da Gianni Guasto
Sembra che anche questa volta il sedicente perseguitato politico Cesare Battisti la sfangherà. Il Presidente Lula sembra infatti intenzionato a negare l’estradizione chiesta dai PM italiani, temendo che l’incolumità dell’illustre ospite possa essere compromessa durante il soggiorno in patria. Perché questo? Forse perché il nostro Governo non gode di una particolare simpatia fra i paesi demociratici per le ricorrenti “sviste” contro la libertà (dalla “macelleria cilena” del G8 genovese alla legge-bavaglio)? Forse, ma è improbabile. L’Italia è certamente un Paese a rischio-democrazia, ma questo non significa che vi sia già operante un regime. Abbiamo, per fortuna, ancora qualche paletto che tiene, e finora, neppure Berlusconi è riuscito a piegare totalmente le Istituzioni ai propri interessi, nonostante gli enormi sforzi profusi. E’ possibile che ce la faccia, ma non è ancora detto. Nel frattempo, il nostro sistema carcerario non sembra essere particolarmente afflittivo, per lo meno per i carcerati famosi. E Battisti certamente lo è. Ma un’altra domanda s’impone: come mai un Governo di destra, puntutamente anticomunista, si è “dimenticato” da due anni a questa parte di fare un’azione diplomatica decente a sostegno delle richieste dei PM? In fondo Battisti non è un piduista, ma un “proletario armato per il comunismo” con una certa inclinazione per i reati comuni. E allora perché non mostrare all’estero che l’Italia non è il regno della repressione, nonostante i La Russa e i Gasparri? Ma Frattini tace. Perché? Mistero.
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