da Alberto Veneziano
Sono felice di aver visto Paolo Conte ieri sera. I suoi suoni, le sue parole e la sua voce arricchiscono le mie giornate dai tempi di “azzurro”, ma mi mancava un tassello. Voglio ringraziare Fazio, in queste cose è impagabile, perché, anche se l’uomo misterioso ora lo è un po’ meno, ho visto quello sguardo, impacciato e innocente, buono e gentile, geniale. Resterà nella mia memoria assieme alle sirene del porto di Genova che salutano De Andrè e a pochi altri attimi. In questo, impagabile è la TV: un’istantanea, un’atmosfera, in mezzo a tanto ciarpame, ogni tanto, piccole gocce di splendore che, almeno a me, rendono vivibile la vita.
Caro Veneziano, anche a me la trasmissione è piaciuta molto (tranne qualche momento un po’ meno efficace, come l’intervento “troppo bofonchiato” e non sempre comprensibile, di Paolino Rossi). Però lei è sicuro di aver visto Paolo Conte? Certo, la sua presenza era forte: nel titolo e nella sigla che accompagna tutta la trasmissione, che giustamente ha reso merito a una canzone molto meno ricordata di altre del cantautore astigiano. Ma quanto a vederlo di persona … mah. Non l’avrà confuso con Tony Servillo?
In effetti, caro Guasto, “Paolino Rossi” bofonchia sempre un po’ ma dopo i tre gol al Brasile lo si perdona volentieri. Beppe Servillo comunque canta meglio di Tony per quanto Paolo Conte abbia avuto più successo di Giorgio. A me piace “aguaplano”, e a lei?
Effettivamente, Veneziano, lei ha colto nel segno: ho scritto “Paolino Rossi” pensando all’attore e dimenticandomi di quell’altro (ma non era Pablito? Bhò!). Colpa della mia ignoranza in materia sportiva, ed è già un miracolo che non abbia scritto “Valentino”. Scambio di persona per scambio di persona: sono, al pari di lei, uno sfegatato dell’Avvocato dalla faccia un po’ così, e l’elenco sarebbe lungo: La donna d’inverno, Tutte le stelle del jazz, Jimmy ballando, Ti cerca una negra, Boogey, Aguaplano, la Ristrutturazione del Mocambo, Wanda stai seria, lo Zio, il sublime Diavolo Rosso, e naturalmente Macaia scimmia di luce e di follia, che il mio amico Bruno Morchio ci ha scritto su un romanzo. Ma l’altra sera non l’ho visto: non sarà mica uscito proprio quando sono andato a fare pipì?
Caro Gianni, Veneziano ha stravisto; Paolo Conte non c’era. L’altro Paolo, era proprio “Pablito”, diminutivo assegnatogli dopo lo scherzetto riservato al Brasile!
Mi viene il dubbio che stiate parlando sul serio. In effetti io ho scritto “ieri sera” ma CSF ha pubblicato il giorno dopo. Io ho visto Paolo Conte a che tempo che fa. Sarebbe quella trasmissione condotta da Fazio … non so se … (speriamo che questo scambio non venga letto da troppe persone perchè ha tutta l’aria di un dialogo fra ‘nbriachi)
é bellissimo, è totoico. Ci vorrebbe un “parli come badi, sà?”
Io bado a come parlo, sa, ma sono anche curioso di sentire il giudice Vincenzo Rocchino, l’uomo senza se e senza ma. Infine, per quanto leghista e zotico, so distinguere fra Paolo Conte e Tony Servillo.
Ecco il “mio” verdetto: Paolo Conte non era presente nella seconda puntata di “vieni via con me”; credo che lo fosse nella prima, ma non ne sono sicuro, perché ho visto solo parzialmente. Soddisfatto?
PAOLO CONTE ERA A “CHE TEMPO CHE FA!!! ” Non vi sopporto più …
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