“Troia, puttana, vattene”. Che Patrizia D’Addario abbia commesso uno sbaglio ad andare a Bastia Umbra dai finiani è ovvio. Ne ha combinate di tutti i colori. Farebbe bene a passare un paio di anni nell’ombra, dedicando un po’ di tempo ad occuparsi dei suoi affari immobiliari tanto in crisi. Ma che abbia il diritto di girare per l’Italia e di frequentare luoghi ed avvenimenti pubblici non è nemmeno il caso di discuterne. Fini e i finiani hanno fatto una grande brutta figura. Le immagini che sono andate su tutti i tg erano tremende. Quella sì che era una vera gogna mediatica. Ci mancavano i talebani a tirargli i sassi. Mi faceva pena vederla fuggire, quasi correndo, aggrappata ad un suo povero samaritano mentre i militanti di un movimento che si chiama “Futuro e libertà” le urlavano contro e dietro. In che Italia brutta ci tocca vivere! I finiani vorrebbero essere il nuovo. Ma sono il vecchio, lo stantio, il marcio. Intendiamoci. Ho la quasi certezza che sarebbe successo anche ai convegni del Pd, perfino a quelli dei “rottamatori”. Ma intanto è successo da loro. Due consigli. A Patrizia D’Addario, non frequenti certa gente, neanche per scherzo, se ne stia un po’ a casa, legga qualche libro, veda qualche film, mediti, frequenti brava gente. Ai finiani: facciano un bagno di umiltà, di solidarietà, di amore. Altrimenti non ci crederà nessuno che sotto quella patina di modernità e di democrazia non siano i soliti fascisti.