da Gianni Guasto
Nelle stesse ore in cui apprendiamo che il 5% delle famiglie italiane non riesce a pagare i mutui, l’insospettabile Calearo ci aggiorna circa le quotazioni sul listino di Arcore dei transfughi d’oltre Cortina (d’Ampezzo). A provvedere al saldo sarà presumibilmente l’erario pubblico, vista la propensione ad assegnare ben pagate consulenze a parenti e amici dei suddetti frontalieri, le stesse famigerate consulenze che l’eroico Brunetta aveva da tempo giurato di sterminare. Ora mi chiedo: se il voto di scambio è reato, questo che cos’è? Non c’è neanche una toga rossa che ci possa salvare? O dovremo chiamare i Caschi Blu?
Guasto, ancora ce la meni con la vecchia stronzata del Dito e della Luna? Mettila così: il Contadino conosce la Luna meglio del Saggio, perché lui (il Contadino) la Luna la vede da sempre, tutti i giorni. Mentre il Saggio (troppo occupato a leggere Repubblica o l’opera omnia di Rosa Asor), la Luna non la vede mai, perché rinchiuso ne suo closet non alza mai lo sguardo al cielo: lui lo studia sui libri. Per lui (il Saggio) la Luna è una novità. E’ un dotto, un letterato, un intelletuale. La Luna è solo un oggetto celeste, astratto; da qui la sua sorpresa. E il Contadino, giustamente, si sorprende della di lui sorpresa. E guarda il dito, sporco d’inchiostro ma anchilosato, vera cosa curiosa e degna di osservazione in quel momento.
Stucchi, ma che dici! La tua menata contro il dito e la luna dimostrano unicamente che non hai affatto capito che né la Luna né il Dito come tali c’entrano minimamente, ed ora che forse te ne sei accorto, speriamo, non far finta di aver capito.
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