da Carla Bergamo, S. Paulo
Ricordo che il buon Mario Capanna nelle conferenze stampa con giornalisti stranieri usava il latino per comunicare. Le più belle teste della sinistra sono uscite la Liceo Classico. E parlando di favolette, quando penso – che so – al PD e al loro improvviso amore per Fini, mi viene in mente la favola della rana e dello scorpione. I due animaletti dovevano attraversare un fiume, e lo scorpione chiede alla rana di portarlo in groppa; la rana in un primo momento rifiuta, perché, pensa, lo scorpione mi morderà. Ma lo scorpione, sornione, le dice: “Ma no, come potrei? Se ti mordo affogo!” La rana si convince e partono. Nel mezzo della traversata lo scorpione punge la rana, che chiede: “Ma perché?” e lo scorpione risponde: “Perdonami, ma è nella mia natura!”.
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