da Antonio Giordano, Napoli
Non è stata costruita coi soldi dei cittadini, bensì cedendo due vecchi edifici scolastici ad un’impresa (la vecchia scuola del paese e quella in frazione Torbiato) per demolirli e costruirne appartamenti (…); secondo l’opposizione, in più c’è rimasto da pagare un mutuo di 1 milione e 360mila euro. Alcuni cittadini poi hanno donato gli arredi. (…) Insomma e molto in sintesi, l’amministrazione cede un diritto al privato e, in cambio, il privato da qualcosa al pubblico; sia la perequazione che la compensazione sono facoltativi, cioè rimessi alla discrezionalità delle amministrazioni locali. Questo tipo di “operazione” non è una novità in urbanistica; ma è stata già utilizzata da varie amministrazioni a iniziare dall’Emilia. La novità, in questo caso, sono solo i simboli di un partito messi in una scuola pubblica.
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