da Claudio Urbani, Roma
Ogni riforma complessa come quella varata alla vigilia di Natale, suscita sempre pareri contrastanti. Questi pareri, più delle volte, sono ispirati più dal colore politico di chi emette il giudizio che da una oggettiva analisi del provvedimento. In ogni caso il vero successo o fallimento lo si potrà dire solamente il tempo. Ma qualche opinione si può esprimerla, come l’equiparazione del CEPU, tanto cara al berlusconi, ad università privata come la Bocconi o la Luiss (sic). Un ottimo cambiamento, auspicato da tutti, è il seguente: “ADOZIONE DI UN CODICE ETICO per evitare incompatibilità e conflitti di interessi legati a parentele. A questo proposito viene anche stabilito che per partecipare ai concorsi non si dovranno avere, all’interno dell’ateneo, parentele fino al quarto grado. Alle università che assumeranno o gestiranno le risorse in maniera non trasparente saranno ridotti i finanziamenti del Ministero.” Peccato che qui il legislatore si è dimenticato che il marito e la moglie non son affatto considerati parenti e perciò il marito o la moglie possono tranquillamente essere assunti nel medesimo ateneo!
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