli iscritti, non verticista ma collaborativo, inclusivo e “contendibile” dalla nuove forze e dalle nuove generazioni, a qualcuno dicevo è tornato alla mente di quando, nel PD, nessuno si permetteva nemmeno lontanamente di metterle in discussione, le primarie. In quei giorni, era il 2008, i miei compagni di viaggio ed io avevamo iniziato una campagna a supporto: Primarie vere, primarie sempre era il suo nome. Anche perché eravamo ben consapevoli che le pseudo-primarie che avevano eletto Veltroni erano altra cosa, naturalmente. Per la manifestazione del 25 ottobre di quello stesso anno al Circo Massimo ci eravamo organizzati in forza: predisposto i moduli, lo striscione, organizzati banchetti e raccoglitori “volanti”. Raccogliemmo 1160 adesioni, quel giorno, fra le quali quelle di D’Alema, Bersani, Epifani, Russo Iervolino, Finocchiaro, Marini, Bindi, Gentiloni, qui la prova documentale. Le firme in quella pagina sono state raccolte personalmente da Lucio Scarpa e Davide Andriolo (che mi hanno autorizzato a citarli) e possono testimoniare 😉 La ripubblicazione sul sito di Primarie vere del documento ne ha prodotto la ripresa da più parti, fra le quali Prossima Italia, Il Post, e Piovono Rane di Gilioli nonché la citazione in un articolo di Repubblica.it. Noi promotori dell’iniziativa aspettiamo. Una risposta e una spiegazione, almeno, se non un sussulto di coerenza. Perché se è vero che solo i cretini non cambiano idea, politici che in soli 2 anni la cambiano così radicalmente, forse, non sono esattamente dei leader da seguire ciecamente.
Il silenzio non è mai stato così assordante… Dopo Puglia e Milano: cazzzmire, che Smorfia! Alzarsi dalla poltrona, 44 e…. ‘a paura fa novanta!
Gentile signora Barbara Melotti, premetto che ho sempre ammirato la sua fede per il partito del cuore e vorrei tanto che vi trovasse al suo interno la qalità e la trasparenza che ha sempre desiderato. Per quanto riguarda le primarie ora in discussione nel PD, mi viene spontanea questa riflessione. Se il PD decide di andare verso il centro di Casini (sic), Fini e Rutelli, le primarie si annullano di conseguenza; se invece si rivolge verso sinistra, le primarie diventano pericolose e non solo per Vendola…
Gentile Vittorio, che dirLe: più che di fede, si tratta di speranza e carità
Sono d’accordo con la sua posizione relativamente alle primarie che debbono essere vere, e debbono esserlo sempre. Mi farebbe molto piacere se potesse leggere la piccola cosa che ho scritto relativamente a Sartori e la sua posizione sulle primarie, e dirmi cosa ne pensa. Può trovarlo a questo link:
http://seratadichiusura.blogspot.com/2011/01/giovanni-sartori-considera-le-primarie.html
La ringrazio per l’attenzione
Evidentemente, le alte cariche del PD soffrono della famigerata Sindrome del 50 Lire, dove l’omino raffigurato svolgeva con impegno l’attività alla quale sono ormai dediti questi signori: tirarsi delle gran martellate sui coglioni.
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