Sia chiaro, non sono un pirla. So benissimo che queste cose sono sempre successe. Che c’era gente che comprava voti regalando scarpe. E che il mercato dei voti non era solo per le vie e le piazze dei paesi italiani ma anche dentro Montecitorio. Ma che tutto ciò accada alla luce del sole mi atterrisce. Vogliamo tutti la trasparenza ma questa è spudoratezza. C’è Razzi, Idv, che due mesi fa racconta che il Pdl gli offrì di pagargli il mutuo della casa, e lo racconta per dire quanto lui è onesto che ha rifiutato l’offerta, e adesso passa dalla parte del Pdl. C’è l’altro dipietrista, Scilipoti, che mi racconta, ad Un giorno da Pecora, che voterà quello che gli dirà il suo partito, l’Idv, ma dimentica di dirmi che fra cinque minuti uscirà dal partito. E poi fonderà un altro partito insieme a Calearo e a Cesario, tre uomini un partito, e tre posizioni, prese all’unanimità, uno per la sfiducia, uno per la fiducia e una per l’astensione, un caso unico al mondo se non fosse che, lo sappiamo, voteranno tutte e tre a favore di Berlusconi. No, non starò qui a dire che sono dei Giuda, troppo facile, in politica non esiste la categoria del traditore, semmai esiste quella del voltagabbana, ma che la gente abbia voglia di voltar gabbana tutta insieme, negli stessi giorni, e proprio a poche ore dal voto di sfiducia, e che lo dica senza timore, anzi lo rivendichi, se ne faccia un vanto…suvvia…non esiste al mondo. Solo i cretini non cambiano idea. Ma tutti insieme? Perfino i due deputati altoatesini? Bè, quelli lo fanno per avere vantaggi politici, si dice. Il carcere di Bolzano, la segnaletica dei sentieri, il parco dello Stelvio. Ed hanno la possibilità di farlo, invece che in Parlamento, a voce aperta, dove non se li cagherebbe nessuno, in Transatlantico, di nascosto ma con l’assicurazione che saranno accontentati. E che mi dite di Catone? Di Grassano? Di Scanderebech? Tutti corteggiatissimi, tutti presi da crisi di coscienza. Grassano, per dire, non sapendo che cosa fare , lo ha chiesto alla mamma. La quale gli ha detto di fare quello che pensa sia meglio per il Paese.
E’ il trionfo dei peones. Sono le loro giornate gaudiose. I loro giorni da leone. Si sentono finalmente importanti. Fanno in giro mostrando orgoglio, a testa alta, cercando sguardi di approvazione. Durante l’anno i grandi leader non se li filano di pezza. Adesso li inseguono. Li coccolano. Li adulano. “Uno come te, col tuo carisma, con la tua intelligenza…ma che stai a fare in quel partito che non sa utilizzare il tuo valore?” E loro vanno in giro distribuendo i loro biglietti da visita. Indirizzo, numero del telefono, codice iban.