da Francesco Falvo D’Urso – Lamezia Terme
Gianfranco Fini e Pierluigi Bersani sono stati perfettamente complementari: non c’era tutta questa differenza fra destra e sinistra (mi pare). Effettivamente un contraddittorio ci manca
Caro Francesco, io penso che la ragione di ciascuno di noi ci porti a capire che i “comandamenti” elencati dai due leader si trovino sostanzialmente al traguardo della lunga unica strada del bene sociale. La diversità sta nel fatto concreto di come Bersani e Fini sapranno individualmente condurre i propri rappresentati su quella strada, evitando i dolorosi effetti collaterali degli spostamenti sbagliati. Finora per scegliere un itinerario rispetto ad un altro, la scarsa politica di nominati serventi si è rivolta alla fatalità del pari o dispari…
Caro Vittorio, concordo con te… solo che fa impressione che un “ex fascista” parli in un certo modo. Personalmente apprezzo il percorso fatto da Fini, e da elettore di sinistra desidero che ci sia una destra, o quel che sia, decente con cui confrontarsi.
Le “performance” di Bersani e Fini, sono state di una banalità assoluta. Da chi pretende di guadagnarsi il consenso del Paese ci aspettavamo (e ci aspettiamo, per Dio) ben altri concetti. Ha ragione la radioascoltatrice di Cagliari che, a “prima pagina”, ha affermato che il “tema” sarebbe stato svolto sicuramente meglio da uno qualsiasi dei suoi allievi di liceo. Di questo sono fermamente convinto anch’io
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