da Pier Franco Schiavone, Milano
Anch’io, sig. Olivotti, vorrei essere iscritto su una delle sue tavolette. Nel 1963 avevo solo sette anni eppure ricordo quella tragedia perché avevamo comprato da poco il televisore. Per me la televisione era la TV per i più piccini, come si diceva allora, e le ingenue pubblicità che mi accompagnavano a letto. Quando si parlò del Vajont e vidi i miei genitori piangere, pensai che si trattasse di un film, peró mia madre mi rivelò che non era finzione e che avrei dovuto capire che nel mondo accadevano anche quelle brutte cose. Per questo quella tragedia mi è rimasta nel cuore, come quella dei bambini del mio Molise. I bambini morti nel Vajont rimarranno bambini per sempre e perciò vicini, come se fossero morti oggi, a quelli di San Giuliano.
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